La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per marzo, 2021

Sii prudente

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Andrew Wyeth
Wind from the Sea, 1947
tempera on hardboard
overall: 47 x 70 cm (18 1/2 x 27 9/16 in.)
framed: 66.4 x 89.5 x 7 cm (26 1/8 x 35 1/4 x 2 3/4 in.)
National Gallery of Art, Washington, Gift of Charles H. Morgan
© Andrew Wyeth

Sii prudente.
La tua vita apri
solo a venti che portano carezza
di lontananza.
Sii prudente, ma non vigliacco:
non far finta di vivere.
Apri la tua vita,
apri le finestre al presagio di primavera.
Lascia entrare i venti
che ti parlano di lontananza,
di ignoto, di svolte e bivi e sentieri;
che ti spingono verso nuovi orizzonti.
È tempo di andare,
tempo di mettersi in cammino.
Tempo di ricominciare a respirare.


Nathan Zach


Sotto il ponte Mirabeau

Ponte Mirabeau 18780bd2f179a6ab11d1ed600d06ae50Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango.

 

 

Guillaume Apollinaire


Sopravita

notte 117e8f486026b86a142a6311a628de41Dammi notte
le accordate speranze,
non già la tua pace,
dammi prodigio,
dammi alfine un pezzetto,
spicchio di paradiso,
il tuo chiuso giardino,
le tue ali senza canto.
Dammi, appena chiudo
gli occhi del mio volto,
le tue mani di sogno
che guidano e che gelano,
ciò che dovrò trovare,
dammi, come una spada,
quel cammino che passa
sul filo del timore,
una luna senz’ombra,
una musica appena udita
e già imparata,
dammi, notte, verità
per me sola,
e tempo per me sola,
sopravita.

Ida Vitale


Se allungo una mano

Se allungo una mano incontro una porta

se apro la porta c’è una donna

allora affermo che la realtà esiste

nel profondo della donna abitano fantasmi monotoni

che occupano il posto delle contraddizioni

oltre la porta c’è la strada

e nella strada polvere, escrementi e cielo

e anche questa è la realtà

e anche in questa realtà esiste l’amore

cercare l’amore è cercare se stessi

cercare se stessi è il mestiere più triste

monotonia delle contraddizioni

lì dove non arrivano le leggi

nel cuore stesso della contraddizione

impercettibilmente

allungo la mano

e vivo.

Aldo Pellegrini

dipinto di Ramòn Casas


Mia vita, a te non chiedo

Mia vita, a te non chiedo lineamenti

fissi, volti plausibili o possessi.

Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso

sapore han miele e assenzio.

Il cuore che ogni moto tiene a vile

raro è squassato da trasalimenti.

Così suona talvolta nel silenzio

della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale


Non ragioniam di lor

Arno Widmann, giornalista di un quotidiano che tira pochissime copie, manco fosse un bollettino parrocchiale, si permette di criticare Dante, scrivendo che il suo linguaggio ormai gli italiani non lo comprendono più, che ha plagiato l’idea della Divina Commedia da un poema arabo e che ha copiato i poeti provenzali.

Beh, ancora oggi la Divina Commedia è oggetto di studio nelle scuole superiori, ed è comprensibilissima, tranne forse qualche termine ormai desueto, ma che è comunque reperibile su qualunque buon dizionario. Dante è stato il padre della lingua italiana. Fino a quel momento ogni dotto scritto era redatto in latino: c’è voluto il grande toscano per sdoganare il volgare facendolo assurgere alle massime altezze.

La grandezza di Dante sta nel fatto di aver costruito tutta la Commedia in terzine incatenate in endecasillabi, toccando temi disparati, dal sentimentale al religioso, dal politico al morale. Un’opera ormai ritenuta fondamentale non solo in Italia, ma in tutto il mondo come una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale.

L’idea che Dante si sia ispirato ad un poema arabo in cui Maometto sale al Paradiso era già stata ventilata nel 1919 da un certo Palacios, un arabista spagnolo, ma è stata smentita in quanto in quel tempo non erano reperibili copie di quel poema; del resto di viaggi nell’aldilà avevano già scritto parecchi, primo tra tutti Publio Virgilio Marone nell’Eneide (preso, guarda caso, a guida di Dante nel suo viaggio nell’Inferno e in Purgatorio), oltre che Omero quando nell’Odissea fa visitare l’Ade ad Ulisse, dove l’eroe greco si incontra con la madre defunta e con Achille. Che poi Dante abbia tratto ispirazione dai provenzali, lo ammette egli stesso: i trovatori, con la loro “poesia cortese” hanno influenzato un po’ tutti in quel periodo, dando vita tra l’altro, nelle loro ramificazioni, alla poesia siciliana. Piuttosto è da rimarcare che la lingua usata dai trovatori era la lingua d’oc, questa sì abbandonata nel tempo a favore della lingua d’oil, madre del francese moderno.

