Cielo di giugno
Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell’anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri nell’aria.
Ombre, ombre d’ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere,
vive al mio sguardo più dell’ali vere.
Traggon dal nulla, scrivendo con nulla
parole d’un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.
Ada Negri
E’ una notte bellissima
E’ una notte bellissima d’estate.
Nelle alte case stanno
spalancati i balconi
del vecchio borgo sulla vasta piazza.
In quell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi, acacie
disegnano in simmetria
le nere ombre sulla bianca arena.
Allo zenit, la luna, e sulla torre
col quadrante alla luce l’orologio.
In questo vecchio borgo vado a zonzo
solo, come un fantasma.
Antonio Machado
Take a knee
Contro il Galles metà e metà, contro l’Austria no – nonostante l’invito (?) di Letta –, contro il Belgio sì; l’inginocchiamento dei giocatori non è un gesto simbolico contro il razzismo, ma l’adesione al movimento BLM, ossia la protesta dei neri americani contro la violenza della polizia, quindi l’Europa tutta con questo movimento c’entra come i proverbiali cavoli a merenda. Ricordiamo che nessuno della squadra francese, che è quasi totalmente nera, si è inginocchiato.
Molti fanno derivare il gesto di inginocchiarsi da Martin Luther King, che nel 1965 in Alabama si inginocchiò PER PREGARE per i 250 dimostranti arrestati dalla polizia, non certo per spregio alla bandiera o all’inno nazionale.
Quindi inginocchiarsi durante l’esecuzione degli inni nazionali non ha alcun senso, ma inginocchiarsi o meno a seconda del comportamento della squadra avversaria è semplicemente da vigliacchi, pressappochisti e, purtroppo, da “italiani” che, come banderuole, girano come tira il vento. La cosa più eclatante è che quando disputeranno la partita contro il Belgio, i nostri azzurri si inginocchieranno “pur non condividendo la campagna BLM”, quindi la vigliaccheria è pure doppia.
La vera ipocrisia invece la dimostrano i soliti “sinistri” che tanto si riempiono la bocca di accoglienza e solidarietà facendo entrare tutti indiscriminatamente, e poi si girano dall’altra parte se questi sbandati delinquono (e purtroppo ogni giorno accadono episodi simili) oppure muoiono lavorando ore intere sotto il sole cocente per 6 euro all’ora, e dopo tante parole sul caporalato che sfrutta questi poveracci non fanno nulla per arginare il fenomeno. Tanto alle ONG che li traghettano qui in Italia questi poveri cristi non interessano, in quanto il loro bel compenso lo hanno già riscosso, e lo stesso dicasi delle “caritatevoli” organizzazioni che li ospitano qui da noi.
Altra battaglia è quella per i diritti degli omosessuali, battaglia sacrosanta, non c’è che dire, ma portata all’esasperazione. Ora nei vari stadi agli europei di calcio fanno tutti gli “arcobalenati”, ma io mi aspetto che facciano altrettanto il prossimo anno quando ci sarà il campionato mondiale in Qatar, dove gli omosessuali vengono impiccati o gettati giù dalle torri. Chissà come si comporteranno le varie aziende e squadre che hanno mutato i loro loghi arricchendoli con le strisce multicolori del movimento gay.
Elogio del gatto
Rousseau: “ Vi piacciono i gatti?”
Boswell: “No.”
Rousseau: “Ne ero sicuro. È un segno del carattere, In questo avete l’istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai ad essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno gli altri animali.”
Boswell: “ Nemmeno una gallina obbedisce agli ordini.”
Roiusseau :” Vi obbedirebbe, se sapeste farvi capire da essa. Un gattio vi capisce benissimo, ma non vi obbedisce.”
