Bella schiava

In questo iconico dipinto, la pittrice Marie-Gullemine Benoist rappresenta una donna di colore investita del ruolo di modella ideale. Nel “Ritratto di Madeleine”, la bellissima donna è però vista ancora nello stereotipo iconografico e stilistico del contrasto tra il nero della pelle e il bianco puro della veste che la copre lasciando il seno scoperto. Anche la testa sfoggia un elegante turbante bianco che sovrasta lo sguardo melanconico della Madeleine. Tecnica: Olio su tela, 81 x 65 cm. Parigi, Louvre
Nera sì, ma se’ bella, o di Natura
fra le belle d’Amor leggiadro mostro.
Fosca è l’alba appo te, perde e s’oscura
presso l’ebano tuo l’avorio e l’ostro.
Or quando, or dove il mondo antico o il nostro
vide sì viva mai, sentì sì pura,
o luce uscir di tenebroso inchiostro,
o di spento carbon nascere arsura?
Servo di chi m’è serva, ecco ch’avolto
porto di bruno laccio il core intorno,
che per candida man non fia mai sciolto.
Là ’ve più ardi, o sol, sol per tuo scorno
un sole è nato, un sol che nel bel volto
porta la notte, ed ha negli occhi il giorno.
Giovan Battista Marino
Dipinto di Marie-Guillermine Benoit
A piedi nudi
Ma cosa ci importa del resto del giorno
il languore del pomeriggio,
l’improvviso balzo nella sera,
la notte con i suoi conosciuti profumi,
le sue stelle a punta?
Questo è il meglio: scostare le lenzuola
i piedi sul pavimento freddo,
e ronzare per la casa a ritmo di espresso.
Billy Collins
Pianto autunnale
Chi ha messo la sordina all’usignolo
che tintinna sul salice?
S’è forse punto in una ignuda spina,
che ha tutto il petto rosso?
O triste annunziatore dell’inverno,
che saltelli tra i bruscoli e cammini
sull’erba morta,
dove ho visto l’ultima incensaria
e la prima margherita solitaria.
Saltellando e camminando becchi
l’ultimo duro pippolo. che resta:
e vien giù con gli spazzacamini,
quando anche i morti fanno
la lor pallida silenziosa festa
di sole a malincuore;
è pur dolce i tuo tremulo canto:
come dopo la gioia rumorosa
il calmo pianto.
Corrado Govoni
Fino a quando starai in piedi
Non scordarti di gioire! –
gli alberi saggi sussurrano
e con le ginocchia falciate
con fragore cadono sotto la scure.
Non scordarti di gioire!
Fino a quando starai in piedi
fino a quando andrai incontro al vento
fino a quando respirerai l’altezza.
Fino a quando la scure resterà assopita.
Blaga Dimitrova
1 luglio 1994
La vita
Alle soglie d’autunno
in un tramonto
muto
scopri l’onda del tempo
e la tua resa
segreta
come di ramo in ramo
leggero
un cadere d’uccelli
cui le ali non reggono più.
Antonia Pozzi
L’angelo
Sognai un sogno! Che vorrà mai dire?
Regina ero, e vergine,
guardata da un buon angelo:
pena senza perché mai non s’inganna!
Piangevo notte e giorno le mie lacrime,
e lui me le asciugava;
giorno e notte piangevo
celandogli la gioia del mio cuore.
Così sulle sue ali volò via;
il mattino arrossì;
io il pianto mi asciugai,
e i miei timori armai di scudi e lance.
Egli presto tornò: mai mi ero armata,
così che tornò invano;
gioventù era passata,
e grigie chiome stavan sul mio capo.
William Blake
Dipinto di John William Waterhouse
Ogni notte
Ogni notte, tornando dalla vita,
dinanzi a questo tavolo
prendo una sigaretta
e fumo solitario la mia anima.
La sento spasimare tra le dita
e consumarsi ardendo.