C’è da pensare che l’esternazione di Widmann sia dettata piuttosto dall’invidia: quali scrittori tedeschi coevi di Dante possiamo ricordare, se non Walther von der Vogelweide, un menestrello (Minnesang) che non tutti conoscono?

Come direbbe il Sommo Poeta “Non ragioniam di lor,ma guarda e passa”


Dantedì


Snack bar

Ma io mi sciolgo davanti a uno snack-bar
se solo so che dentro ci sei tu,
e ho fatto verniciare d’oro il telefono
perché una volta mi hai chiamato tu.
Perciò ho deciso di regalarti gli Oceani,
fuori s’intende dalle acque territoriali,
l’Atlantico, il Pacifico, l’Indiano,
e insieme a queste ingenti masse d’acqua
salata l’Artico e i Mari del Sud
con tutte le isole nuove disabitate,
che da lontano sembrano così verdi
per quanto, immagino, saranno piene di vipere.

Juan Rodolfo Wilcock


Sii gentile

Ci viene sempre chiesto
di comprendere l’altrui
punto di vista,
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.

Uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.

Ma l’età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.

Non è colpa loro?
Di chi è la colpa?
Mia?

A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.

L’età non è un crimine
ma l’infamia
di un’esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate lo è.

 

Charles Bukowski


L’amore aiuta a vivere

L’amore aiuta a vivere, a durare,

l’amore annulla e dà principio. E quando

chi soffre o langue spera, se anche spera,

che un soccorso s’annunci di lontano,

è in lui, un soffio basta a suscitarlo.

Questo ho imparato e dimenticato mille volte,

ora da te mi torna fatto chiaro,

ora prende vivezza e verità.

La mia pena è durare oltre quest’attimo.

Mario Luzi

dipinto di Edvard Munch


Covid, politici ed informazione

Sapete quanti politici sono stati colpiti dal Covid? Eppure sono tutti sopravvissuti…ciononostante continuano a propinarci l’utilità del confinamento.

 

Anna Ascani 1987, sottosegretario Mise governo Draghi

Silvio Berlusconi 1936 eurodeputato Forza Italia

Francesco Boccia 1968, ex ministro affari regionali gov.Conte II

Stefano Bonaccini 1967 governatore Emilia Romagna

Alberto Cirio 1972 governatore Piemonte

Pierferdinando Casini 1955, ho perso il conto dei partiti che ha passato 🙂

Massimo D’Alema 1949, politico PD

Nunzia De Girolamo 1975 ex ministro politiche agricole gov.Letta

Maria Stella Gelmini 1973 ministro affari regionali gov. Draghi

Beatrice Lorenzin 1971, ex ministro salute gov. Letta, Renzi e Gentiloni

Mario Monti 1943, senatore a vita

Andrea Orlando 1969 ministro del lavoro gov.Draghi

Pierpaolo Sileri 1972 sottosegretario ministero salute gov.Draghi e Conte II

Nicola Zingaretti 1965, governatore Lazio

 

Magari ne ho pure dimenticato qualcuno…

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Giornalisti, volete davvero dare un’informazione corretta? Allora scrivete: oggi sono fatti tanti tamponi, tra questi abbiamo rilevato tot positivi che, sia chiaro, non sono tutti malati.

Dei tot positivi, X necessitano di sole cure domiciliari, Y sono ricoverati in ospedale e tra questi ultimi Z sono in terapia intensiva.

E distinguiamo i dati per fasce di età e per persone con patologie pregresse.

Allora, forse, potremmo prendere in considerazione i dati sul Covid.


Primavera

Primavera che a me non piaci, io voglio
dire a te che di una strada l’angolo
svoltando, il tuo presagio mi feriva
come una lama. L’ombra ancor sottile
di nudi rami sulla terra ancora
nuda mi turba, quasi anch’io potessi,
dovessi
rinascere. La tomba
sembra insicura al tuo appressarsi, antica
primavera, che più d’ogni stagione
crudelmente risusciti ed uccidi.

