Libertà
Ricordate i primi anni ’80 quando venne alla luce il problema dell’ AIDS? Prima vennero demonizzati gli omosessuali, poi i drogati, infine le prostitute. L’infezione dilagava tra queste categorie, ma nemmeno gli etero ne erano immuni, specie se avevano comportamenti promiscui o a rischio. L’AIDS era davvero molto pericoloso, eppure non ci fu una campagna così distruttiva come quella che viene effettuata oggi contro il Covid. Vennero semplicemente diffuse delle informazioni relative ai comportamenti da tenere, tanto da sdoganare il termine “preservativo” al posto di profilattico, poco conosciuto dalle classi meno istruite.
All’inizio pure per il Covid vennero date semplici istruzioni di tipo igienico: distanziamento, mascherine, disinfezione delle mani o uso di guanti, sternutire nel gomito (ma lo sanno che esistono i fazzoletti?).
Poi con grande enfasi e rullo di tamburi venne divulgata l’inclita novella: “Abbiamo il vaccino”, e tutti gli stati si precipitarono ad acquistare le dosi senza aver alcuna sicurezza sulla sua effettiva efficacia, dato il brevissimo tempo della sperimentazione.
Ora a distanza di tempo, e neppure tanto, iniziano ad evidenziarsi le reazioni collaterali ed avverse, ma nonostante ciò la maggior parte degli stati preme per campagne vaccinali sempre più massicce.
Atteggiamento tanto più demenziale perché il virus si è evoluto in molteplici varianti, mentre il vaccino è sempre lo stesso (forse perché bisogna smaltire le scorte acquistate a caro prezzo prima che scadano?).
Qualcuno obietterà che il metodo di trasmissione dei due virus è diverso. Certo, il Covid per via aerea, l’AIDS per la maggior parte per contatto sessuale o per siringhe infette, ma i comportamenti a rischio per l’AIDS erano comunque molteplici.
Il problema principale però è che agli ammalati di AIDS o nella sua prima fase HIV non venne preclusa alcuna attività, non venne in alcun modo limitata la libertà, cosa che avviene invece oggi per cittadini PERFETTAMENTE SANI, per il solo fatto di non essere vaccinati. E a stabilire che una persona sia sana può essere solamente un tampone e, guardacaso, ora ci viene detto che i tamponi non sono affidabili perché spesso danno esiti falsamente negativi (lo scorso anno però dicevano esattamente l’opposto, ossia che spesso davano esiti falsamente positivi: come faccio allora a fidarmi di certa gente?).
I vari Burioni, Pregliasco, Galli, Brusaferro, Ricciardi, Bassetti, Crisanti (quest’ultimo ha fatto una parziale marcia indietro) hanno spesso dato notizie contraddittorie, generando solo confusione, però purtroppo c’è gente che ascolta solo quelle campane, questo perché, grazie ai contributi elargiti prima dal governo Conte e poi riconfermati dal governo Draghi, i mezzi di informazione hanno tutto l’interesse (economico) a diffondere notizie allarmistiche sul Covid. Se poi ci mettiamo l’ultima sparata del senatore Monti – per cui essendoci troppa libertà di stampa e di parola l’informazione va controllata e somministrata dal governo – il quadro è completo.
E questi blaterano di fascismo, quando si comportano tale e quale ai fascisti (senza contare gli idranti di Trieste e le manganellate).

Cara amica, dopo avere letto “Il Capitalismo della Sorveglianza” della Zubof, credo che ci stiamo avvicinando a un sistema di credito sociale, come quello cinese, dove il tuo vicino di casa è il tuo delatore e tu sei il giudice e delatore del tuo vicino di casa. Droni e algoritmi faranno il resto. L’Europ proibisce la parola “Natale” e i nomi “cristiani” perché “offendono” altre religioni. In mezzo a questa cupezza stile casermone sovietico degli anni 70, ho letto “Lodare Dio con Arte”. Non distacchiamo gli occhi dalla Volta Stellata, dalla Bellezza, e colgo l’occasione per ringraziarti per le perle poetiche che allietano la nostra giornata, e sono anch’esse una forma di resistenza del Sublime alla cultura del degrado e della cancellazione. Buon Natale! Ripubblico il commento in quanto quello scritto qualche ora fa non me l’ha lasciato pubblicare.
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30 novembre 2021 alle 12:32
Purtroppo la massificazione e la mistificazione stanno avanzando a passi da gigante. Sono sempre meno quelli che resistono, e molti cedono solo perché costretti a farlo per poter sopravvivere. Io sono agnostica, ma quando sento una qualunque Lagarde invitarci a non usare le parole Natale, Maria, Giuseppe (e forse si è dimenticata di Gesù) mi indigno profondamente perché, volenti o nolenti, le nostre radici sono cristiane. Gli insegnamenti del Vangelo hanno permeato tutta la nostra esistenza e plasmato la nostra essenza morale. E con questo, alla faccia della UE, ti auguro di tutto cuore BUON NATALE.
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30 novembre 2021 alle 16:53