La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per settembre, 2020

Distacco dalle montagne

Questa è la prova
che voi mi benedite –
montagne –

se nell’ora del distacco
la vostra chiesa m’accoglie
con la sua bianchezza di sole
e abbraccia forte la mia
malinconia
col canto
delle campane di mezzogiorno –

Nella piccola piazza
una donna ridente
vende le prugne rosse e gialle
per la mia ardente
sete –

sul gradino di pietra
della fontana
luccica la lama
di una piccozza –

l’acqua diaccia gela
il riso in bocca
a un fanciullo –
stampa lo stesso riso
sulla mia bocca –

Questa è la vostra
benedizione –
montagne.

Valtournanche, 30 luglio 1933
Pasturo, 23 agosto 1933

Antonia Pozzi

dipinto di Giovanni Segantini


Non capirsi è terribile

Non capirsi è terribile –

non capirsi e abbracciarsi,

ma benché sembri strano,

è altrettanto terribile

capirsi totalmente.

In un modo o nell’altro ci feriamo:

Ed io, precocemente illuminato,

la tenera tua anima non voglio

mortificare con l’incomprensione,

né con la comprensione uccidere.

Evgenij Evtushenko


Senza titolo

Non piangere sul latte versato
verrà di notte il lupo
a leccarlo
perché il lupo è vago
delle cose perse.

Michele Mari


Corpi

Ci sono corpi come fiori
altri come pugnali
altri come lacci d’acqua
ma tutti, prima o poi
saranno bruciature che in un altro corpo affondano
trasformando grazie al fuoco una pietra in un uomo. 

 


Luìs Cernuda


Avviso ai mediocri

Dobbiamo imitare i saggi della tribù,
gli anziani che impartiscono il segreto secolare;
e i saggi della folla non hanno alcun segreto
né da impartire né da occultare. Eppure:
ciascuno cerchi il suo modello,
quelli che non ne hanno sono schiavi,
come quelli che scelgono per modello uno schiavo.
L’uomo libero insegna libertà,

il veritiero insegna verità,
il nobile insegna nobiltà.
La terra è piena di figli di nessuno;
eppure là, sulle vette dei secoli
si ergono come statue i grandi antenati
che a tanti morti diedero volto e voce.
Non troverete nel baratro un padre
ma in ciò che ancora non è stato travolto,
cospicua eredità rimasta senza eredi.

 

Juan Rodolfo Wilcock

 


da “Motivo dimenticato”

Piove su tutte le strade
e piove nel fondo del mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore.

Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s’accora
oh dolce bruir della piova!

Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?

E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c’è, non c’è amore:
e tanta è la pena del cuore.

Paul Verlaine

dipinto di Elena Yushina


Pietre

Sono pesi queste mie poesie,
pietre spinte lungo una salita.
Le porterò stremata
allo strapiombo.
Poi cadrò, viso nell’erba,
non avrò lacrime abbastanza.
Smembrerò la strofa
scoppierà in singhiozzi il verso
e si pianterà nel palmo
con dolore anche l’ortica.
L’amarezza di quel giorno
tutta trasmuterà in parola

Nika Turbina,

dipinto di John William Waterhouse


Poiché non potevo fermarmi per la morte

Poiché non potevo fermarmi per la morte –
lei gentilmente si fermò per me
La carrozza non portava che noi due
e l’immortalità –
Procedemmo lentamente – non aveva fretta
ed io avevo messo via
il mio lavoro e il mio tempo libero anche,
per la sua cortesia –
Oltrepassammo la scuola, dove i bambini si battevano
nell’intervallo – in cerchio –
Oltrepassammo campi di grano che ci fissavano –
Oltrepassammo il sole calante –
o piuttosto – lui oltrepassò noi –
La rugiada si posò rabbrividente e gelida –
perché solo di garza, la mia veste –
la mia stola – solo tulle –
Sostammo davanti a una casa che sembrava
un rigonfiamento del terreno –
Il tetto era a malapena visibile –
il cornicione – nel terreno –
Da allora – sono secoli – eppure
li avverto più brevi del giorno
in cui da subito intuii che le teste dei cavalli
andavano verso l’eternità .


