La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per febbraio, 2022

Figuracce

Oggi solo una piccola carrellata delle figuracce emerse nel conflitto tra Russia ed Ucraina.

Iniziamo dai politici, che spesso hanno la memoria molto corta oppure sono palesemente inadeguati, come il nostro ministro degli Esteri o addirittura il premier.

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Finiamo poi con i mezzi di informazione, ricordando che Ursula von dee Leyen ha affermato di voler chiudere le agenzie di stampa russe che operano in Europa (Russia Today e Sputnik) accusate di voler diffondere false notizie. Allora guardiamo questa piccola carrellata di buffonate spacciate invece dai mass media italiani ed europei, incluso il video di una parata aerea fatta passare per una incursione sopra Kiev, video prontamente fatto sparire dal sole 24 ore o, ancora peggio, il videogioco trasmesso su Rai2 e spacciato anch’esso per un bombardamento sulla città ucraina. Senza contare foto di giornalisti morti in Afghanistan, di soldati in atteggiamento bellicoso ma con fuciletti di legno ed altre amenità del genere….

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E poi uno dice “ Certo che è vero, l’ho visto alla TV”!

Bravo, pirla….


Uomo del mio tempo

pietra-e-legnoSei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

t’ho visto – dentro.

Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo


Io sono eterna

specchio (1)Non sono giovane e non sarò mai vecchia.

Appartengo ad una tribù di donne che possiedono il riso delle bambine 

e il ghigno insolente delle vecchie, 
Capelli lunghi e liberi e occhi antichi come la Terra, 
Dove la bellezza interiore non finisce. 
Sorelle di uomini che hanno lo spirito del Lupo e dell’Aquila, 
Gioiosi folletti che non hanno mai smesso di giocare, 
Esseri che attraversano il tempo, in costante movimento, ardenti di curiosità. 
Non ho e non avrò mai l’età che indicano i documenti. 
Perché non sono giovane e non sarò mai vecchia. 
Io sono Eterna. 
Maram al-Masri


La sindrome del Tafazzi

s-l400Bene, non sono una esperta di geopolitica, confesso la mia ignoranza, e nella crisi ucraina comincio a fare molta confusione. Di una cosa sono quasi sicura, con Trump tutto questo non sarebbe successo. I democratici, in onta al nome che ostentano, si sono sempre rivelati del guerrafondai. La crisi nel Donbass si trascina da decenni, senza tante alzate di scudi…sarebbe stato sufficiente lasciare le cose come stanno, invece a quel (metteteci l’epiteto che più vi aggrada) di Biden salta in mente di chiedere all’Ucraina di aderire alla NATO, e ciò ha rappresentato una vera provocazione verso la Russia, considerando poi che il Patto di Varsavia che univa la Russia a tutti i suoi satelliti è stato sciolto nel 1991. Diventando l’Ucraina partner NATO, la Russia si troverebbe affiancata troppo da vicino da paesi antagonisti (dire nemici mi sembra eccessivo), e questo non sarebbe accettabile.

Intanto a mio parere c’è una premessa da fare, ed è che l’informazione per la maggior parte è in mano ai poteri forti che risiedono a Washington e a Londra, e fanno dire solo quanto vogliono loro. I canali ufficiali quindi non sempre sono attendibili. Negli USA comandano i democratici che, come ho scritto sopra, dicono di voler esportare la democrazia, però lo fanno destabilizzando a suon di bombe. Questi “democratici” hanno in uggia la Russia e la Cina e non solo: a loro fa paura perfino una Europa DAVVERO unita (cosa per ora non ancora attuata) e fanno di tutto per disgregarla, quindi da loro è partita l’idea di far aderire l’Ucraina alla NATO.

E l’Europa in questo caso è il classico vaso di coccio: stretta fra due poteri forti, sarà quella che resterà con il cerino in mano e ne subirà le pesantissime ripercussioni economiche.

Già, le sanzioni minacciate, alla Russia non  fanno un baffo: il loro gas lo venderanno tranquillamente ai paesi asiatici, Cina e Giappone in testa (e quest’ultimo poi potrà rivendercelo, aggirando l’embargo). L’Italia poi vedrà il suo mercato del lusso drasticamente ridotto: i milionari russi sono quelli che da noi hanno speso somme ingenti nel settore alberghiero, della moda, dell’auto…chi ci rimette in questo caso? Noi o loro?

Suil fronte energetico non è da meno: chiuso il gasdotto russo (e ringraziamo pure i francesi per quanto hanno fatto in Libia), non ci rimarrà che importare tramite container il gas americano che, a conto fatti, ci costerà 5 volte tanto…begli economisti!

