Illogicità
Ieri ho dovuto dare l’addio ad un paio di ciabattine, irrimediabilmente rotte.
“Beh, che c’è di strano?”, dirà qualcuno. Il fatto è che i negozi che le vendono sono chiusi, Secondo gli imbecilli che hanno studiato questi lockdown stabilendo quali negozi possano restare aperti e quali no, io dovrei girare per casa con le scarpe oppure con i piedi scalzi. Fortunatamente in valigia ne avevo un paio di riserva, quelle che uso quando all’estero pernottiamo in albergo, così ho risolto.
Secondo esempio: avevo bisogno di un mestolo in silicone. Mi reco sotto i Portici dove, tra tante serrande abbassate c’è pure Schoenhuber dove mi fornisco di solito (che tristezza ), vedo che il negozio della D-Mail è però aperto, ma quel determinato prodotto non possono vendermelo.
Lo stesso da Tigotà: per chi non lo conoscesse, questa catena fornisce prodotti per la casa e cosmetici. Bene, si possono comperare creme idratanti e nutrienti, sieri etc, ma non fondotinta, cipria, blush per il trucco.
Sento la solita vocina controcorrente: “Tanto, sotto la mascherina il trucco non ti serve”. Premesso che mi trucco anche per me stessa, ma gli occhi fuoriescono dalla museruola, quindi SERVONO mascara, matite, eyeliner, ombretti…In compenso, gli scaffali sono pieni di mascherine FFP2, obbligatorie se si entra in negozio o si sale sui mezzi pubblici.
Questo per far capire l’illogicità di certi provvedimenti. Noi comuni mortali, a differenza di certi politici, capiamo quanto sia incoerente consentire il pranzo a mezzogiorno e proibire la cena alla sera, ma non qui a Bolzano, dove il ducetto locale ha chiuso tutti i ristoranti, tranne che per l’asporto. Il quale asporto invece è vietato a tutti i bar, che SOPRAVVIVEVANO, vendendo caffè, cappuccini e bibite purché venissero consumati all’esterno. Ora pure quello è negato loro! Però ci sono bar-gelaterie e bar-pasticcerie: bene, queste possono fornire torte, paste e gelati per l’asporto, fermo restando il divieto per caffè e simili.
Semplicemente DEMENZIALE: Non ho più parole per esprimere il mio disgusto.
Mi ci unisco😥😤😤😤😤
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23 febbraio 2021 alle 18:17
Posso aggiungere l’illogicità di proibire ai supermercati di vendere i non-alimentari nei weekend, regola che credo valga solo qui in Emilia Romagna. Con il risultato che chi lavora dal lunedì al venerdì, se ha bisogno di quaderni per i figli, tegami o attrezzi per la casa, aspetta fino a data da destinarsi
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23 febbraio 2021 alle 19:02
Pure i calzini non si possono comperare!
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24 febbraio 2021 alle 17:50