Mi sale innanzi agli occhi con fatica
in un fumo spettrale
e mi ravvolge tutto,
a poco a poco, d’una febbre stanca.
I rumori e i colori della vita
non la toccano piú:
sola in se stessa è tutta macerata
di triste sazietà
per colori e rumori.
Nella stanza è una luce violenta
ma piena di penombre.
Fuori, il silenzio eterno della notte.
Eppure nella fredda solitudine
la mia anima stanca
ha tanta forza ancora
che si raccoglie in sé
e brucia d’un’acredine convulsa.
Mi si contrae fra mano,
poi, distrutta, si fonde e si dissolve
in una nebbia pallida
che non è piú se stessa
ma si contorce tanto.
Cosí ogni notte, e non mi vale scampo,
in un silenzio altissimo,
io brucio solitario la mia anima.
Cesare Pavese
dipinto di Nino Garajo
Prima colazione
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffelatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffelatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S’è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
L’impermeabile
Perché pioveva
E se n’è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa
La testa fra le mani
E ho pianto.
Jacques Prèvert
Senza titolo
E hai ottenuto quello che volevi da questa vita,
nonostante tutto?
Sì. E cos’è che volevi?
Potermi dire amato,
sentirmi amato sulla terra.
Raymond Carver
da “Nicholas Nickleby”
Ci sono parecchie storie fantastiche sulla legge, ma nessuna è così risibile e grossolanamente spiritosa come quella dove si suppone che tutti gli uomini godano degli stessi benefici e siano tutti uguali dinanzi al suo occhio imparziale, senza il minimo rapporto con il contenuto delle loro tasche.
Charles Dickens
A mezzanotte
Parlammo a lungo nella notte, in cucina;
alla morbida luce della lampada a petrolio
gli oggetti, incoraggiati dalla sua delicatezza,
spuntavano dal buio, svelando i propri
nomi: sedia, tavolo, saliera.
A mezzanotte dicesti: andiamo
fuori. D’un tratto vedemmo il cielo
ed esplosero le stelle, stelle d’agosto.
Il pallido fuoco della notte tremava
sopra di noi, indomito, eterno.
Il mondo ardeva, senza voce, avvolto
dal bianco incendio in cui dormivano i villaggi,
le chiese e le biche di fieno profumate di menta
e di trifoglio. Ardevano gli alberi e le torri,
l’acqua e l’aria, il vento le fiamme.
Cos’è il silenzio di questa notte se i vulcani
hanno gli occhi spalancati e il passato
è presente, minaccioso, e spunta dalla tana
come la luna o l’arbusto di ginepro?
Sono fresche le tue labbra e sarà fresca l’aurora,
telo gettato su una fronte che scotta.
Adam Zagajewskj
Dipinto di Daniel Gerhartz
Rivelazioni
Mi sono risolto.
Mi sono voltato indietro.
Ho scorto
uno per uno negli occhi:
i miei assassini.
Hanno
– tutti quanti – il mio volto.
Giorgio Caproni
dipinto di René Magritte
A buon intenditor…
Sul Sul frontone del palazzo degli Uffici Finanziari di Bolzano è stata posta una scritta trilingue che recita “Nessuno ha il diritto di obbedire”, per depotenziare il bassorilievo di Hans Piffrader che rappresenta Mussolini, col sottostante motto “Credere Obbedire Combattere”.
La frase non è propriamente della Arendt, in quanto in una intervista lei la citò come segue “Secondo Kant nessuno ha il diritto di obbedire”.
Per molto tempo mi sono arrovellata cercando di capirne il senso: mi sembrava più logico il pensiero “Nessuno ha il dovere (o l’obbligo) di obbedire”, naturalmente riferito ad ordini palesemente ingiusti, ai quali è imperativo disobbedire.
Il riferimento della Arendt è rivolto al gerarca nazista Adolf Eichmann, che giustificò lo sterminio degli ebrei citando appunto il filosofo tedesco, dicendo “Non ho colpa se a causa del mio operato sono morti tanti ebrei, io ho solo obbedito agli ordini, e l’obbedienza, come dice Kant, è una virtù morale”.
