Per il nostro bene
Vorrei ricordare una cosa a Conte, al ministro Speranza, ai membri del governo e ai componenti del CTS, che tanto si preoccupano del nostro benessere da salvaguardarlo a colpi di divieti stabiliti dai vari DPCM, naturalmente agendo quando è calata la notte, alla maniera dei predatori notturni.
Non esiste solo la salute fisica, esiste anche la salute mentale. E questa l’avete messa a dura prova se non addirittura minata con una lunga detenzione domiciliare, col divieto di frequentazione di parenti ed amici, con l’incertezza del domani per tante piccole attività, decimate per via del reddito decurtato, e risarcite con la ridicola somma di 600 euro mensili, o dei dipendenti stressati dalla paura per la perdita del lavoro, già concretizzatasi per molte persone e solo rimandata per coloro cui è stato applicato il divieto di licenziamento.
Ci avete privato, poco a poco, subdolamente, di un bene imprescindibile, la libertà.
Avete ridotto la maggior parte degli italiani a pecore obbedienti.
Se inizialmente questo era comprensibile, ora non lo è più. Ora incitate, neppure tanto velatamente, alla delazione: siamo in pieno regime tipo DDR, non vorrei che ci riduciate come la Cambogia di Pol Pot.
State agendo in maniera semplicemente criminale.
Cosa ne pensate?