Praticamente è la sindrome del Tafazzi che si martella gli attributi e gode.

(per ora sorvolo sul principio di autodeterminazione dei popoli sancito dalla Carta delle Nazioni, altrimenti il discorso si allungherebbe troppo)


Harlem

Lawrence 3e5da0851a6c0260c25bd0e285e6bdc2Cosa succede ad un sogno rimandato?
Appassisce
come uva al sole?
O come una ferita suppura
Per poi scomparire?
Puzza come carne andata a male?
O fa la crosta di zucchero
come un dolce sciroppo?
Forse semplicemente affonda
come pesante carico.
O esplode? 

Langston Hughes 
illustrazione di Jacob Lawrence 

Le stagioni della terra

MARE 85be8f01f55c0375053300cdc17440daCi pensi, non ho mai piantato un albero, 
non ho mai avuto un figlio. 
Tanto assomiglio al mare, 
solitario, sterile. 
Né un crespo cipresso, né un salice 
umido e lento, né un’euforbia 
diramata a delta, né un pesco 
né un susino né un melo 
ho mai fatto crescere, né un ramo 
rosa o candido a marzo, né un piccolo 
di uomo. 
Come l’onda percuote la riva 
senza fecondarla, senza lasciarvi 
altro che alghe e consunte radici 
così –non lo dici?– io percuoto 
la vita. 
Eppure l’ho amata, la 
terra, ti ho amata. 

 

Giuseppe Conte 


Terra promessa

Mimosa 80c2e9028a5abb3b55ea68850e180054Ogni anno, mentre scopro che febbraio

è sensitivo e, per pudore, torbido,

con minuto fiorire, gialla irrompe,

la mimosa. S’inquadra alla finestra

di quella mia dimora d’una volta,

di questa dove passo gli anni vecchi.

Mentre arrivo vicino al gran silenzio,

segno sarà che niuna cosa muore

se ne ritorna sempre l’apparenza?

O saprò finalmente che la morte

regno non ha che sopra l’apparenza?

 

 

Giuseppe Ungaretti


Essi diranno

bambini che lavorano - Ricerca GoogleDi te, mia città, il peggio che gli uomini diranno
è che i bimbi hai strappato al sole, alla fresca
rugiada, alla luce che scherzava sull’erba
sotto l’aperto cielo, alla pioggia monotona,
e li hai chiusi tra fredde mura, li hai costretti
al lavoro, snervati e stanchi, per un poco
di pane e di salario, a inghiottire la polvere
e a morire così, con il cuore sfibrato,
per una manciata di spiccioli, in poche notti di sabato.

 

Carl Sandburg

Immagine da Wikipedia


Qui non posso udire

48268043c553a92912c95a40fee23a81Qui non posso udire la voce del cuculo.
Qui l’albero non indosserà una mantella di neve,
ma qui all’ombra di questi pini
tutta la mia infanzia risorge alla vita.

Lo scampanio degli aghi tanto tempo fa –
chiamano patria lo spazio della neve,
e il ghiaccio verdastro che incatena il fiume
lingua della poesia in una terra straniera.

Forse solo gli uccelli migratori conoscono
quando sono sospesi tra la terra e il cielo
questo dolore di avere due patrie.

Con voi sono stata piantata due volte,
con voi, pini, sono cresciuta,
le mie radici in due diverse terre.

Leah Goldberg


Rifiuto dell’abiura

gb 43534_1435x2000Dico che non devo né voglio ritrattare e che non ho da ritrattare e che non ho materia di ritrattazione e che non so su cosa debbo ritrattare.

Giordano Bruno


Due case avevano per confine un ruscello

ruscelloDue case avevano per confine un ruscello,
di qua viveva una pazza, di là un bambino,
e si parlavano da una riva all’altra.
Quello è un racconto, leggilo, di amore puro
se qualcosa di puro c’è nell’amore.
Parlavano di piante e di furetti.

Juan Rodolfo Wilcock


Mentre noi siamo qui

LUNA 23210b5427f44205af559be5978a376dMentre noi siamo qui, fra consuete
cose sepolti, – 

è sul mondo la luna
e bagna il canto ai contadini.  Quete
ascoltano le siepi. 


Il fondo ascolto
della mia vita a quel lume di luna. 

Sandro Penna


Poesia sul disamore

mazzo 7ebffe7c80577b6890a5cc1463d7096fPerché chi è amato è cosi sciocco e greve?

l’errore è nella causa o nell’effetto?

