Cima Vallona
Ci fu un tuono secco però non pioveva,
un lampo di fuoco da terra veniva.
E l’eco veloce si sparse lontano
riempiendo di fumo le valli ed il piano.
Ma il vento quel giorno era dolce e veloce
portò via quel fumo ogni grido e ogni voce,
e là sulla cima il silenzio tornava
e tutto tranquillo di nuovo sembrava.
Tornò dell’estate il rumore leggero
tornarono i falchi a volare nel cielo.
Restarono i quattro che a terra straziati
guardando quel cielo con gli occhi sbarrati.
Guardando le nubi vicine lassù
con occhi che ormai non vedevano più,
l’odore di morte era in quella giornata
soltanto una grande bestemmia insensata.
Portate dei fiori, portate parole,
portate canzoni, portategli il sole,
portate ogni cosa che serva per loro
a fare più dolce il sereno riposo.
Portategli il vostro sincero rimpianto,
portategli il vostro ricordo soltanto,
che sappiano loro che sono partiti
che noi tutti noi siam rimasti feriti.
Portategli i fiori, portategli il sole,
un bacio di donna, un ricordo d’amore.
Chi sa maledire o chi sa pregare
quei quattro ragazzi dovrà ricordare.
Voglio saper se la mano assassina
che ha mosso la terra, che ha messo la mina,
sa stringere un’altra, se sa accarezzare
se quella d’un uomo può ancora sembrare.
(Francesco Guccini)
Gaber sì che era intelligente….
Ricordate Adriano Celentano ed il suo “ragazzo della via Gluck”?
non so, non so perché,
perché continuano
a costruire, le case
e non lasciano l’erba
non lasciano l’erba
non lasciano l’erba
non lasciano l’erba
ed ecco cosa gli rispose Gaber…
Del resto, nemmeno Celentano abita più in via Gluck, e nemmeno in un prato, a quanto mi risulta…
na tazzulella ‘e cafè
C’è un caffè che costa l’equivalente di circa € 10 a tazzina, in quanto ritenuto ottimo ma senza dubbio molto raro.
Dico “ritenuto”, perché non so quanti estimatori del caffè riuscirebbero a berlo, sapendo come viene “prodotto”.
C’è infatti un mustelide tipico delle isole indonesiane, (Giava e Sumatra), lo zibetto delle palme (da qualche parte ho trovato, erroneamente, la dicitura “civetta delle palme”, dovuta probabilmente ad una errata traduzione) che, oltre a nutrirsi di insetti, si arrampica sugli arbusti di caffè per cibarsi dei semi di queste piante i quali, essendo indigeribili per l’animale, hanno una prima fermentazione nell’intestino di questi e vengono quindi defecati ancora interi. Raccolti, privati della buccia esterna e tostati (mi auguro anche ripuliti), i chicchi producono una varietà di caffè che ha perso quasi totalmente la componente amara dell’aroma raggiungendo anzi un gusto simile alla cioccolata! Questo caffè si chiama Kopi Luvak, (Kopi significa caffè, Luvak è il nome locale dello zibetto), e si sta studiando la maniera dipoter ottenere un risultato simile senza dover sottostare ad un metodo così poco “gradevole” di produzione, mediante una fermentazione ottenuta da vari batteri, tra i quali quelli del latte. Forse prodotto in questo modo anche il Kopi piacerebbe agli amici Carlo e Pasquale, cui il post è dedicato.
Dalla mia provincia…
Mi sono accorta di aver inserito poesie e canzoni in vari dialetti, meno che in quelli della mia provincia….rimedio subito con un brano dei Kastelruther Spatzen. Sembra strano chiamare “passerotti” degli omoni grandi e grossi, ma è così…. Magari il brano non vi piace, ma da noi si canta così 🙂
Lady of Shalott ed il web
La leggenda di Lady of Shalott ha origini medioevali, essendo menzionata già nel ciclo dei racconti di re Artù, ma fu poi ripreso da Tennyson che ne propose ben due versioni.
La signora di Shalott, a causa di un malvagio sortilegio, era costretta a guardare il mondo esterno solo attraverso uno specchio, pena la morte se solo avesse rivolto lo sguardo verso Camelot, dove a volte si recava sir Lancelot, del quale la dama si era perdutamente innamorata, e trascorreva le sue giornate raffigurando ciò che scorgeva del mondo esterno ricamandolo sulla sua tela. Ma il giorno in cui ella intese la voce del cavaliere che intonava una canzone, non seppe resistere e si affacciò al verone per guardare l’amato. Poi, sentendo la morte che si avvicinava, salì su una barca, lasciandosi trasportare dalla corrente fino alla residenza di Camelot, dove Lancelot, pur non conoscendola, si intenerì alla sua vista.
Mi sembra ci sia una certa corrispondenza tra la leggenda su riportata e la vita odierna, in quanto guardare il mondo da dietro il video di un PC è come essere la Signora di Shalott, che lo osservava esclusivamente attraverso lo specchio. Un mondo che, pur esistendo, è irreale, deformato dalla nostra fantasia, plasmato dai nostri desideri e quindi destinato ad infrangersi al primo urto. L’illusione vissuta dalla dama è simile a quella che a volte si crea immaginando situazioni e persone diversamente da quelle che sono in realtà, vissute e viste solo attraverso la deformazione della visione che ci rimanda internet, senza dubbio una miniera di informazioni, ma anche fonte di
abbagli, mistificazioni, manipolazioni…. Basti pensare a quante persone si fanno abbindolare da falsi profili di facebook o altri social network,
Per divertirsi un po’
Beh…ci sono cantanti peggiori di lui… e senza dubbio meno carini
piove….
Ennesima domenica di pioggia… Ma basta poco a rallegrarla, un ombrello tutto colorato, ma soprattutto una bella musica tratta dal migliore musical di tutti i tempi…
frase del giorno
Se non mi ami, non m’importa: sono in grado di amare per tutti e due.
(Ernest Hemingway)
frase del giorno
E adesso che sono arrivato qui grazie ai miei sogni
Che cosa me ne faccio della realtà (Vasco Rossi)
Cosa ne pensate?