James Boswell, Visita a Rousseau e Voltaire
Notte
Se fossi un poeta, ecco di cosa scriverei. Della gente che lavora in piena notte. Uomini che caricano treni, infermiere del pronto soccorso con le mani delicate. Impiegati notturni negli hotel, autisti delle pompe funebri nei cimiteri, cameriere nei caffè aperti tutta la notte. Loro conoscono il tuo mondo, sanno quant’è prezioso che una persona si ricordi il tuo nome… Sanno quanto è lunga la notte. E che rumore fa la vita mentre se ne va.
Janet Fitch
Sei lontano
Sei lontano e a Sud
là non sono le quattro
chinato sulla sedia
sul tavolo del bar
nella tua stanza
buttato sul tuo letto
il tuo o quello di qualcuno che vorrei cancellare
sto pensando a te
non a chi ti cerca
a chi ti vuole accanto, come lo voglio io
Sto pensando a te da quasi un’ora
o forse mezza
non so.
Quando andrà via la luce
saprò che son le nove
spianerò il mio letto
indosserò il vestito nero
mi liscerò i capelli
Andrò a mangiare
E’ chiaro.
Idea Vilariño
Sarà estate
Sarà estate prima o poi.
Donne con parasoli
uomini a passeggio con canne d’India
E bambine con bambole
Coloreranno il paesaggio pallido
come un luminoso mazzo di fiori
per quanto sommerso di pario
il paese si stenda oggi
I lillà piegati da molti anni
dondoleranno carichi di violetto
le api non disprezzeranno il motivo
che i loro avi cantarono
La rosa selvatica arrosserà lo stagno
l’aster sulla collina
detterà la sua moda perenne
e le genziane pasquali crinoline
finché l’estate ripiegherà il suo miracolo
come una donna la gonna
o i sacerdoti ripongono i simboli
quando il sacramento è finito.
Emily Dickinson (Traduzione di Massimo Bacigalupo)
Dipinto di George Seurat
Il buongiorno
Mi chiedo in fede: che facemmo noi
prima di amare? Divezzati ancora
non eravamo e allattati di rustici
piaceri, come i bimbi? O russavamo
nella caverna dei Sette Dormenti?
Fu cosí. Ma non erano che ombre
di piaceri. Se mai vidi bellezza
e la volli e la ebbi,
non fu che sogno della tua bellezza.
E ora buongiorno alle nostre due anime
che si destano e senza alcun timore
si vegliano, ché amore ogni orizzonte
chiude all’amore e di una cameretta
fa un ognidove. Restino alle nuove
terre i navigatori, e mappe nuove
scoprano ad altri mondi sopra mondi:
si lasci un solo mondo a noi, che abbiamo
ciascuno un mondo ed è un mondo ciascuno.
Nel tuo occhio il mio volto, il tuo nel mio
si specchia e cuori semplici e fedeli
riposano nei nostri volti: dove
trovare due piú limpidi emisferi
senza Nord affilato, Ovest caduco?
Equamente non fu mischiato ciò che muore,
se i nostri amori sono uno e tu
ed io cosí fratelli nell’amore
che né l’uno né l’altro può mancare o morire.
John Donne
Illustrazione Joseph Lorusso
Io conosco storie
Io conosco storie di donne che entrano in un cuore
grande come un pugno
e che lasciano impronte nei respiri
in letti da rifare
in cucine dal profumo di spezie
in discorsi che restano sospesi
(nel fumo di sigarette tra le dita)
In liste della spesa
(calligrafie minute in fogli bianchi
appena stropicciati in un angolo)
in un’attesa che dura quanto un figlio
(che è cresciuto e andato via)
Donne senza bombole d’ossigeno
senza una base a dar loro coordinate
che fluttuano in un’apnea d’amore
tra stelle interrotte dal buio e silenzi
intercalati da parole: quelle sbagliate.
Donne nella cui anima si annidano speranze
E restano lì
Come gusci vuoti in memoria.
Carla Lebwoski Cavallini,
Immagine Norman Rockwell
Senza titolo
Scricchiola qualcosa in questo mondo finto.
La vita scola rapida nei tubi.
