Vivere è percorrere il mondo
Vivere è percorrere il mondo
attraversando ponti di fumo;
quando si è giunti dall’altra parte
che importa se i ponti precipitano.
Per arrivare in qualche luogo
bisogna trovare un passaggio,
e non fa niente se scesi dalla vettura
si scopre che questa era un miraggio.
Juan Rodolfo Wilcock
Il volto nuovo
Che un giorno io avessi
un riso
di primavera – è certo;
e non soltanto lo vedevi tu, lo specchiavi
nella tua gioia:
anch’io, senza vederlo, sentivo
quel riso mio
come un lume caldo
sul volto.
Poi fu la notte
e mi toccò esser fuori
nella bufera:
il lume del mio riso
morì.
Mi trovò l’alba
come una lampada spenta:
stupirono le cose
scoprendo
in mezzo a loro
il mio volto freddato.
Mi vollero donare
un volto nuovo.
Come davanti a un quadro di chiesa
che è stato mutato
nessuna vecchia più vuole
inginocchiarsi a pregare
perché non ravvisa le care
sembianze della Madonna
e questa le pare
quasi una donna
perduta –
così oggi il mio cuore
davanti alla mia maschera
sconosciuta.
Antonia Pozzi 20 agosto 1933
Porto di pescatori
La sera
prima che le barche escano,
una dopo l’altra,
ti amerò.
Sino al mattino
ti amerò, la paglia nella stanza,
il vento di terra sul tetto,
la siepe davanti alla tua casa,
i cani che abbaiano
prima che torni giorno.
Col volto odoroso di mare,
verrò nella rugiada: come colui
che spreca il calore
delle sue mani
alla notte d’argento. Viene
con la bocca salata. Ora
balza sull’ultima barca.
Johannes Bobrowski
Domande
C’è una grande confusione.
Adesso spuntano anche i “negazionisti del Covid”…
Eh no, signori miei: non è che neghino il Covid: quello purtroppo c’è stato ed ha mietuto innumerevoli vittime e NESSUNO (ripeto NESSUNO) nega che il virus ci sia stato.
Semplicemente negano che ci sia ancora l’emergenza, e questo è sotto gli occhi di tutti.
Ormai i reparti di terapia intensiva sono vuoti, almeno per quanto concerne questo contagio. I tamponi che vengono effettuati rilevano un numero sempre minore di infetti, e questi vengono ormai curati normalmente con antiinfiammatori ed altri medicinali, mentre i decessi si verificano solo in persone con altre gravi patologie.
La richiesta di prolungare di altri sei mesi lo stato di emergenza (per altro NON previsto dalla Costituzione, ma solo da un articolo della legge che regolamenta la Protezione Civile) è dettata solo dall’intento di questo governo di incapaci di salvaguardare la poltrona per ancora un po’ di tempo, giocando sulla paura della gente.
Palese è lo scopo si arrivare almeno ad ottobre solo per evitare che le persone possano ritrovarsi nelle piazze prima delle elezioni, sempre che il dittatorello ci permetta di svolgerle.
Sapete spiegarmi perché prolungare ancora lo stato di emergenza?
Le chiusure delle attività sono state deleterie per la nostra economia, e gli effetti devono ancora manifestarsi pienamente, ma ci sono domande che ancora mi pongo.
Perché tempo addietro, in piena epidemia, i supermercati sono comunque rimasti aperti e non ci sono state infezioni tra gli addetti? Perché i lavori del ponte Morandi sono comunque continuati mentre tutte le altre opere pubbliche sono state bloccate?
Perché piano piano bar e ristoranti, parrucchieri e boutiques hanno riaperto (quelli che hanno potuto, molti purtroppo hanno abbassato la saracinesca), mentre i dipendenti statali continuano con il lavoro da casa?
Perché solo da noi buttano soldi in monopattini e, ora, in banchetti a rotelle per mantenere la distanza tra le “rime buccali” (?), mentre nel resto d’Europa le scuole hanno riaperto da tempo e nessuno ha modificato la forma e la disposizione dei banchi?