Emily Dickinson


Dove sei tu, luce, è il mattino

I mattini passano chiari
e deserti. Cosí i tuoi occhi
s’aprivano un tempo. Il mattino
trascorreva lento, era un gorgo
d’immobile luce. Taceva.
Tu viva tacevi; le cose
vivevano sotto i tuoi occhi
(non pena non febbre non ombra)
come un mare al mattino, chiaro.
Dove sei tu, luce, è il mattino.
Tu eri la vita e le cose.
In te desti respiravamo
sotto il cielo che ancora è in noi.
Non pena non febbre allora,
non quest’ombra greve del giorno
affollato e diverso. O luce,
chiarezza lontana, respiro
affannoso, rivolgi gli occhi
immobili e chiari su noi.
È buio il mattino che passa
senza la luce dei tuoi occhi.

Cesare Pavese

Dipinto di Salvator Dalì


Senza titolo

Tu sei orizzontale.
Io sono verticale.
Tra di noi
dividiamo gli astri
e le quattro direzioni.
Veniamo dal posto in cui si diviene,
passiamo di qui,
e ci ritroviamo
in questo incontro finale
tra le risaie allagate. 

 


Lin Ling


Non è mio

Tutto quel che ora esiste
non è mio.
L’uomo che si sta facendo la doccia
non è mio.
L’uomo che è stanco di correre nei miei labirinti
non è mio.
L’uomo educato che si lima le unghie
prima di grattare la mia monotonia
non è mio.
L’uomo che nutre tutto quel che mi circonda
e dimentica la mia fame
non è mio?.

 


Hamda Khamis


Caffè

Avevi l’abitudine di andare ogni mattina a spiare l’arrivo della luce in
giardino. Con in mano la prima tazza di caffè, coglievi la fortuna di esistere, di risvegliarti con la natura qui, in questo angolo del pianeta, di rianimarti e di toccare terra, prima di affrontare lo sforzo di vivere… Respiri avidamente il giorno nuovo, inedito, e capisci che questo, niente più di questo rappresenta ancora la felicità: bere l’aria scura. 

 

 


Colette Nys-Mazure


Io, oggi con la mia disperazione

Io, oggi con la mia disperazione

sto qui. completamente costernata.

l’hai fatta grossa in questa situazione:
hai fatto veramente la cazzata.

parlo così, io:
alla mia tigre
alla mia maleducazione
alla malora di questa mia giornata.

vorrei passare un brutto quarto d’ora:
io e la mia tigre
essere sbranata.

vorrei andarmene dritta giù. in prigione.

sto qui. completamente frastornata.

a dire alla mia tigre cosa non deve fare
a dire alla mia tigre di comportarsi bene
io alla mia tigre a cui voglio tanto bene
ma che non riesco ad addomesticare.

 

Francesca Genti


Richiamo

Stenditi accanto a me.

Come la volpe vicino alla sua femmina, come l’uccello vicino all’uccello

quando echeggia l’ululare del gufo.

Che ci avvolga la saggezza del tacere, la saggezza del calore,

la saggezza dell’addio molto prima ancora di andare via.

Distesi l’uno vicino all’altra guardiamo la notte.

Si inchineranno a noi le quattro pareti del mondo

e i viandanti delle tenebre poseranno ai nostri piedi doni sognati,

farmaci e talismani.

 

Julia Hartwig

 

 


Metropolitana

Metropolitana
Psscht… clac…
La porta è chiusa,
I coltelli meccanici hanno tagliato nella massa umana, sulla banchina, quanto occorre per formare una porzione «metropolitana »
Si scuote.
Non posso muovermi.
Non sono più individuo, sono massa.
Una massa che si sposta in blocco come un pasticcio in gelatina, in una scatola un po’ grande (…)
Questa folla è pesante, palla di piombo per i miei piedi già così lenti, passeggeri troppo numerosi nella mia barchetta ingombra.
E pure, Signore, non ho il diritto di ignorare questa gente, sono miei fratelli.
Non posso salvarmi solo.

 


Michel Quoist

Illustrazione di Cyril Edward Power


Solo

Sei solo. Non lo sa nessuno.