Come un rivoletto d’acqua, esagerando,
cade dal balcone vanta d’aver fatto lui da testimone
alla storia della «Creazione»
Uno, di passaggio, dà una mano:
giunto a caso ha letto versi
dedicati a me,
pensieri arditi chiusi nelle rime,
sfiorando appena le parole, dunque?
Ha ragionato audace,
con intelligenza sulla vita
nel subbuglio di profondi
inchini familiari.
Ha tracciato a un vetro di finestra
il mio destino,
un guazzo di colori,
che si lava via con lacrime di sale.
Ho rimescolato anch’io la vita lungo i tubi,
affrettandomi in un rivoletto d’acqua.
Nika Turbina
Conchiglia
M’hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mare di mappa.
Il cuore
mi si riempie d’acqua
con pesciolini
d’ombra e d’argento.
M’hanno portato una conchiglia.
Federico Garcia Lorca
Estate
Cerere ha pianto
lacrime d’oro.
Le profonde ferite
delle terre arate
hanno dato grappoli
di lacrime.
L’uomo sotto il sole
raccoglie il gran pianto
di fuoco.
Il gran pianto di Cristo
appena nato.
(Croce,
aspro,
fiamma.)
Cerere è morta
sulla campagna,
il seno
trafitto da papaveri,
il cuore
crivellato di cicale.
Federico Garcìa Lorca
Dipinto di Vincent Van Gogh
Lucciole
Com’è bello.
il campo di frumento,
a prima notte!
Sembra un mantello
nero di broccato,
trapunto di cento,
di mille stelline…A sciami, a frotte
le allegre luccioline
si mettono in viaggio;
ciascuna
ha rubato
un pallido raggio
a la luna.
Ed ogni fiammella,
sul piano,
cerca la spiga più bella
di grano.
Enzo Ottaviani
Nostalgia
È la nostalgia a dare colore al passato. C’è un proficuo esercizio d’amore per animare la nostalgia nell’intimità. Chiudete gli occhi e concentratevi a ricordare a una a una le voci delle persone più care e assenti. Per dare più forza a quell’esercizio ripartite dalla memoria della vostra voce che li chiama. Li vedrete apparire e sentirete la loro voce che vi parla e il loro sguardo che vi guarda. Questa è l’arte di procurarsi i sogni, di rianimare il passato e di con-vocare gli assenti in un simposio di nostalgia. Un esercizio difficile e delicato, come risalire la corrente, sfidando le rapide impetuose che invece trascinano verso il basso, nella valle dell’oblio. La pietà della vita è protesa a risalire la corrente del tempo. La nostalgia è quel dolore dolcissimo che pervade l’anima per una lontananza che sentiamo vicina e per un’assenza che sentiamo presente.
Marcello Veneziani
Metropolitana
Nei pozzi della metropolitana
il passo echeggia di notte lontano.
Fiochi scintillano i binari: coltelli,
smaglianti e non usati. Dalle pareti
gronda umidità.
Vado diritto e
già corro e sempre più svelto
di soglia in soglia attraverso
un sistema di tubi e tunnel
grotte e caverne.
Günter Kunert
Illustrazione di Cyril Power
Il diritto di sputare
Ho orrore di tutte le verità assolute,
delle loro applicazioni totali,
dei loro presunti detentori d’ogni risma.
Prendete una verità,
portatela con cautela ad altezza d’uomo,
guardate chi colpisce,
chi uccide,
cosa risparmia,
cosa elimina,
annusatela a lungo,
accertatevi che non puzzi di cadavere,
assaggiatela
tenendola un po’ sulla lingua,
ma siate sempre pronti
a sputarla immediatamente.
L’uomo libero è questo:
il diritto di sputare.
Albert Camus
Era la mia città
Era la mia città, la città vuota
all’alba, piena di un mio desiderio.
Ma il mio canto d’amore, il mio più vero
era per gli altri una canzone ignota.
Sandro Penna
Fiducia?
No, non mi fido.