Voglio un posto di viole e bucaneve…

di biancospini… il mio posto segreto…

Vattene, adesso!… prendi il vaporetto…

non fingiamoci Ofelia con Amleto…

perché è soltanto fiato, sete e fame,

e accoppiamento e malattia e morte…

e del fuoco che a volte mi fa infame

io lo giuro, la colpa non è mia:

non posso farci niente, è la mia sorte…

Vattene adesso, vattene, va’ via!

Tirati dietro azzurro, oro e mare,

ma lascia i fiori, lascia qui i miei fiori!

ma dove sono? li vorrei toccare…

le viole, i bucaneve, i biancospini,

deponimeli qui… non manca molto…

li voglio tutti qui… sopra… vicini…

il tempo adesso è tutto capovolto…

adesso mi amerai? mi amerai molto?

mi si perdona quello che ti ho tolto?

e la malinconia? la mia mestizia?

Fiori sui morti! fiori su chi è vivo!

fiori… misericordia e non giustizia!

Ecco il giorno che dice “Arrivo, arrivo!”

e io… io mi lamento che non vivo…

Fiori sui morti! fiori su chi è vivo!

Fiori su questi letti di tortura

e fiori sul martirio e sul terrore…

Fiori sul buio che ci fa paura,

fiori su piaghe, fiori su ferite,

fiori sul dolce delirio del cuore,

fiori sulle speranze seppellite!

Fiori sui vivi! Fiori su chi muore!

Beato chi crede ancora nell’amore!

Patrizia Valduga


Ti manderò un bacio con il vento

CbF0zdpXEAAKYpCTi manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li.
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque  e amarti ogni istante.
Se sei un sogno non svegliarmi.
Vorrei vivere nel tuo respiro
(Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello)
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore.
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo.
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
(Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi) 

Pablo Neruda


Davvero ancora verranno giorni…

a piedi nudi Immagine 2021-10-26 194029Davvero ancora verranno giorni di perdono e di grazia
e te ne andrai per i campi? Come un ingenuo viandante vi camminerai,
il piede nudo carezzato da foglie d’erba medica,
ti pungeranno le stoppie e sarà dolce la loro ferita.

O forse con la massa delle sue gocce ti coglierà la pioggia battente,
sulle spalle, il petto, il collo e ti rinfrescherà il capo.
Camminerai per i campi umidi. La pace si spanderà in te,
come luce ai margini delle nubi.

Quieta respirerai l’odore dei solchi,
il sole vedrai nello specchio di una pozza dorata,
semplice sarà ogni cosa, e la vita: si potranno toccare.
E si potrà, si potrà amare.

Camminerai per i campi. Sola. Non ti lambiranno i roghi
di strade indurite dal terrore e dal sangue.
Il cuore limpido, ancora sarai umile e docile,
come un filo d’erba, come uno degli uomini.

Leah Goldberg


Sole di febbraio

Peder Mork Monsted 3cb2f0e73909a27a1ac5cc8f19888912Sole dipinto su chiazze di neve
di tra gli alberi scarni. Le colline
si piegano soavi ad invocare
passi di giovinezza. È tardi, è tardi
ora e il riassaporarli amaro.
Ma è felicità nell’aria, e voglia
d’incontri ha il cuore per solinghe strade,
dove già forse qualche orma di primule
lascia coi nudi piedi primavera.

Filippo Pastonchi

Dipinto di Peder Mørk Mønsted


L’ennesimo strappo

art, 9 273691114_10221818584353388_6174261849179239228_nOrmai è un dato di fatto che la Costituzione (la più bella del mondo, come la chiamava Benigni) è stata ridotta a carta straccia. L’ultimo abominio si è perpetrato l’altra sera quando, seguendo le teorie verdine, gretine e grulline tanto di moda di questi tempi, sono stati modificati ben 2 articoli. L’articolo 9 addirittura fa parte di quei primi dodici ritenuti immodificabili. Il Guardasigilli Cartabia e il PdR naturalmente firmeranno senza battere ciglio.

Quel che più indigna è che non si è levata nessuna voce dei costituzionalisti più celebri a difendere quella che dovrebbe essere la carta più importante dello stato, e che con tutti i problemi che abbiamo in questo periodo abbiano trovato il tempo per approvare senza quasi nessuna opposizione una schifezza del genere. La costituzione, per prima cosa, dovrebbe difendere la dignità della persona, e già questa viene lesa con gli iniqui provvedimenti che sottopongono a ricatto alcune categorie di persone: o ti vaccini, o non lavori. Ai diritti delle persone sono stati anteposti i diritti degli animali. Sia ben chiaro, se c’è un’animalista convinta, quella potrei essere io, però non mi sognerei mai di mettere sullo stesso piano o addirittura di anteporre un animale ad una persona. Ci sono leggi apposite che li tutelano, ci sono associazioni che si occupano di loro e della natura, non era affatto necessario metterlo in Costituzione. Questo per quel che concerne l’immodificabile (?) articolo 9.

