La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Dopo tanta nebbia

Giotto-Scrovegni-Padova-cielo-blu-oltremareDopo tanta 

nebbia 

a una 

a una 

si svelano 

le stelle 

Respiro 

il fresco 

che mi lascia 

il colore 

del cielo. 

Giuseppe Ungaretti

Giotto, Cappella degli Scrovegni


Marzo

Oggi la primavera

è un vino effervescente.

Spumeggia il primo verde

sui grandi olmi fioriti a ciuffi

dove il germe già cade

come diffusa pioggia.

Fra i rami onusti e prodighi

un cardellino becca.

Verdi persiane squillano

su rosse facciate

che il chiaro allegro vento

di marzo pulisce.

Tutto è color di prato.

Anche l’edera è illusa,

la borraccina è più verde

sui vecchi tronchi immemori

che non hanno stagione,

lungo i ruderi ombrosi e macilenti

cui pur rinnova marzo il grave manto.

Scossa da un fiato immenso

la città vive un giorno

d’umori campestri.

Ebbra la primavera

corre nel sangue.

Vincenzo Cardarelli

Dipinto di Matteo Massagrande


Una cavalcata all’alba

CAVALLO 357e20b011d05eeb03dd73d63c1bc119Il silenzio urta contro i tronchi, vi si interseca,
si fa lontananza, si fa sabbia.
Ho rivolto verso il sole il mio unico volto,
le mie spalle strappano foglie nella corsa.
Tagliando il campo, su due zampe
il mio cavallo si erge sull’argilla, schiumante.
Ave, mi volto verso di te. Ave!
Il sole irrompe nel mondo gridando.

Il sole balza dalle cose, gridando
ne muove i contorni sordi e solenni.
La mia anima lo accoglie, ave!
Il mio cavallo si erge su due zampe.
La mia criniera bionda arde nel vento.

Nichita Stanescu


Parere personale

politici putin FNZ5MM_WUAgKlU5Premetto, non è una difesa di Salvini.

Ho spesso criticato quel suo apparire giornalmente davanti a pane e Nutella, formaggi, pastasciutta, pizze e risotti, figli e fidanzate…

Avrei preferito più notizie sui programmi e sui risultati raggiunti, ma pazienza, ormai è cosa passata.
Questa volta però non mi sento di tirargli la croce addosso: è stato, ed è, a favore di Putin, ma si è presentato in Polonia per portare aiuti ai profughi ucraini, e allora? Se uno ha bisogno ed un avversario gli porge aiuto, lo si accetta e basta. Del resto non aveva chiesto lui di essere ricevuto dal sindaco di Przemysl, ma è stato il sindaco stesso a dire “io non la ricevo” (ma chi te lo aveva chiesto?).
Chissà se il borgomastro avrebbe fatto altrettanto con altri politici, tutti ritratti sorridenti mentre accolgono lo zar russo. Probabilmente si salverebbe solo Giggino nostro, salvatosi in corner quando ha definito Putin peggio di una bestia.


Ancora mi solleverò

70595c545a5e909a58bfe605a515094aPuoi svalutarmi nella storia 
Con le tue amare, contorte bugie, 
Puoi schiacciarmi a fondo nello sporco 
Ma ancora, come la polvere, mi solleverò 

La mia impertinenza ti infastidisce? 
Perché sei così coperto di oscurità? 
Perché io cammino come se avessi pozzi di petrolio 
Che pompano nel mio soggiorno 

Proprio come le lune e come i soli, 
Con la certezza delle maree, 
Proprio come le speranze che si librano alte, 
Ancora mi solleverò 

Volevi vedermi distrutta? 
Testa china ed occhi bassi? 
Spalle che cadono come lacrime, 
Indebolita dai miei pianti di dolore. 

La mia arroganza ti offende? 
Non prenderla troppo male 
Perché io rido come se avessi miniere d’oro 
Scavate nel mio giardino 

Puoi spararmi con le tue parole, 
Puoi tagliarmi coi tuoi occhi, 
Puoi uccidermi con il tuo odio, 
Ma ancora, come l’aria, mi solleverò. 

La mia sensualità ti disturba? 
Ti giunge come una sorpresa 
Che io balli come se avessi diamanti 
Al congiungersi delle mie cosce? 

Fuori dalle capanne della vergogna della storia 
Io mi sollevo 
In alto, da un passato che ha radici nel dolore 
Io mi sollevo 
Sono un oceano nero, agitato e vasto, 
Sgorgando e crescendo genero nella marea. 