Non perché io sia particolarmente e dettagliatamente informata su come funzionino i vari tipi di vaccini, anche se ho letto abbastanza al riguardo. Non sono competente e lo ammetto. Però c’è una cosa che ho capito molto bene: non ce la raccontano giusta, anche perché pure in alto loco e negli enti preposti non hanno le idee chiare.
Incominciando da Pfizer… Deve essere conservato da – 90 a – 60 gradi (media consigliata – 70 gradi). Invece no, basta anche da – 25 a – 15 (un qualsiasi surgelatore casalingo). Poi non è consigliabile somministrarlo sotto i 18 anni, ed infatti in Germania si regolano così.
AstraZeneca. Prima va somministrato solo fino ai 50enni, poi va bene fino ai 60 anni, aumentati poi a 70, 80 e via dicendo. Improvvisamente non va più bene per chi ha meno di 50 anni per “alcuni” casi di trombosi, poi viene riammesso, ora dopo altri casi di trombosi nuovamente vietato, almeno ai più giovani.
I vaccini non vanno mai mescolati, ma dopo un po’ ti dicono che si può fare la prima dose di un tipo e la seconda di un altro… Ah no, nuovamente vietato. Ma dopo il caso della morte della diciottenne Camilla, chi ha meno di 60 anni ed ha ricevuto AstraZeneca come prima dose, riceverà Pfizer o Moderna come seconda dose. Ed il parere di uno dei tanti virologi imperversanti sulle reti televisive è il seguente: “Proviamo, non sappiamo quali siano le conseguenze, può essere che faccia bene”. 😡
L’intervallo tra le dosi è tassativo, però poi affermano che può essere allungato.
I ragazzi sotto i 16 anni non vanno vaccinati (Pfizer), ora inoculano, almeno a Bolzano, a partire dai 12 anni, con quale vaccino non è dato sapere.
Conclusione.
Molti obiettano che sia ovvio che accadano dei decessi tra i vaccinati, in quanto ogni medicinale presenta controindicazioni e rischi.
Un medicinale, appunto, da assumere in caso di malattia.
Ma chi me lo fa fare farmi iniettare un farmaco a tutt’oggi SPERIMENTALE se in sostanza sto bene?
I cosiddetti esperti dicono tutto ed il contrario di tutto.
E poi dicono che uno deve fidarsi? Non ci rendiamo conto che siamo cavie?

Torneranno le sere

Michiel Schrijver Tutt’Art@
Torneranno le sere a intepidire
nell’azzurro le piazze, ai bianchi muri
la luna in alto s’alzerà dal mare
e nella piena dei giardini il vento
fitto di case, d’alberi, di stelle
passerà per la grande aria serena.
Torneranno nel sogno anche le voci
delle famiglie illuminate a cena,
la rapida ebrietà del loro riso.
O finestrelle, pozzi, logge, vetri
affacciati alla vita, allo spiraglio
delle fresche delizie e dei rimpianti,
o luna nuova sulla mia memoria,
tornate ad albeggiare con quel canto
di parole perdute, con quei suoni
struggenti, con quei baci morsi al buio.
Siate la polpa rossa dell’anguria
spaccata in mezzo alla tovaglia bianca.
Alfonso Gatto
Dipinto di Michiel Schrijver
Il negro parla di fiumi
Ho conosciuto i fiumi:
Ho conosciuto fiumi antichi come il mondo
e più vecchi del flusso del sangue umano nelle vene umane!.
La mia anima è divenuta profonda come i fiumi.
Mi bagnai nell’Eufrate che l’albe eran giovani.
Costruii la mia capanna sulla riva del Congo che mi cullò nel sonno.
Vidi il Nilo e v’innalzai su le piramidi.
Ascoltai il canto del Mississippi quando Abe Lincoln discese fino a New Orleans,
e vidi il suo corso melmoso indorarsi al tramonto.
Ho conosciuto i fiumi: antichi fiumi oscuri.
