Timori
Non fermiamoci alla superficie, ma andiamo oltre.
Chiudono le rivendite dei giornali al chiuso (scusate la ripetizione)? Quanti clienti abituali faranno quel chilometro in più a piedi per acquistare il quotidiano al chiosco? Pochi. Quanti passeranno alle edizioni online? Pochi. Quanti si riforniranno al supermercato? Sempre pochi. (ricordate le petizioni degli edicolanti per evitare che i giornali venissero venduti nei supermercati?). Quindi le vendite caleranno, gireranno meno padroncini che rifornivano le edicole, caleranno i consumi di carta, molti giornalisti verranno licenziati e gli unici a non rimetterci saranno gli editori che prenderanno comunque i contributi per l’editoria, specie se continuano a spacciare le notizie sul Covid secondo le istruzioni governative.
Greenpass nei bar? Non chiuderanno solo loro, verranno licenziati i dipendenti, cesseranno le vendite di caffè, brioches, tramezzini, formaggio, prosciutto, bibite, gelati. Lo stesso per i ristoranti, aggiungendo la filiera della carne e del pesce, della frutta e della verdura.
Quindi una marea di esercizi e di persone che non solo non pagheranno più le tasse ma che, in qualche modo, dovranno essere sostentate.
Mi meraviglio che il fine economista rettiliano e bocconiano non consideri queste ipotesi.
Oppure le conosce benissimo e, deprimendo in ogni modo l’iniziativa privata, ci sta preparando ad una economia di puro stampo comunista.
Temo una grandissima recessione.
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