Ma Hannah Arendt fa un ragionamento più articolato, dicendo che ”secondo Kant nessuno ha il diritto di obbedire”, ossia se ti viene dato un ordine palesemente ingiusto non puoi prendere a scusante il fatto che qualcuno ti ha ordinato di obbedire, nessuno ti ha dato il diritto di eseguire quell’ordine, quindi sei pienamente responsabile delle tue azioni.
Alla luce dei fatti di Trieste e del comportamento della polizia, chi vuole intendere intenda...detto da chi è sempre stata dalla parte delle forze dell’ordine.
La guerra che verrà
Non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht
dipinto di Pablo Picasso
Ballerina
L’elegantissima vanessa
Che s’allontana e s’avvicina.
A questo fresco fiore di peonia,
è come una stupenda ballerina
che turbina magicamente
su un tappeto di fuoco e di profumo
sulla punta delle dita,
e, tra cuscini morbidi di rosa,
cade sfinita.
Eccola, s’avanza.
Tutta vestita di baci
sulla peonia rossa di garanza;
agita i veli fantasiosi, e danza.
Corrado Govoni
Incantesimo
Ti ho versato nel bicchiere
una manciata di capelli bruciati,
perché tu non mangi, non canti,
non beva, non dorma.
Perché la giovinezza non ti sia gioia,
perché lo zucchero non ti sia dolce.
Perché tu non te la intenda nel buio della notte
con la giovane moglie.
Come i capelli tuoi d’oro
sono divenuti cenere grigia,
così gli anni miei giovani
diventeranno bianco inverno.
Perché tu diventi cieco-sordo,
perché ti dissecchi come il muschio,
perché ti dilegui come un sospiro.
Marina Ivanovna Cvetaeva
Ascolta
Ascolta! il vento sta aumentando,
e l’aria è selvaggia con le foglie.
Abbiamo avuto le nostre serate estive,
e adesso è il momento che arrivi ottobre.
Humbert Wolfe
Dissentire
Non smettete mai di protestare.
Non smettete mai di dissentire,
di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità,
i luoghi comuni, i dogmi.
Cercate la verità!
Non smettete di pensare.
Siate voci fuori dal coro.
Siate il peso che inclina il piano.
Siate sempre in disaccordo
perché il dissenso è un’arma.
Siate sempre informati
e non chiudetevi alla conoscenza
perché anche il sapere è un’arma.
Forse non cambierete il mondo,
ma avrete contribuito a inclinare
il piano nella vostra direzione
e avrete reso la vostra vita
degna di essere raccontata.
Un uomo che non dissente
è un seme che non crescerà mai. Bertrand Russell
(Dis)informazione
Tre edicole a Bolzano hanno chiuso definitivamente i battenti.
Il tabacchino sotto casa mia, che esercitava anche la rivendita di quotidiani e periodici, ora si limita a vendere solo il quotidiano locale in lingua italiana, in quanto la contabilità dei resi gli portava via troppo tempo.
Questo perché i giornali vendono sempre meno, non solo perché in rete si reperiscono tutte le notizie, ma soprattutto perché le notizie che ci forniscono sono meno attendibili.
Per quale motivo i giornali hanno perso di credibilità?
Una volta il lettore era il punto di riferimento: leggeva le notizie, le commentava, trovava nei giornalisti la fonte dell’informazione. Se l’informazione era faziosa o distorta, il lettore se ne accorgeva e abbandonava quella testata, la tiratura diminuiva e il giornale era costretto a chiudere, lasciando i collaboratori sul lastrico.
Oggi invece con gli aiuti pubblici alla stampa, specie quelli sostanziosi forniti in occasione della presunta pandemia, non è più il lettore che “fa il mercato”, quindi in un modo o nell’altro, i giornalisti si sono prostituiti a chi li paga, cioè lo stato, e divulgano solo le notizie che lo stato vuole che siano rese note.