Umberto Saba


I gattici

Guarda i fiori dei gattici. Sono fiocchi
di lanugine chiara. e basta solo
che un vento leggerissimo li tocchi
perché disciolti sperdansi pel suolo.
Ma la bambagia. ovunque
sparpagliata.
dagli uccelletti è tosto raccattata.
Vedi: c’è un nido sotto quella
trama:
un nidietto di cincia, vellutato,
soffice, bianco. Ne han fatto la trama
prima per bene e poi l’hanno felpato
quei piccolini… O mano benedetta,
che un nido appresti ad ogni
passeretta…
Vagava, dunque, il vecchio lentamente
lungo i ruscelli, con la monachina,
e di Dio ragionava lungamente.
«Quale armonia nell’opera divina!»
diceva con profonda ammirazione.
«Qual previdenza e quale ammirazione»
«Guarda quei moscerini erranti a schiera
per l’aria calma. Poco fa san nati
entro un raggio di sole, e questa sera
forse saranno al nulla ritornati.
Pure, per sì fuggevole esistenza,
dona loro ogni ben la Provvidenza!
Nelle galle essi trovan l’alimento
che più lor piace; vivono nel sole;
hanno le alucce per seguire il venia,
e sui monti e sul pian portan la prole;
negli occhiolini lor tutto il creato
specchiarsi come un mare sconfinato».

Frédéric Mistral


Scenari orwelliani

Se non fermiamo quanto prima questa deriva, ci si prospettano scenari simili a quelli immaginati da Orwell in 1984 oppure da Bradbury in Fahrenheit 451.
La storia e la cultura vengono  cancellate e riscritte secondo i canoni del politicamente corretto.
Già c’è stato chi ha proposto di proibire Dante per aver messo Maometto nel girone più basso dell’inferno,
Poi è stata la volta della Disney vietando ai minori di 7 anni film come Dumbo, Peter Pan e gli ARISTOGATTI (!).
Tra poco magari i network tipo Netflix toglieranno i vecchi Western con i pellerossa dai loro cataloghi, infarcendoli però di personaggi LGBT. Pur rispettando le loro scelte, riconosciamo però che loro, oggettivamente, sono
solo una piccola minoranza nel mondo rispetto agli eterosessuali.

L’ultima follia l’ha studiata l’Unione Europea, cassando pericolosissimi termini come “di colore, madre, padre, normodotato, omosessuale, sordo, transessuale, migrante illegale – ovverosia clandestino – e nano”. Il sesso biologico diventerà “sesso” assegnato alla nascita! Vedo già l’impiegato dell’anagrafe che assegnerà un sesso al nascitur*

Credete davvero che abolendo le parole “padre e madre” qualcosa cambi? Al mio paese, per riprodursi sono necessari due sessi: omosessuali e lesbiche, senza “aiutini” dall’esterno non possono certo farlo.

Già tempo addietro la parola “normale” era stata sostituita con “normodotato”, ora che questo termine viene vietato si dovrà dire “persona senza disabilità”. Tra poco vieteranno anche la parola morto sostituendolo con “diversamente vivo”?

Qui in Italia abbiamo avuto le nostre aberrazioni linguistiche dovute alla parlamentare Laura Boldrini che declinava al femminile un sacco di termini, come sindaca, presidenta e via dicendo, dimenticandosi però di volgerne altri al maschile (dentisto, autisto, psichiatro).

Tutto è iniziato molto tempo prima, abolendo parole come cieco, sordo, zoppo. Il mondo si è popolato di non vedenti, non udenti, disabili o diversamente abili, come se cambiando il nome magicamente scomparisse la menomazione. Lo stesso dicasi per la collaboratrice familiare (chiamarla domestica o ancor peggio serva è disonorevole) come pure il bidello, improvvisamente assurto al rango di operatore ecologico anche se continua ad espletare le medesime mansioni.

Tutti questi burocrati ottusi che occupano gli scranni sia italiani che europei cercano di imporci la neolingua in puro stile orwelliano: chissà che non giungano pure a modificare i testi preesistenti, trasformando in realtà quello che il libro “Millenovecentottantaquattro” aveva solo ipotizzato. Magari nelle loro piccole menti pensano così di eliminare le differenze tra sessi, razze, culture…

Intanto in Francia aboliscono i numeri romani, così Luigi XIV diventa Luigi 14… e probabilmente non è ancora finita!


Centaura XLI

Siamo figli di catene infinite di morti
e ne portiamo i segni, il richiamo e la sorte.