Perché bloccano aerei di linea regolari e rimandano indietro i turisti mentre accogliamo clandestini molti dei quali ammalati? Perché mandiamo l’esercito con mimetica, scarponi e MITRA sulle spiagge per controllare i bagnanti, mentre lasciamo incustoditi i campi di internamento e quarantena dei sedicenti profughi?
Queste solo una piccola parte delle domande che mi frullano per la testa…
I cigni selvatici a Coole
Gli alberi sono nella loro bellezza autunnale,
i sentieri del bosco sono asciutti,
nel crepuscolo di ottobre l’acqua
riflette un cielo immobile;
sull’acqua fra le pietre
ci sono cinquantanove cigni.
È questo il diciannovesimo autunno
da quando la prima volta li contai;
li vidi, prima che finissi il conto,
tutti all’improvviso alzarsi
e disperdersi volteggiando in grandi cerchi spezzati
sulle ali rumorose.
Ammirai quelle splendenti creature
e ora il mio cuore è triste.
Tutto è cambiato da quando io,
ascoltando al crepuscolo
la prima volta, su questa riva,
lo scampanio delle loro ali sopra il mio capo,
camminavo con passo più leggero.
Instancabili, amata e amante,
remano nelle fredde
correnti amiche o scalano l’aria;
i loro cuori non sono invecchiati;
passione o conquista ancora li accompagna
nel loro errante vagare.
Ma ora si lasciano andare sull’acqua immobile,
misteriosi, stupendi.
Fra quali giunchi costruiranno il nido,
su quale sponda di lago o stagno
incanteranno occhi umani quando al risveglio
un giorno scoprirò che son volati via?
William Butler Yeats
L’arca di Noè
Non solo il barboncino, anche il trasportino con il gatto. I criceti li hanno lasciati a casa.
Sarà come l’arca di Noè
Il cane il gatto io e te
🎼🎶🎵
Profezia
Quanto mai attuale, anche se scritto nel 1956.
“Per soffocare in anticipo ogni rivolta non bisogna essere violenti.
I metodi del genere di Hitler sono superati.
Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.
L’ ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.
In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi.
Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario.
Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.
Niente filosofia.
Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l’emotività o l’istintivo.
Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso.
E’ buono, in chiacchiere e musica incessante,
impedire allo spirito di pensare.
Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani.
Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio.
In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana.
E il modello della libertà.
Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l’unica paura, che dovrà essere mantenuta, sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.
L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge.
Tutto cio’ che permette di far addormentare la sua lucidità è un bene sociale,
il che metterebbe a repentaglio il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato,
Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali.”
Günther Anders “L’uomo è antiquato”
Immagini dai film “Essi vivono” e “1984”
Aforisma
Benedetti siano gli istanti, e i millimetri, e le ombre delle piccole cose, ancora più umili delle cose stesse.
Fernando Pessoa
Un foglio di carta
Un foglio di carta può diventare un coltello
– anche piuttosto affilato.
Stavo soltanto voltando la pagina
quando l’anulare della mano destra mi si è tagliato sulla nocca.
Nonostante fosse piccola, la ferita ha iniziato a sanguinare.
Un filo sottile come la seta, e pungeva un po’.
Sorprendente trasformazione,
dalla carta al coltello:
ci dev’essere stato un errore o
qualche tipo di svolta.
Un normale foglio di carta… un brivido di paura.
Tsering Woeser
La giostra
Bambino negro alla fiera: Dov'è il reparto di Jim Crow in questa giostra, signore? Perché ci voglio salire. Giù nel Sud da dove vengo bianchi e negri non possono sedere vicini. Giù nel Sud nel treno c'è un vagone per i negri. Sul tram ci mettono dietro: ma non c'è un dietro nella giostra! Dov'è il cavallo per i bambini negri? Langston Hughes
Tempi bui.
Ho trascorso le ultime ore cercando di capire qualcosa di più sui Recovery Fund, e sono arrivata ad alcune conclusioni.
L’Italia per anni è stata per molti anni il quarto contributore netto al bilancio UE, e ne è diventato il terzo dopo l’uscita di UK dall’Unione.