Lasciando dietro notti di terrore e paura 
Io mi sollevo 
In un nuovo giorno che è meravigliosamente limpido 
Io mi sollevo 
Portando i doni che i miei antenati hanno dato, 
Sono il sogno e la speranza dello schiavo. 
Io mi sollevo 
Io mi sollevo 
Io mi sollevo 

Maya Angelou


Pensieri

azov downloadDa anni l’Europa, ed in particolare l’Italia, è interessata da una invasione continua e costante di migranti, però nessuno osa  condannarla, per timore di essere tacciato di razzismo.
Per contro, non appena è iniziato il conflitto tra Ucraina e Russia è scattata la russofobia. Nessuna remora, in questo caso, di passare per razzisti, forse perché i russi sono bianchi?
E via con sanzioni assurde, che si ritorcono principalmente contro di noi, come le bollette quadruplicate o le mancate importazioni di grano; via con le esclusioni (vergognosa quella contro gli atleti paraolimpici, cui era stata comunque imposta una maglietta con la scritta “atleta neutrale”), aberranti quella del licenziamento del direttore d’orchestra Valery Gergiev e quella della proibizione della conferenza di Paolo Nori su Dostoevskij, poi ritirata a patto  che, per par condicio, ne venisse fatta una su scrittori ucraini (par condicio nella cultura? Illuminante la spiegazione di Nori su Bulgakov *, che si è rifiutato di assoggettarsi ad una simile richiesta) ; ridicola quella sulla proibizione ai GATTI russi di partecipare alle mostre internazionali.
La caccia al russo ha sostituito quella al novax…

Io intanto mi vergogno.
Mi vergogno di avere ministri non all’altezza della situazione: passi per Speranza e Lamorgese  ma Di Maio agli esteri, al di là delle figuracce per l’ignoranza in geografia e della sua scarsa propensione alla diplomazia, deleteria per uno nella sua posizione, dicendo che “Putin è peggio di un animale”  ci ha di fatto esclusi da una qualsiasi trattativa, attirandosi non solo l’ira dei russi, ma anche il ridicolo da tutti gli altri paesi. Cosa aspettino Draghi e Mattarella a rimuoverlo, proprio non lo so. 
E mi vergogno infine perché nella  costituzione italiana viene enunciato il ripudio alla guerra, però inviamo armi e pure uomini ad una delle parti contendenti: un doppiogiochismo semplicemente deplorevole.

Ora, non è che Putin sia il migliore dei capi di stato, tutt’altro, ma quando metti alle strette una grande potenza non puoi aspettare che stia buona buona a subire, anzi ci si deve aspettare di peggio.
Ricordiamo che le due guerre mondiali sono iniziate con l’aver sanzionato la Germania tramite trattati che l’hanno di fatto costretta a reagire: umiliandola profondamente con l’imposizione di decisioni ritenute inaccettabili e causando un’emergenza di tipo economico, ha suscitato un senso di rivalsa che ha portato poi ai conflitti mondiali. I tedeschi hanno probabilmente la memoria corta e adesso si stanno comportando nello stesso modo dei nemici che li avevano umiliati, senza considerare che essi potrebbero reagire nel medesimo modo da loro stessi attuato.

Inoltre, quando leggo che il famigerato battaglione Azov, che nella sua bandiera include simboli nazisti, è stato di fatto integrato nell’esercito regolare, e che, sembra, stia impedendo ai cittadini di sfollare dalle città usandoli come scudi umani; che le ambasciate ed i consolati ucraini all’estero stanno reclutando “volontari” (abbiate almeno il pudore di chiamarli quali effettivamente sono, ossia MERCENARI); che fra gli arruolati ci siano pure i ceceni, che si sono macchiati di varie stragi, quella di Beslan su tutte, allora mi scoraggio e penso a quanti innocenti pagheranno per questa follia.


C’è una dolcezza…

C’è una dolcezza giù nella vita

che non cambierei con niente

di ciò che appartiene al cielo.

È quando chissà da che, perché cominciano

tra due bocche estranee sino ad allora

i miracoli tiepidi d’aurora

dei baci.

 

 

Giuseppe Conte.

Dipinto di Marc Chagall


Un giorno all’improvviso

SCILTIAN 87520542_3978787285472387_7615557244414853120_nUn giorno, all’improvviso

mentre ti starai pettinando, in silenzio

o mentre ti infilerai una calza

ti verrà in mente un mio gesto

e ti ritroverai a sorridere pensandomi

Un giorno, all’improvviso

pedalando veloce sotto le prime gocce

di una calda pioggia di settembre

sentirai un odore arrivarti al naso

e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami

e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo

Un giorno, all’improvviso

farai qualcosa che facevo anch’io

proprio allo stesso modo in cui la facevo io

e te ne meraviglierai moltissimo

perché non avresti mai pensato

di potermi somigliare così tanto

E ti mancherò da fare male

Ma sarò con te in ogni gesto

o nel muoversi delle foglie

nel frusciare di un gatto nel giardino

o nelle orme di un pettirosso sulla neve

come solo l’eterna presenza di una madre

lo può.