Marcello Veneziani

 

Foto di San Bernardino alle Ossa, Milano


(S)fiducia

Che fiducia possiamo avere noi comuni cittadini in certe istituzioni?
La mascherina non serve, disse l’OMS… Brusaferro recentemente riconfermato come portavoce del CTS, non la portava, come pure Angelo Borrelli, allora capo della Protezione Civile. Poi divenne obbligatoria. E poi, quale mascherina? La chirurgica? Quelle autoprodotte? O quelle tipo “Swiffer” dalla dubbia efficacia? O le sicurissime FFP2, scomodissime da portare? Tempo addietro erano obbligatori pure i guanti, ora sono diventati facoltativi.
Tenete la distanza… Ma quale? Un metro, uno e mezzo, due? Ora sembra che due metri sia la distanza necessaria da tenere se NON si utilizza la mascherina.
Vaccinatevi. Ma con cosa? Con Pfizer che va conservato a – 80 gradi ottenendo 5 dosi per fiala? Oppure bastano – 20 gradi e diluendolo meglio le dosi diventano 6?
AstraZeneca? Va bene, ma solo fino a 55 anni, diventati poi 65, ora consigliato anche per gli 80enni. Aifa ed Ema prima danno il benestare, poi lo bloccano dopo vari casi di trombosi ed emorragie cerebrali (ma non c’è nessun nesso causale, dicono). Però alcuni consigliano di fare prima il test per vedere se si sono sviluppati anticorpi, in caso ci si sia infettati in maniera asintomatica, perché  questo è il caso degli inconvenienti suddetti. Ora mezza Europa lo ha bloccato, però sembra che più degli effetti collaterali c’entri il veto di Angela Merkel ancora indispettita per la Brexit.

Pfizer ha bisogno del richiamo a distanza di tre settimane di distanza, però il termine non è tassativo. A volte è sufficiente anche una sola dose…Poi si vedrà. A volte perfino si può fare la prima dose di Pfizer e la seconda di Moderna, il vaccino somministrato al PdR.

Di Sinovac non parla nessuno, anche se lo hanno fatto milioni di cinesi, e si sa che il virus lo hanno prodotto loro. Lo stesso per il vaccino cubano Soberana… e chi lo conosce?

Sputnik? Oh perbacco…è russo, però San Marino lo ha ordinato. L’Europa non lo vuole, forse teme di andare in orbita.

I minori non vanno vaccinati, ma per Pfizer l’età minima è di 16 anni, per AstraZeneca 18…

Insomma, come al solito ci bombardano con notizie che dicono tutto ed il contrario di tutto.


Perseverare è diabolico

Speravo che Draghi abolisse alcune “stranezze” del precedente governo Conte, ma vedo che tutto continua come prima. Mi chiedo per esempio a cosa serva il coprifuoco, a cosa serva chiudere il negozietto in cui entrano, mascherate ed igienizzate, una o due persone, mentre supermercati , tabaccherie (eh, il monopolio…), uffici postali (davanti ai quali si allungano code chilometriche) restano aperti.

Da me a Bolzano dai primi di febbraio non solo i ristoranti sono chiusi però possono fare servizio di asporto, ma i bar hanno dovuto abbassare definitivamente le serrande, perché pure l’asporto viene negato loro. Come campa questa povera gente non è dato di saperlo.

Intanto il buon Enrico Letta ha preso in mano le redini del malandato PD e per prima cosa che chiede? Ius soli e sedicenni al voto.

Ius soli con un’Italia gravemente in crisi, con ormai oltre cinque milioni di famiglie senza alcun reddito (un milione di nuovi poveri solo nell’ultimo anno); 3 milioni di percettori di reddito di cittadinanza; 5 miliardi di euro spesi annualmente per l’accoglienza di migranti irregolari (leggi: clandestini) che stazionano sul nostro suolo. E noi parliamo di concedere a piene mani la cittadinanza ai figli di queste persone per il solo fatto di essere nati qui, senza verificare se i genitori abbiano concluso un percorso di assimilazione, ma stimando che la concessione della cittadinanza sia il primo passo per l’integrazione, il che purtroppo non è, in quanto una parte degli immigrati di seconda o terza generazione spesso disprezzano lo Stato che ha concesso loro asilo. E il voto ai sedicenni? Non credo che questo rappresenti una delle loro priorità. I ragazzi di quella età vogliono incontrarsi tra di loro, avere i primi flirt, possibilmente viaggiare per conoscere nuovi paesi, i più posati tra loro pensano ad un futuro che stiamo negando loro con la farsa delle lezioni scolastiche tramite DAD. Triste tentativo di cercare di risalire dal baratro in cui l’alleanza con i grullini li aveva gettati. Mi sarei aspettata un grandee movimento di protesta, però noto con preoccupazione che stiamo accettando supinamente troppe cose che ci stanno facendo accettare piano piano, proprio come la famosa teoria della rana bollita di Chomsky .