Se Conte invece di andare in Europa con i calzoni calati – qualcuno più educato di me ha scritto “con il cappello in mano”, ma io in questi casi non mi sento affatto una signora- fosse andato con maggior determinazione, magari prospettando un’Italexit, senza dubbio avrebbe potuto ottenere molto di più. Una dichiarazione simile avrebbe fatto rizzare le orecchie a Frau Angela, perché gran parte dell’indotto della sua industria automobilistica proviene dalla nostra nazione e perché molta della forza della UE si regge sui contributi che fino ad ora abbiamo versato. Quindi la considerazione in cui veniamo tenuti al tavolo europeo è palese nel trattamento che ci è stato riservato. E già il nostro premier non ha fatto una buona figura presentandosi con il “badante” (o suggeritore?) Casalino.
Le cose certe sono queste:
– i soldi destinati ai paesi percettori sono diminuiti, anche se all’Italia spetta la maggior fetta;
– il nostro contributo al bilancio settennale europeo, visti gli sconti ottenuti dai paesi virtuosi (o frugali che dir si voglia) aumenta di 11 miliardi, (1,7 miliardi in più all’anno da versare);
– la consapevolezza che il veto di alcuni paesi europei potrà sempre bloccare i finanziamenti, e questo è un dato davvero umiliante: non è la troika, ma ne è l’anticamera;
– l’impossibile impegno di diminuire, se non a prezzo di lacrime e sangue, il debito pubblico al 140% del PIL entro il 2027, oggettivamente un traguardo impossibile;
– il declassamento da paesi “beneficiari netti”, ossia tra quelli che ricevono più di quanto pagano, alle economie “povere” che, per un governo che di vantava di aver abolito la povertà, non è certamente un buon traguardo;
– infine che questi soldi arriveranno purtroppo con grande ritardo, spalmati su 4 esercizi e solo se si presenterà un piano apposito di spesa.
Per ottemperare a queste condizioni, l’Italia dovrà giocoforza aumentare la tassazione, che è già altissima, dando il colpo finale alla nostra economia che non naviga certo in buone acque, grazie ai provvedimenti presi dal governicchio durante il lockdown, bloccando di fatto quasi tutte le attività produttive e facendo sprofondare il nostro PIL. Quindi scordiamoci una diminuzione delle tasse, che avrebbe potuto consentirci una boccata d’aria per riprenderci, anzi stiamo attenti ai nostri risparmi, perché tutti sono pronti ad attingere ai nostri conti, alle retribuzioni, alle pensioni ed a tassare anche le prime case, ma obbligandoci comunque ad accogliere quanti provengono dal Terzo Mondo e guai a sgarrare con i pagamenti delle rate, altrimenti sono sanzioni salate: in pratica la UE è un usuraio che toglie anche il poco ossigeno rimasto, anche se la maggior parte delle colpe ricade sul nostro esecutivo che sperpera risorse per monopattini, banchi scolastici con le rotelle ed altre amenità o bloccando i licenziamenti
Il grande statista che aveva promesso la potenza di fuoco è andato quindi alla UE a pietire le briciole come un mendicante qualsiasi e venendo trattato come tale, ma è tornato a casa fingendo di aver ottenuto una grande vittoria
C’è poi un’altra incognita: quali e quanti ostacoli ci opporranno i paesi UE pur di non fare andare al governo, in caso di elezioni, i partiti di Meloni e Salvini? A pensare male si fa peccato ma ci si azzecca, diceva un nostro grande politico. Per concludere, per meglio dimostrare l’incapacità di governare di Conte e compagni, verrà istituita una nuova task force per gestire i Recovery Fund, e già si fa il nome di Arcuri che non ha certo brillato nella gestione del Corona virus.
In autunno ci sarà davvero da piangere.
Farei di te
Se il tempo del distacco fosse già trascorso…
farei di te i semi del giardino,
ed io;
terra arida e spoglia,
germoglierei per te,
come al sole di primavera.
Sonia Demurtas
Consigli al poeta
Sii come l’acqua
quella della sorgente e delle nuvole
puoi essere iridato od incolore
ma che nulla ti fermi
neanche il tempo
Non ci sono strade troppo lunghe
né mari troppo lontani
Non temere né il vento
né ancor meno il caldo o il freddo
Impara a cantare
senza stancarti mai
mormora e insinuati
o strappa e travolgi
Balla o zampilla
Sii l’acqua che dorme
che corre che gioca
l’acqua che purifica
l’acqua dolce e pura
perché essa è la purificazione
perché essa è la vita per i vivi
e la morte per i naufraghi
Philippe Soupault (trad. di Valerio Magrelli)
Dipinto di Albert Sisley
con…tributi
Mah, sono molto perplessa.