Carolina Turroni

dipinto di Gregorio Sciltian


Stiamocene un po’ in cucina

pane n-1258-00-000035-hdStiamocene un po’ in cucina assieme,

l’aria è dolce di bianco cherosene;

un coltello tagliente e una pagnotta…

Se vuoi, prepara ben bene il fornello;

altrimenti raduna e intreccia corde;

prima dell’alba fa’ una grande sporta:

fuggiamo a una stazione, ad un binario

dove nessuno ci possa trovare. 

Osip Mandel’štam

dipinto di Jean Baptiste Simeon Chardin

 


Gli elmi dei vinti

elmi img_1205Ecco gli elmi dei vinti, abbandonati
in piedi, di traverso e capovolti.
E il giorno amaro in cui voi siete stati
vinti non è quando ve li hanno tolti,
ma fu quel primo giorno in cui ve li
siete infilati senza altri commenti,
quando vi siete messi sull’attenti
e avete cominciato a dire sì.

Bertolt Brecht


Manipolazione

Il 7 aprile del 2017 avevo scritto un post su Palliwood, ossia la manipolazione dell’informazione mediante makeup cinematografico (https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2018/04/17/il-bene-il-male-e-pallywood/). Vi si vedevano persone che truccavano donne e bambini durante il conflitto siriano per farli apparire come vittime. Ora lo scenario è cambiato, ma questo sta accadendo ancora. Oltre al filmato dove una massa di civili viene ripresa mentre scappa urlando non si sa bene da cosa, ci sono altre figuracce dei nostri media che si aggiungono a quelle che ho postato ieri.

(Volevo scrivere figure di m…a, però ogni tanto mi ricorso di essere una personcina educata). Purtroppo non posso caricare il video perché è in un formato non supportato.

Il Tgcom 24 che spaccia per fuga da Kiev una scena del film Deep Impact (tanto stupidi da non notare l’abbigliamento estivo delle persone ed auto che quasi certa,mente non trovi in Ucraina. Poi ci sono dei soldati catturati: resta il dubbio se siano ucraini o russi…Mentre l’ennesimo giornalista (?) bardato come un combattente in prima linea, mentre un turista dietro di lui riprende tranquillamente il tutto con un cellulare. Oppure il reportage sull’ospedale pediatrico bombardato, peccato fosse in Siria e non a Kiev, Purtroppo non trovo più la chicca più bella: un reporter italiano che si ripara (?) da un bombardamento nell’angolo di una casa, mentre la gente continua imperterrita a passeggiare ed il povero operatore cinematografico resta allo scoperto a riprendere il reporter.

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E poi dicono che la gente dovrebbe fidarsi dell’informazione.


Figuracce

Oggi solo una piccola carrellata delle figuracce emerse nel conflitto tra Russia ed Ucraina.

Iniziamo dai politici, che spesso hanno la memoria molto corta oppure sono palesemente inadeguati, come il nostro ministro degli Esteri o addirittura il premier.

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Finiamo poi con i mezzi di informazione, ricordando che Ursula von dee Leyen ha affermato di voler chiudere le agenzie di stampa russe che operano in Europa (Russia Today e Sputnik) accusate di voler diffondere false notizie. Allora guardiamo questa piccola carrellata di buffonate spacciate invece dai mass media italiani ed europei, incluso il video di una parata aerea fatta passare per una incursione sopra Kiev, video prontamente fatto sparire dal sole 24 ore o, ancora peggio, il videogioco trasmesso su Rai2 e spacciato anch’esso per un bombardamento sulla città ucraina. Senza contare foto di giornalisti morti in Afghanistan, di soldati in atteggiamento bellicoso ma con fuciletti di legno ed altre amenità del genere….

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E poi uno dice “ Certo che è vero, l’ho visto alla TV”!

Bravo, pirla….


Uomo del mio tempo

pietra-e-legnoSei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

t’ho visto – dentro.

Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo


Io sono eterna

specchio (1)Non sono giovane e non sarò mai vecchia.