Barcarola

Infinita di fiaccole l’acqua
con le movenze di un’iride ombrosa
s’apre e s’aggrotta, s’incupisce e ride.

Ti abbandoni, le ali del viso
come una grande farfalla richiudi.

Piú tardi, se ti sporgi
ai gentili alleluia della riva,
o disegni un oracolo col remo,
falò di luna labili fioriscono
sulla tua fronte, l’ora
è fulminata di felicità.

Gesualdo Bufalino


Giorno di pioggia

La giornata è fredda, e scura, e cupa
Piove, e il vento non è mai stanco
La vite si aggrappa ancora al muro in rovina,
Ma ad ogni raffica le foglie morte cadono,
E i giorni sono scuri e cupi.
La mia vita è fredda e scura e cupa;
Piove, e il vento non è mai stanco;
I miei pensieri si aggrappano ancora al passato in rovina,
Ma le speranze della gioventù cadono fitte nell’esplosione,
E i giorni sono scuri e cupi.
Fermati, cuore triste!  E smettila di lamentarti;
Dietro le nuvole il sole sta ancora splendendo
l tuo destino è il destino comune di tutti
Nella vita di ognuno di noi deve cadere un pò di pioggia.
Alcuni giorni devono essere scuri e cupi.

Henry Wasfworth Longfellow

Non è un paese per vecchi

Anche se con le migliori intenzioni, leggo di chi vorrebbe recludere gli over 65 per consentire agli altri di condurre una vita normale. Questo mio contatto di Facebook propone di segregare gli anziani in casa, consentendo loro di essere accuditi tramite i figli in base a speciali permessi o, se soli, consegnando loro spesa e medicinali direttamente a casa tramite la protezione civile!

Grazie alla legge Fornero si è considerati “forza lavoro” fino ai 67 anni (salvo futuri aumenti di età), poi ci sono molti nonni over 65 che si occupano dei nipoti qualora i genitori siano così fortunati in questi tempi da avere ancora un lavoro, quindi trovo questa idea palesemente assurda.

Chiudere un anziano in casa significa solo seppellirlo anzitempo. Come passerebbe le giornate? Rincitrullendo davanti alla TV o leggendo i giornali che come prime notizie snocciolano le cifre dei decessi, a parte l’eccezione del festival di Sanremo o le dimissioni di Zingaretti che hanno tenuto banco per un paio di giorni?

Con quale logica imprigionare vecchi, malati, deboli, “imperfetti”? Sembra una soluzione dal vago stile nazista: manca solo che venga proposta l’eliminazione di queste categorie per salvaguardare i giovani!

Provvedimento simile a quello già prospettato da Jacques Attali, l’economista francese mentore di Macron, che aveva suggerito di eliminare tutti gli anziani improduttivi qualora mantenerli in vita fosse diventato troppo dispendioso.

Eh, questi vecchietti che si ritrovano al supermercato per fare la spesa, oppure al bar a bere un caffè o farsi una partitina a carte…loro sì che sono i potenziali untori. I giovani invece, quelli che, dopo essere stati ore davanti ad un PC per la DAD, e si ritrovano poi nei cortili o nei parchi (e a mio parere FANNO BENE), sono quelli che sono meno colpiti dal contagio e, se infettati, superano tutto con minori conseguenze.


La casa dei doganieri

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura.
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende…)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

Eugenio Montale


Assurdità.

Un mio contatto di Facebook racconta di una persona che si reca in un albergo a salutare un amico dopo aver ottemperato a tutte le procedure previste (gel, mascherina, misurazione della temperatura) ma non può soffermarsi con lui nella hall “per via delle misure anti-covid”. Però se quella stessa persona in quel momento dichiara di voler affittare una stanza, fermarsi nella hall diventa magicamente possibile
Vari giornali riportano che uno studente a casa in quarantena e che  non necessariamente presenti sintomi, non può essere ammesso alla DAD in quanto è considerato ammalato.
Dal quotidiano della mia città: barbieri e parrucchieri possono operare su appuntamento, ma i toelettatori per cani no.
(a tal proposito, domandina: se pangolini e pipistrelli prendono il virus, perché cani e gatti no? In fondo, sono tutti mammiferi)


In quale paese andrò a cercarti

In quale paese andrò a cercarti
adesso che riposi accanto a me
in forma di desiderio
uomo
la cui bellezza conoscevo
appena. Ogni giorno mi cinge
il suo cilicio di assenza.
Mi hai ferita di vita attraverso la tua morte
e non c’è sonno che basti per il tuo vuoto.

Ada Salas


Specchio

Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.

Salvatore Quasimodo