Immagino poi gli scompensi che procurerà l’art.41. Già, perché viene tirata in ballo l’iniziativa PRIVATA (come se quella pubblica fosse perfetta!), che dovrà rispettare non so quali e quante norme per “non arrecare danni alla salute e all’ambiente” (e pure in questo caso ci sono leggi apposite)…Mi aspetto solo che questo aumenterà, almeno in certi ambienti, un vertiginoso aumento di mazzette. L’unica speranza sta nel comma aggiunto, per cui sarà la legge a determinare i programmi e i controlli opportuni, e conoscendo le lungaggini di certi procedimenti…art,41 273352871_10221818584513392_3036940533566691559_n


da “Pietre del cammino”

205

Non è quello che fu

Non è quello che sarà

Non è quello che desideri

È quello che è adesso

Alejandro Jodorowsky


Faccia a faccia

Poster, Fine Art Print, Painting

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In febbraio la vita era immobile.

Gli uccelli non volevano volare e l’anima

grattava il paesaggio come una barca

gratta il pontile cui è ormeggiata.

Gli alberi mi voltavano le spalle.

La profondità della neve si misurava dai morti fili d’erba.

Le tracce in superficie invecchiavano.

Sotto in telo la lingua moriva.

Un giorno giunse qualcosa alla finestra.

Il lavoro si arrestò ed io alzai lo sguardo.

I colori ardevano. Tutto si voltò.

La terra ed io balzammo l’una contro l’altro.

Tomas Tranströmer

Dipionto di Camille Pissarro


Gregge

22a6d6138a2a7ca432bddbfb840196c7“Sono proprio le strade più frequentate e più conosciute a trarre maggiormente in inganno. Da nulla, quindi, bisogna guardarsi meglio che dal seguire, come fanno le pecore, il gregge che ci cammina davanti, dirigendoci non dove si deve andare, ma dove tutti vanno. E niente ci tira addosso i mali peggiori come l’andar dietro alle chiacchiere della gente, convinti che le cose accettate per generale consenso siano le migliori e che, dal momento che gli esempi che abbiamo sono molti, sia meglio vivere non secondo ragione, ma per imitazione.”

 

Lucio Anneo Seneca “De vita beata”


7 febbraio 1945 – Porzus

porzus_lapideI fatti sono i seguenti: mercoledì 7 febbraio 1945, nel primo pomeriggio, un centinaio di partigiani della formazione Garibaldi, appartenenti ai gappisti, si mossero contro un obiettivo indicato dal loro comandante Mario Toffanin, detto “Giacca” , 32 anni nato a Padova, operaio nei cantieri di Monfalcone e comunista integrale.
Quel giorno del 7 febbraio guidò i suoi uomini verso le malghe di Topli Uork, successivamente chiamate Porzus. E’ un posto di montagna dove in un paio di baracche viveva un comando di una formazione partigiana non comunista. C’erano cattolici, monarchici ,appartenenti al Partito d’Azione e altri antifascisti, ma per Giacca era tutta gentaglia che aveva rapporti equivoci con comandi repubblichini e tedeschi. La Brigata si chiamava Osoppo e aveva una grande colpa: rivendicava con decisione l’italianità di quei territori. Un affronto imperdonabile per i partigiani comunisti della zona che avevano già fatto diversi accordi con i partigiani di Tito, dove si indicava che alla fine della guerra quelle terre sarebbero andate ai guerriglieri sloveni.

Giacca” non poteva permettere che qualcuno difendesse la legittima italianità di quei territori e decise di dare una lezione alla Brigata Osoppo. Un eccidio. Nella baracca venne ucciso il comandante dell’Osoppo, Francesco De Gregori detto “Bolla”, romano di 33 anni e militare di carriera. Venne accusato di tradimento per aver nascosto Elda Turchetti, 21 anni, un’operaia cotoniera che viveva a Pagnacco. La donna era stata accusata di essere una spia dei tedeschi. Impaurita dalla possibile reazione dei partigiani comunisti, che l’avrebbero condannata senza processo, decise di presentarsi nella sede della Osoppo per dichiarare con fermezza la sua innocenza. La storia viene anche ben narrata da un film di grande interesse, “Porzus” di Renzo Martinelli, che ovviamente venne aspramente criticato da tutti coloro che si ritengono portatori dell’unica verità possibile e cioè da quel mondo di intellettuali pronti a negare anche l’evidenza e a difendere anche le più terribili oscenità pur di dimostrare le loro ragioni.