Appartengo ad una tribù di donne che possiedono il riso delle bambine 

e il ghigno insolente delle vecchie, 
Capelli lunghi e liberi e occhi antichi come la Terra, 
Dove la bellezza interiore non finisce. 
Sorelle di uomini che hanno lo spirito del Lupo e dell’Aquila, 
Gioiosi folletti che non hanno mai smesso di giocare, 
Esseri che attraversano il tempo, in costante movimento, ardenti di curiosità. 
Non ho e non avrò mai l’età che indicano i documenti. 
Perché non sono giovane e non sarò mai vecchia. 
Io sono Eterna. 
Maram al-Masri


La sindrome del Tafazzi

s-l400Bene, non sono una esperta di geopolitica, confesso la mia ignoranza, e nella crisi ucraina comincio a fare molta confusione. Di una cosa sono quasi sicura, con Trump tutto questo non sarebbe successo. I democratici, in onta al nome che ostentano, si sono sempre rivelati del guerrafondai. La crisi nel Donbass si trascina da decenni, senza tante alzate di scudi…sarebbe stato sufficiente lasciare le cose come stanno, invece a quel (metteteci l’epiteto che più vi aggrada) di Biden salta in mente di chiedere all’Ucraina di aderire alla NATO, e ciò ha rappresentato una vera provocazione verso la Russia, considerando poi che il Patto di Varsavia che univa la Russia a tutti i suoi satelliti è stato sciolto nel 1991. Diventando l’Ucraina partner NATO, la Russia si troverebbe affiancata troppo da vicino da paesi antagonisti (dire nemici mi sembra eccessivo), e questo non sarebbe accettabile.

Intanto a mio parere c’è una premessa da fare, ed è che l’informazione per la maggior parte è in mano ai poteri forti che risiedono a Washington e a Londra, e fanno dire solo quanto vogliono loro. I canali ufficiali quindi non sempre sono attendibili. Negli USA comandano i democratici che, come ho scritto sopra, dicono di voler esportare la democrazia, però lo fanno destabilizzando a suon di bombe. Questi “democratici” hanno in uggia la Russia e la Cina e non solo: a loro fa paura perfino una Europa DAVVERO unita (cosa per ora non ancora attuata) e fanno di tutto per disgregarla, quindi da loro è partita l’idea di far aderire l’Ucraina alla NATO.

E l’Europa in questo caso è il classico vaso di coccio: stretta fra due poteri forti, sarà quella che resterà con il cerino in mano e ne subirà le pesantissime ripercussioni economiche.

Già, le sanzioni minacciate, alla Russia non  fanno un baffo: il loro gas lo venderanno tranquillamente ai paesi asiatici, Cina e Giappone in testa (e quest’ultimo poi potrà rivendercelo, aggirando l’embargo). L’Italia poi vedrà il suo mercato del lusso drasticamente ridotto: i milionari russi sono quelli che da noi hanno speso somme ingenti nel settore alberghiero, della moda, dell’auto…chi ci rimette in questo caso? Noi o loro?

Suil fronte energetico non è da meno: chiuso il gasdotto russo (e ringraziamo pure i francesi per quanto hanno fatto in Libia), non ci rimarrà che importare tramite container il gas americano che, a conto fatti, ci costerà 5 volte tanto…begli economisti!

Praticamente è la sindrome del Tafazzi che si martella gli attributi e gode.

(per ora sorvolo sul principio di autodeterminazione dei popoli sancito dalla Carta delle Nazioni, altrimenti il discorso si allungherebbe troppo)


Harlem

Lawrence 3e5da0851a6c0260c25bd0e285e6bdc2Cosa succede ad un sogno rimandato?
Appassisce
come uva al sole?
O come una ferita suppura
Per poi scomparire?
Puzza come carne andata a male?
O fa la crosta di zucchero
come un dolce sciroppo?
Forse semplicemente affonda
come pesante carico.
O esplode? 

Langston Hughes 
illustrazione di Jacob Lawrence 

Le stagioni della terra

MARE 85be8f01f55c0375053300cdc17440daCi pensi, non ho mai piantato un albero, 
non ho mai avuto un figlio. 
Tanto assomiglio al mare, 
solitario, sterile. 
Né un crespo cipresso, né un salice 
umido e lento, né un’euforbia 
diramata a delta, né un pesco 
né un susino né un melo 
ho mai fatto crescere, né un ramo 
rosa o candido a marzo, né un piccolo 
di uomo. 
Come l’onda percuote la riva 
senza fecondarla, senza lasciarvi 
altro che alghe e consunte radici 
così –non lo dici?– io percuoto 
la vita. 
Eppure l’ho amata, la 
terra, ti ho amata. 