Taci e fingi.

Ma fingi senza fingimento.

on sperare niente che già in te non sia, ognuno con se stesso è triste.

Ha il sole se c’è sole, rami se i rami cerchi, fortuna, se fortuna è data.

 

Fernando Pessoa

dipinto di Lucian Freud


Sabbie mobili

Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s’è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.

Jacques Prevert


da “Pietre del cammino”

29

Cambia ogni giorno

il mio amore per te

però mai smette

Alejandro Jodorowsky

illustrazione Marc Chagall


Non ti amerò domani

Non ti amerò domani.
Ho atteso per tanti giorni nuda, con il tuo nome
scolpito sulla mia fronte, che ho dimenticato
gli inverni, l’azzurro e le rose.
Il tuo nome inciso sulla mia pelle.
Brucia. Ma tra poco è primavera.
Tra poco voglio dimenticare l’inverno.
Ritrovare i cieli azzurri, la luce, la promessa di un rosa.
Con te, se vorrai. Oppure, credimi, da sola.

 

 


Juana Castro


11 settembre 2001

Sono saltati giù dai piani in fiamme

uno, due, ancora qualcuno

sopra, sotto.

La fotografia li ha fissati vivi,

e ora li conserva

sopra la terra verso la terra.

Ognuno è ancora un tutto

con il proprio viso

e il sangue ben nascosto.

C’è abbastanza tempo

perchè si scompiglino i capelli

e dalle tasche cadano

gli spiccioli, le chiavi.

Restano ancora nella sfera dell’aria,

nell’ambito di luoghi

che si sono appena aperti.

Solo due cose posso fare per loro

descrivere quel volo

senza aggiungere l’ultima frase.

Wislawa Szymborska


Pioggia

Perché uno mi sia compagno mentre piove
deve sentire
la pioggia sulla piazza vuota o su un sentiero o soltanto su un paesino.
Oppure è necessario che abbia un volto quieto che dica siamo uomini
e che abbiamo dimenticato o sentito o visto qualcosa da qualche parte
e che qualcosa resta racconta e si bagna o solo tace o viene sotto la pioggia
e ora non sappiamo dove in realtà e che cosa.

 


Milivoj Slaviček

 

Illustrazione di Evgeny Lushpin


Tu non sai le colline

Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
e il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.
 
9 novembre 1945

Cesare Pavese dipinto di Filippo Palizzi


Anch’io

Anch'io canto l'America.
lo sono il fratello più  scuro.
Mi mandano a mangiare in cucina
quando vien gente,
ma io rido, e mangio bene,
e divento forte.
I negri e l'America
Domani
siederò a tavola
quando verrà gente.
Nessuno oserà
dirmi:
«Mangia in cucina »,
allora.
E poi,
vedranno la mia bellezza
e ne avranno vergogna  
anch'io sono l'America. 

Langston Hughes
Dipinto di Jean-Louis André Théodore Géricault

Comunque questo mondo è per te

Comunque sia, questo mondo è per te.
Mi sono domandato molte volte
a che serviva, e non serviva a niente,
ma adesso grazie a te ritorna utile.
Fa il conto della merce abbandonata
da Dio e prendila, l’hanno fatta per te
millenni di uomini che non ti conoscevano
ma che cercavano di prefigurare
in templi e tombe di roccia e biblioteche
uno stupore come quello che effondi
quando sorridi e fai fermare il tempo
e tutti ammutoliscono rapiti
e ti alzi e dici, «io me ne vado a letto».
Dormi, al risveglio sarà lì il tuo retaggio:
una città che fu famosa assai,
un fiume sporco cantato dai poeti,
il cinema dove hanno ucciso Giulio Cesare;
e intorno valli, montagne, mari, oceani,
e capitali, e continenti e selve,
e piramidi, e versi, e adoratori
della tua forma esterna o quella interna
e in alto il cielo e il sole e le stelle e la luna
e sulla terra le bestie ubbidienti
a te che infine vieni a giustificare
la loro straordinaria varietà.
È tutto tuo e non finisce mai.

Juan Rodolfo Wilcock

dipinto di Amos Cassioli