In limine
Godi se il vento ch’entra nel pomario
vi rimena l’ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell’eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall’erto muro.
Se procedi t’imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l’ho pregato,- ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine.
Eugenio Montale
dipinto di Gustav Klimt
10 ottobre 2021
Riprovevole ma comprensibile l’attacco alla sede CGIL a Roma durante la manifestazione contro il lasciapassare verde.
Riprovevole, perché la violenza è da condannare sempre e comunque.
Comprensibile, perché compito dei sindacati è difendere il lavoro ed i lavoratori, non ostacolarli imponendo loro delle misure che, se non osservate, potrebbero portare al licenziamento, e questo ha portato la gente, che non si sente più tutelata, all’esasperazione.
E a proposito delle dichiarazioni del leader della CGIL (“Violentato il mondo del lavoro” ) ricordo che il mondo del lavoro è violentato da chi, lautamente pagato per difenderlo, fa tutt’altra cosa.
Landini si rende conto che molti lavoratori perderanno il posto; che molte aziende ridurranno la produzione o addirittura chiuderanno; che molti lavoratori non possono o non vogliono vaccinarsi (non è infatti obbligatorio) e non possono sostenere esborsi sostanziosi per farsi tamponare ogni tre giorni?
Landini si faccia un bell’esame di coscienza e spero che molti lavoratori straccino la tessera sindacale.
Sempre a proposito delle dichiarazioni di Landini (“Squadrismo fascista”)…
Quando i bravi ragazzi dei centri (a) sociali lanciavano pietre contro negozi, banche e forze dell’ordine, bruciavano auto e cassonetti… Allora andava tutto bene? Ma in quel frangente da “quella parte” molti hanno fatto orecchio da mercante.
Del resto, sembra che l’assalto alla CGIL fosse già programmato, addirittura annunciato da qualche palco: se qualcuno non ha provveduto a proteggere la sede sindacale, la cosa puzza di bruciato.
Se poi, come qualcuno dice, tra gli assalitori c’erano infiltrati della Digos, molte cose dovrebbero essere riviste.
Da sempre, per ragioni di famiglia, parteggio per le forze dell’ordine, ma alla luce di quanto successo a Roma e documentato dalla rete (ottime le riprese di Local Team), non posso che dissociarmi dall’azione vessatoria della polizia. C’erano ovviamente degli esagitati, come accade in ogni corteo, alcuni fermati addirittura dagli stessi partecipanti alla manifestazione. Sarebbe stato sufficiente bloccare quei pochi e lasciare che il corteo fluisse. Invece qualcuno dall’alto ha dato ordini esagerati, ed allora sono stati indirizzati getti di idranti e lacrimogeni contro le persone, tra le quali molte donne, ragazzini ed anziani. Triste vedere agenti in divisa, i cui stipendi sono pagati dai lavoratori in corteo, assalire gente inerme, spesso con le mani alzate per evidenziare la propria non violenza.
Gli auguri dell’innocenza
Vedere un mondo in un granello di sabbia,
E un cielo in un fiore selvatico,
Tenere l’infinito nel cavo della mano
E l’eternità in un’ora.
William Blake
In piedi sui confini
In piedi sui confini
dove perdi il contatto
con il mondo.
Si gettano quei ponti innanzi
quando scocca mezzanotte:
inflessibile è il tempo.
In piedi sui confini:
solo un passo ancora,
avanti!, verso l’immortalità.
Se mi volto, scopro dietro me
quei giorni che mi han dato tanta luce.
E non so decidermi
a quel passo,
ma mi mette fretta il tempo.
Con il far del giorno
si oscura la mia stella,
la linea si richiude in un istante.
Nika Turbina
Quasi anonima sorridi
Quasi anonima sorridi
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
è necessario non saperlo?
Fernando Pessoa
dipinto di Pierre Auguste Renoir
Cosa ne pensate?