 

Giuseppe Conte 


Terra promessa

Mimosa 80c2e9028a5abb3b55ea68850e180054Ogni anno, mentre scopro che febbraio

è sensitivo e, per pudore, torbido,

con minuto fiorire, gialla irrompe,

la mimosa. S’inquadra alla finestra

di quella mia dimora d’una volta,

di questa dove passo gli anni vecchi.

Mentre arrivo vicino al gran silenzio,

segno sarà che niuna cosa muore

se ne ritorna sempre l’apparenza?

O saprò finalmente che la morte

regno non ha che sopra l’apparenza?

 

 

Giuseppe Ungaretti


Essi diranno

bambini che lavorano - Ricerca GoogleDi te, mia città, il peggio che gli uomini diranno
è che i bimbi hai strappato al sole, alla fresca
rugiada, alla luce che scherzava sull’erba
sotto l’aperto cielo, alla pioggia monotona,
e li hai chiusi tra fredde mura, li hai costretti
al lavoro, snervati e stanchi, per un poco
di pane e di salario, a inghiottire la polvere
e a morire così, con il cuore sfibrato,
per una manciata di spiccioli, in poche notti di sabato.

 

Carl Sandburg

Immagine da Wikipedia


Qui non posso udire

48268043c553a92912c95a40fee23a81Qui non posso udire la voce del cuculo.
Qui l’albero non indosserà una mantella di neve,
ma qui all’ombra di questi pini
tutta la mia infanzia risorge alla vita.

Lo scampanio degli aghi tanto tempo fa –
chiamano patria lo spazio della neve,
e il ghiaccio verdastro che incatena il fiume
lingua della poesia in una terra straniera.

Forse solo gli uccelli migratori conoscono
quando sono sospesi tra la terra e il cielo
questo dolore di avere due patrie.

Con voi sono stata piantata due volte,
con voi, pini, sono cresciuta,
le mie radici in due diverse terre.

Leah Goldberg


Rifiuto dell’abiura

gb 43534_1435x2000Dico che non devo né voglio ritrattare e che non ho da ritrattare e che non ho materia di ritrattazione e che non so su cosa debbo ritrattare.

Giordano Bruno


Due case avevano per confine un ruscello

ruscelloDue case avevano per confine un ruscello,
di qua viveva una pazza, di là un bambino,
e si parlavano da una riva all’altra.
Quello è un racconto, leggilo, di amore puro
se qualcosa di puro c’è nell’amore.
Parlavano di piante e di furetti.

Juan Rodolfo Wilcock


Mentre noi siamo qui

LUNA 23210b5427f44205af559be5978a376dMentre noi siamo qui, fra consuete
cose sepolti, – 

è sul mondo la luna
e bagna il canto ai contadini.  Quete
ascoltano le siepi. 


Il fondo ascolto
della mia vita a quel lume di luna. 

Sandro Penna


Poesia sul disamore

mazzo 7ebffe7c80577b6890a5cc1463d7096fPerché chi è amato è cosi sciocco e greve?

l’errore è nella causa o nell’effetto?

Voglio un posto di viole e bucaneve…

di biancospini… il mio posto segreto…

Vattene, adesso!… prendi il vaporetto…

non fingiamoci Ofelia con Amleto…

perché è soltanto fiato, sete e fame,

e accoppiamento e malattia e morte…

e del fuoco che a volte mi fa infame

io lo giuro, la colpa non è mia:

non posso farci niente, è la mia sorte…

Vattene adesso, vattene, va’ via!

Tirati dietro azzurro, oro e mare,

ma lascia i fiori, lascia qui i miei fiori!

ma dove sono? li vorrei toccare…

le viole, i bucaneve, i biancospini,

deponimeli qui… non manca molto…

li voglio tutti qui… sopra… vicini…

il tempo adesso è tutto capovolto…

adesso mi amerai? mi amerai molto?

mi si perdona quello che ti ho tolto?

e la malinconia? la mia mestizia?

Fiori sui morti! fiori su chi è vivo!

fiori… misericordia e non giustizia!

Ecco il giorno che dice “Arrivo, arrivo!”

e io… io mi lamento che non vivo…

Fiori sui morti! fiori su chi è vivo!

Fiori su questi letti di tortura

e fiori sul martirio e sul terrore…

Fiori sul buio che ci fa paura,

fiori su piaghe, fiori su ferite,

fiori sul dolce delirio del cuore,

fiori sulle speranze seppellite!

Fiori sui vivi! Fiori su chi muore!

Beato chi crede ancora nell’amore!

Patrizia Valduga