Politicamente scorretto
Adesso stiamo davvero esagerando.
Dopo Anna Bolena di colore, Giovanna d’Arco di colore, la fata madrina di Cenerentola di colore e pure di sesso maschile, Achille di colore, adesso arriva anche Anna Karenina nera.
Credo che sia giunto il momento di porre un freno a queste “rivisitazioni” letterarie.
Cosa dovrebbe rimanere del romanzo originale, se ne viene stravolto completamente lo spirito e cambiata la collocazione temporale, tramutando la Russia ottocentesca di Tolstoj nell’odierna America multirazziale e multiculturale?
Uno dei più bei romanzi della letteratura non solo russa ma mondiale viene così snaturato in nome del politicamente corretto tanto in auge di questi tempi.
Il pensiero unico sta alterando o distruggendo quanto di bello è stato creato nei tempi passati nel mondo delle arti.
Liaisons
Non è me che detesti
ma questo laccio così dolce e tenace.
Non è te che – forse – amo
ma questo laccio sottile e tenace
che ci strangola insieme, a occhi aperti.
Corrado Calabrò
Da “Molto tardi nella notte”
Tutto il giorno piove.
Bambini fradici aspettano
alle fermate degli autobus.
E tu,
dietro i vetri della finestra,
ti sforzi
di trasformare una goccia di pioggia
in un diamante.
Ghiannis Ritsos
Foglie, giù foglie
Foglie, giù foglie nella lenta pioggia
di questa dolce disperata sera!
Foglie, giù foglie: grandi pese fracide
foglie di ippocastano, e verdi e lievi
e trepide fogliette di robinia;
giù, per l’albore freddo dei lampioni,
giù, sul lucido asfalto della via…
E noi due si cammina si cammina,
senza parlare, l’uno accanto al l’altra,
portando in faticosamente
la stessa soma di malinconia.
Foglie, giù foglie. E c’è forse qualcosa
che muore intanto nella nostra vita,
che così muore, e non vuole morire.
Diego Valeri
Ottobre
L’estate si trascina
i cardi inariditi
e la mosca pusillanime,
le strade sparse di paglia,
il vuoto alle finestre,
il prezzemolo verde ancora
e il garofano nei vasi
ora che Ottobre s’impone.
Ottobre è là: quella nuvola nera
attesa sulla collina
piegata dai tocchi della sera.
Rocco Scotellaro
Sogno
Ho sognato l’autunno nella penombra dei vetri,
gli amici e te nella loro burlesca schiera,
e come falco dal cielo, che sangue s’è procacciato,
picchiava il cuore sulla tua mano.
Ma il tempo trascorreva, e invecchiava e assordiva,
e di damasco inargentando gli infissi
l’aurora del giardino inzaccherava i vetri
delle sanguigne lacrime di settembre.
Ma il tempo trascorreva e invecchiava. E friabile
come ghiaccio si fendeva e fondeva la seta delle poltrone.
Di colpo tu, sonora, troncasti e ammutolisti,
e il sogno cessò, quale eco di campana.
Mi risvegliai. Come autunno era buio
l’albeggiare, e il vento, allontanandosi, portava
come dietro a un carro pioggia fuggente di pagliuzze,
una schiera di betulle fuggenti per il cielo.
Boris Pasternak
Castagna
Sotto le tue dita io sono una castagna bruna.
Così respira in tasca ai bambini.
E la buccia, che punge tanto,
l’ha rotta l’amore
con colpi verdi.
Jan Skàcel
Cosa ne pensate?