Negazionisti
I veri “negazionisti” (lo so, è un termine improprio, ma se lo usano gli altri, questa volta lo voglio usare io) non sono quelli contrari al vaccino, sono coloro che non vogliono vedere questa Italia che sta collassando giorno per giorno, con botteghe, ristoranti, aziende che chiudono, con gente ormai allo stremo che chiede solo di poter lavorare dopo aver messo in sicurezza i propri locali ed i propri dipendenti.
I negazionisti sono quelli che si rifiutano di riconoscere la realtà dei fatti, che prendono per buona e non contestano la marea di numeri, diagrammi, percentuali che ci vengono ammanniti quotidianamente da giornalisti e presunti virologi (veterinari? “zanzarologi”?) che passano più tempo, profumatamente pagati, sulle televisioni che nelle sale ospedaliere.
I negazionisti sono quelli che solitamente se ne stanno con il “culo al caldo”, sicuri che ogni 27 del mese verrà accreditato loro lo stipendio o la pensione, ed io dovrei essere pure una di questi ultimi, però mi rendo conto che senza di loro anche le nostre entrate non saranno più così certe e potrebbero essere drasticamente ridimensionate.
I negazionisti sono quelli che sono terrorizzati e sperano in un vaccino che non so quante migliorie potrà apportare, quelli che se abbassi la mascherina stando a 50 metri di distanza cambiano marciapiede, quelli che non uscirebbero mai di casa, quelli che temono le elezioni perché ci sarebbero file di persone in attesa davanti alle urne, però si accodano tranquillamente davanti alle porte dei supermercati o degli uffici postali.
I negazionisti sono quelli che rinunciano a vivere, limitandosi a sopravvivere per pura paura.
Allegria di naufragi
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.
Giuseppe Ungaretti
Illustrazione di Antonio Maria Marini
Cosa ne pensate?