Oltre al comandante, anche Gastone Valente detto “Enea”, 32 anni e commissario politico del Partito d’Azione, e il giovanissimo Giovanni Comin detto “Gruaro” di 19 anni vennero uccisi nelle baracche di Porzus. Insieme a loro venne immediatamente uccisa pure Elda Turchetti che dopo un sommario e ridicolo processo, come aveva previsto, venne considerata colpevole senza diritto di replica. Un quinto partigiano, Aldo Brico detto “Cantina”, si salvò riuscendo a fuggire nonostante fosse stato ferito da una scarica di mitragliatore. Restavano in vita 16 partigiani. Giacca li portò via, anche se aveva già deciso la loro sorte. Condotti nei boschi di quelle zone, con una lentezza inspiegabile che prendeva la forma di una terribile tortura psicologica, vennero uccisi dopo processi sommari e dopo averli fatti spogliare dei loro beni. Il massacro duro 11 giorni, dall’8 fino al 19 febbraio. In quell’occasione venne ucciso anche il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido detto “Ermes”, studente di 20 anni. Altri due partigiani riuscirono a salvarsi e scappare, ma il bilancio finale è di tre partigiani uccisi a Porzus, quattordici nei giorni successivi più la ragazza considerata una spia, per un totale di diciotto vittime.

La storia ,per molto tempo dimenticata, venne riportata al centro delle cronache proprio grazie al film di Martinelli. Infatti dopo il suo film diverse furono le testimonianze di come quell’eccidio non fosse solo opera di un capo banda come “Giacca”, ma che molto probabilmente erano stati i vertici del PCI friulano ad ordinare quella strage. Uno dei protagonisti della resistenza friulana, Giovanni Padoan, partigiano comunista della Divisione Garibaldi Natisone, con una lettera pubblicata su Panorama respingeva la tesi che Giacca fosse l’unico responsabile e sosteneva che alle sue spalle ci fossero dei mandanti politici della Federazione di Udine del PCI. Tesi che aveva sostenuto anche in passato e per la quale era quasi stato espulso dal proprio partito. Giacca, in ogni caso, non pagò per i suoi crimini.Il PCI di Togliatti non voleva liberarsi di un militante così convinto, nonostnte tutto. Divenne funzionario del partito a Trieste e sembrava avviarsi verso una carriera politica, ma tenere nascosti anche i fatti di Porzus era troppo difficile tanto che arrivarono le prime denunce.
Decise allora di scappare in Slovenia, dove ottenne la più alta onorificenza partigiana jugoslava. Ma nel 1948 Tito ruppe col Cominform ed entro in conflitto con Stalin. Giacca, essendo un convinto staliniano, decise di fuggire in Cecoslovacchia, dove esisteva un nucleo di partigiani comunisti italiani accusati di reati commessi nelle varie guerre civili europee. Quando Tito riallacciò i rapporti con l’Unione Sovietica, Giacca tornò in Slovenia. In Italia rischiava la galera, poiché il processo si era concluso con una condanna all’ergastolo nel 1952. La pena gli venne prima ridotta a trent’anni di carcere, poi nel 1978, per volontà del Presidente della Repubblica Sandro Pertini,gli venne concessa la grazia,con forte sdegno da parte dei familiari delle vittime. Addirittura Toffanin ottenne una pensione dallo Stato.


Parole

7db0628ea5e3960414487ec0bf64e274Le parole vive

Le parole ardenti

Le parole mute

Rimaste tra i denti

 

 

Giorgio Caproni

dipinto di Edvard Munch


I giusti

Shepelev Vyacheslav 668401b46d47e72a128baa8039354670Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.

Chi è contento che sulla terra esista la musica.

Chi scopre con piacere una etimologia.

Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.

Il ceramista che premedita un colore e una forma.

Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.

Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.

Chi accarezza un animale addormentato.

Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.

Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.

Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.

Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Jorge Luis Borges

dipinto di Shepelev Vyacheslav


Mi dava la mano

logodnaMi dava la mano e non avevo bisogno d’altro. 

Più che baciarla 

più che stare vicini, 

più di ogni altra cosa, 

mi dava la mano, e questo era l’amore. 

Mario Benedetti