La mia anima è divenuta profonda come i fiumi.
Langston Hughes
foto di Thérèse Di Campo 
Senza titolo
tu galleggi simile ad una nube
sopra
la mia fronte
lasciami
cadere le foglie
fino alla profondità della terra
e da lì
che spuntino le mani
come l’erba di primavera
Amelia Stănescu
Due giovani vite stroncate
Dove sono i cortei di solidarietà, le fiaccolate, i comizi, gli articoli a favore di Saman, la ragazza pakistana quasi certamente mandata a morte dai suoi stessi familiari in nome di un presunto onore infangato perché voleva vivere all’occidentale e si rifiutava di sposare l’uomo scelto dalla famiglia?
Il multiculturalismo ha forse procurato un’altra vittima: dico “forse” perché il cadavere non è ancora stato trovato, ma molti indizi provano che l’omicidio sia avvenuto: la dichiarazione del fratello, l’orrenda chat dello zio (“Un lavoro ben fatto”), il video dei tre uomini con le pale, le lacrime (?) del padre, il messaggio di Saman al suo ragazzo (“Se non hai mie notizie tra 48 ore avvisa le forze dell’ordine”), la fuga dei parenti.
Credo che ci sia abbastanza per avvalorare il misfatto, ma le femministe zitte e mute.
Le Boldrini, le Murgia, le Turco, per le quali gli immigrati si sarebbero integrati ed anzi ci avrebbero arricchito culturalmente, non hanno proferito parola, come avvenne per Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro. Per loro il femminismo si è ridotto ormai solo ad una questione di desinenze vòlte al femminile.
Silenzio assoluto, mentre su un altro fronte, quello degli Scanzi e dei Tosa per intenderci, è tutta un’accusa di razzismo a Meloni e Salvini per il suicidio di Seid, nonostante le smentite del padre e la dichiarazione della madre, per cui la depressione del ragazzo aveva avuto origine dal lockdown.
E la malafede dei giornalai si evince da un passo del post di ben 3 anni fa, e non quindi una lettera d’addio come volevano farci credere, che riportava la seguente frase mai citata da loro
“Prima di questo grande flusso migratorio ricordo con un po’ di arroganza che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, ovunque mi trovassi, tutti si rivolgevano a me con grande gioia, rispetto e curiosità.”
“PRIMA DI QUESTO GRANDE FLUSSO MIGRATORIO “, dal che si evince che il disagio del ragazzo (ma non certo la causa del suicidio) sia iniziato con l’aumento degli immigrati clandestini, ed i primi a pagarne le conseguenze siano stati proprio gli immigrati regolari. E questo è stato causato da una certa parte politica, che ora dovrebbe farsi solo un bell’esame di coscienza. Quella stessa parte politica che ora vorrebbe il voto ai sedicenni, lo ius soli, il Ddl Zan, la dote ai diciottenni da finanziare con l’imposta di successione e, per ultimo, “Bella ciao” al posto dell’inno nazionale, proposte che nulla hanno a che fare con la realtà voluta dai cittadini.

Semper eadem
“Di dove viene” dicevi “questa strana tristezza
Che sale come il mare sulla roccia nera e nuda?”
– Quando il nostro cuore ha fatto la sua vendemmia,
Vivere non è che male. È un segreto noto a tutti,
Un dolore tanto semplice, senza misteri
E, come la tua gioia, a tutti manifesto.
Cessa dunque d’indagare, bella curiosa!
E se pure la tua voce è dolce, taci!
Taci, ignorante! anima perennemente in estasi,
Bocca dal riso infantile! Assai più che la Vita
Ci tiene spesso la Morte con i suoi legami sottili.
Lascia, lascia il mio cuore inebriarsi d’una menzogna,
Tuffarsi nei tuoi begli occhi come in un sogno
E a lungo sonnecchiare all’ombra dei tuoi cigli
Charles Baudelaire, dipinto di Gustav Klimt
Cosa ne pensate?