I soldi ottenuti grazie (?) a Conte dalla UE non rappresentano poi quella grande vittoria.
Innanzitutto è diminuito sostanzialmente l’importo a suo tempo sbandierato come a fondo perduto, mentre è aumentato quello a titolo di prestito…e qui ci può anche stare. Solo che questi soldi arriveranno ormai troppo tardi, quando molte delle nostre imprese avranno già chiuso, e non arriveranno tutti di un botto, ma spalmati su vari esercizi.
Poi le condizioni: anche questo ci potrebbe stare…nessuno presta soldi senza garanzie, però…già, c’è un però: le riforme sono quelle che ci detterà la UE, e molte non sono certo in linea con la nostra economia, tipo una sostanziale riforma in chiave green delle nostre industrie, il che mi lascia parecchio sconcertata. Qualora non dovessimo ottemperare a quanto disposto dalla UE sull’utilizzo dei fondi, questi potranno essere revocati, e per questo è sufficiente il veto di un solo paese membro, il che condizionerà pesantemente la nostra politica economica. Poi mi aspetto anche interventi sull’obbligatorietà dell’accoglienza dei cosiddetti migranti.
Ultima chicca, i paesi cosiddetti “frugali” hanno ottenuto dei sostanziosi sconti su quanto dovranno versare per il bilancio comunitario, quindi la differenza dovrà essere coperta dalle altre nazioni, Italia inclusa: perciò con una mano elargiscono, con l’altra in parte riprendono.
Così fisso mirai
La beltà così fisso mirai
che la vista n’è colma.
Linee del corpo. Labbra rosse. Voluttuose membra.
Capelli da un ellenico simulacro, spiccati
e tutti belli, pur sì scarmigliati,
cadono appena sulla fronte bianca.
Volti d’amore, come li voleva
il mio canto… incontrati nelle notti
di giovinezza, nelle mie notti, ascosamente…
Costantino Kavafis
Con leggerezza pensami, con leggerezza dimenticami
Cammini, a me somigliante,
gli occhi puntando in basso.
Io li ho abbassati anche!
… Passante, fermati!
Leggi – di ranuncoli
e di papaveri colto un mazzetto
– che io mi chiamavo Marina
e quanti anni avevo.
Non credere che qui sia una tomba,
che io ti apparirò minacciando…
A me stessa troppo piaceva
ridere quando non si può!
E il sangue fluiva alla pelle,
e i miei riccioli s’arrotolavano…
Anch’io esistevo, passante!
Passante, fermati!
Strappa uno stelo selvatico per te
e una bacca – subito dopo.
Niente è più grosso e più dolce
d’una fragola di cimitero.
Solo non stare così tetro,
la testa chinata sul petto.
Con leggerezza pensami,
con leggerezza dimenticami.
Come t’investe il raggio di sole!
Sei tutto in un polverio dorato…
E che almeno però non ti turbi
la mia voce di sottoterra.
Marina Cvetaeva
(In ricordo dell’amica Teresa, scomparsa prematuramente)
Viaggio
Guardavo passarmi davanti le donne,
le presenti e le future,
i paesaggi
e i pali del telegrafo,
ho visto il giorno e la notte
succedersi in silenzio.
Scenderò giù a qualche stazione
pazzo di questi mutamenti di colori e linee
per comunicarti
che al cinquecentesimo chilometro dell’amore
ti amavo esattamente come al primo.
Izet Sarajlić
Illustrazione di Fortunato Depero
Il cellulare lasciato sul copriletto
Sibila il cellulare
lasciato sul copriletto
nella mia camera d’albergo
simile ad un insetto
levigato, ingigantito.
Mi risveglio e lo prendo.
E’ la voce che attendo.
Ti dico grazie, vita.
Domenica mattina
e tu mi sei vicina
da un mare all’altro mare
va chiara la tua voce.
