Libertà
Silvia-Aisha si sente libera, sotto il velo e la la palandrana che la ricoprono dalla testa ai piedi dopo essere partita dall’Italia in minishort e minigonna.
Non discuto la sua scelta, anche se penso che non sia stata spontanea: lei così dice di sentirsi libera, ed amen. Se lei preferisce la sottomissione, le spose bambine, le lapidazioni ed i delitti d’onore, libera di farlo, però non venga a fare la morale a noi donne che ancora viviamo, pensiamo, vestiamo all’occidentale. Qui noi donne abbiamo lottato per affermare la nostra dignità, la nostra libertà, la nostra voglia di eguaglianza sul lavoro e spesso anche in famiglia.
Quello che disturba, sono le tante persone che la osannano e la portano ad esempio, le stesse persone che parlano di quote rosa, che vogliono la parità di genere, e tutte le amenità del genere dimenticando che in molti paesi il credo abbracciato da Silvia-Aisha valuta la donna la metà di quanto vale un uomo, sempre sottoposta all’autorità di un uomo, prima il padre, poi il marito,e discriminata persino nel caso di eredità.
Altra cosa che disturba, il prezzo pagato per la sua “liberazione”: ancora non si sa quanto il nostro paese abbia sborsato, ma se lei è stata “liberata”, perché ha dichiarato di voler tornare dove è stata tenuta prigioniera? Se si trovava tanto bene, se là ha trovato la serenità e la “libertà”, perché non è rimasta? O la sua prigionia è stata solo una manovra per spillare soldi all’Italia?
La fanciulla di Vermeer
La fanciulla di Vermeer, ora famosa
mi guarda. La perla mi guarda.
La fanciulla di Vermeer ha labbra
rosse, umide, lucenti.
Fanciulla di Vermeer, perla,
turbante azzurro: tu sei luce,
e io sono fatto d’ombra.
La luce guarda l’ombra dall’alto,
con indulgenza, forse con rimpianto.
Adam Zagajewski
Dipinto di Jan Vermeer
Cosa ne pensate?