(Dis)informazione
Tre edicole a Bolzano hanno chiuso definitivamente i battenti.
Il tabacchino sotto casa mia, che esercitava anche la rivendita di quotidiani e periodici, ora si limita a vendere solo il quotidiano locale in lingua italiana, in quanto la contabilità dei resi gli portava via troppo tempo.
Questo perché i giornali vendono sempre meno, non solo perché in rete si reperiscono tutte le notizie, ma soprattutto perché le notizie che ci forniscono sono meno attendibili.
Per quale motivo i giornali hanno perso di credibilità?
Una volta il lettore era il punto di riferimento: leggeva le notizie, le commentava, trovava nei giornalisti la fonte dell’informazione. Se l’informazione era faziosa o distorta, il lettore se ne accorgeva e abbandonava quella testata, la tiratura diminuiva e il giornale era costretto a chiudere, lasciando i collaboratori sul lastrico.
Oggi invece con gli aiuti pubblici alla stampa, specie quelli sostanziosi forniti in occasione della presunta pandemia, non è più il lettore che “fa il mercato”, quindi in un modo o nell’altro, i giornalisti si sono prostituiti a chi li paga, cioè lo stato, e divulgano solo le notizie che lo stato vuole che siano rese note.
Cosa ne pensate?