Forse tu mi vuoi ancora.
Miracolo che continua.
Luce di un’altra aurora.
Giuseppe Conte
Due che si baciano
Due che si baciano
Su una panchina
Chissà se si amano
e altri due passeggiano
Ma non si parlano
Chissà se si amano
Io non lo so poi
Quanto dura
Questo eterno cercarsi
Questo eterno volersi
Senza volersi mai
E questo eterno ignorarsi
Volendosi sempre.
Forse l’amore è
Di chi si ama
Da lontano,
Perché bisogna amarsi
Col doppio
dell’amore.
Charles Bukowski
dipinto di Ron Hicks
Agonia
Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino ho provato
così vero: soltanto, mi sento più forte
che il mio corpo, e un tremore più freddo
accompagna il mattino.
Son lontani i mattini che avevo vent’anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e nemmeno sapevo
di esser io che passavo-una donna, padrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto durato per anni
ora è come quel pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d’esser io: gettando un’occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.
Cesare Pavese
Chi lascia la vecchia autostrada per la nuova…
…sa quel che lascia ma non sa quel che trova.
Quando un titolo scende vertiginosamente per risalire il giorno seguente, qualche domanda è necessario farsela.
I Benetton contavano, se estromessi dalla gestione di Autostrade per mancata vigilanza sulla sicurezza, su un risarcimento record di 23 miliardi, ma hanno rinunciato al braccio di ferro con il governo ed hanno anzi proposto allo stato un risarcimento di 3,4 miliardi.
Ora facciamoci qualche domanda: perché la Borsa, all’annuncio dell’entrata di CDP in quella che erroneamente viene chiamata public company (in realtà una vera e propria nazionalizzazione), è schizzata verso l’alto?
Semplice: CDP dovrà assumersi i debiti di Atlantia, ed i Benetton, non essendo più “padroni” del ramo Autostrade non incasseranno più tanto come prima, è vero, ma neppure pagheranno lo scotto: niente obblighi e niente più debiti (si parla di 14 miliardi che CDP dovrà accollarsi).
Chi pagherà, come al solito, sarà Pantalone, ossia noi poveri italiani.
E i pentastellati di questa débâcle si vantano pure.
Furbi o dementi?
Quando tu, mia poesia
Quando tu, mia poesia, leggi poesia,
si oscura il cielo di una luce verde,
la gente sfugge la riva del mare
per un senso remoto di tempesta
o di contrasto tra gli elementi,
vampe si inalberano sui fili dei tram,
e un gran silenzio cala sulla città:
è la poesia che contempla se stessa.
Leggi parole di un tempo scomparso,
di un presente che crolla senza sosta
velocemente nell’informe passato,
leggi di re e corone, giardini e guerre,
tu che sei la corona di ogni impero
e il giardino del mondo conosciuto
e la guerra dei sensi della natura,
leggi, « chi crederà i miei versi in avvenire
se dico adesso tutto il tuo valore? »
e accade in quel momento che quei versi
come una freccia scagliata nei secoli
raggiungono chi un giorno li ha ispirati.
E allora il buio verde si fa totale,
la gente si rintana, sopraffatta,
e in un silenzio come di terremoto
si alza la luna sui Castelli Romani
e lentamente volge tutto all’azzurro,
mentre tu, mia poesia, leggi poesia.
Juan Rodolfo Wilcock
illustrazione Mischa Askenazy
Il signore nel cuore
Le era entrato nel cuore.
Passando dalla strada degli occhi e delle orecchie le era entrato nel cuore.
E lì cosa faceva?
Stava.
Abitava il suo cuore come una casa.
Vivian Lamarque
Avvolgi i mondi
Avvolgi i mondi, ma non provare mai a contenere me.
Annullo i tuoi discorsi con un semplice sguardo.
Scrivere e parlare non danno testimonianza di me.
Porto la testimonianza più piena, e ogni altra cosa, sul volto.
Con il silenzio delle mie labbra confondo i più incalliti dubbiosi.
Penso che per lungo tempo non farò che ascoltare,
per far crescere dentro di me quel che ascolto,
per lasciare che i suoni mi portino il loro contributo.
Walt Whitman
Cosa ne pensate?