Felicità raggiunta (da “Ossi di seppia”
Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
Eugenio Montale
Viaggiare
Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non avere radici, per l’anima,
da vivere soltanto di vedere!
Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l’assenza di avere un fine,
e l’ansia di conseguirlo!
Viaggiare così è viaggio.
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo.
Fernando Pessoa
Pilloline
Angela Merkel preme perché l’Italia utilizzi il MES, supportata da Berlusconi.
Giuseppi Conte risponde un po’ piccato che ai conti dell’Italia ci pensa lui.
Non il Parlamento, ma lui in persona: per le questioni finanziarie deputati e senatori praticamente non esistono, tutt’al più si può ascoltare Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia.
Cosa si nasconde dietro il pressing della cancelliera tedesca? Sembra davvero una manovra per mettere le mani sulla nostra sovranità, già abbondantemente limitata e dettare le linee guida della nostra economia.
Però, visto che Spagna, Portogallo, Francia e persino la Grecia (già bastonata duramente dalla UE) rifiutano di utilizzare questo fantastico mezzo di finanziamento, ci sarà pure un perché… la cosa più logica e sensata sarebbe che ciascuno, invece di versare le relative quote, si tenga i propri soldini e che li utilizzi come meglio crede.
Ed ora, sull’onda della lotta al razzismo, si giunge anche alla demenza totale, come quella dell’Oréal che ha deciso di eliminare i termini “sbiancante” e “schiarente” dai propri prodotti.
Mossa decisamente stupida perché non è con queste mosse che si combatte il fenomeno del razzismo. Naturalmente mi aspetto che la casa cosmetica abolisca pure, per par condicio, gli “abbronzanti”, mentre i dentifrici pubblicizzeranno i denti naturalmente giallastri o marroncini, specie se uno fuma.
Ricordo che 3 anni fa la Nivea fu costretta a ritirare una sua pubblicità in quanto paragonava il bianco alla purezza…apriti cielo, moltissimi associarono la parola “purezza” e “bianco” alla purezza della razza!
Intanto ci sono gruppi di persone bianche (bianche si può dire?) che sfilano incatenate, con magliette con la scritta “mi dispiace” ed alla fine si inginocchiano pure per chiedere scusa. Ma scusa di che? Di essere nati bianchi? Per errori commessi da schiavisti secoli orsono? Inutile spiegare che il fenomeno dello schiavismo è stato creato dai mercanti arabi e che il primo popolo ad essere veramente razzista è quello nero, che ha compiuto stragi tra tribù e tribù.
Sempre in tema di razzismo, il karma esiste!
In Virginia, a Portsmouth, un manifestante abbatte la statua del presidente confederato Jefferson Davis, e questa gli crolla dritta sulla testa, mandandolo all’ospedale. A Seattle invece il reporter giapponese Oogesa Taro si è recato in una zona CHAZ (capitol Hill Autonompus Zone) peer dimostrare che le proteste degli antirazzisti non sono violenti, ma è stato picchiato violentemente proprio da loro…Chissà se ha cambiato idea!
vroooommmm
Oggi mi limito a postare questo…
Mi ha fatto davvero sorridere vedere una pattuglia di quattro poliziotti municipali (guai a chiamarli vigili urbani come una volta) monopattinomontati con l’accompagnamento della sigla dei mitici CHiPS. Quattro bei baldi giovanottoni che sfrecceranno impavidi sulle (poche e pericolose) piste ciclabili di Milano.
Con questo, credo che il sindaco Sala abbia toccato il fondo: avrebbe perlomeno potuto dotarli di biciclette elettriche.
Son tanto brava
Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio
quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano:
“Sera, sera dolce e mia!”
Sembrami d’aver fra le dita la
stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo,
sguardo sperduto, e vene.
Sibilla Aleramo
fotografia di Anka Zhuravleva
Amore e libertà
Szabadság, szerelem!
- E kettő kell nekem.
- Szerelmemért föláldozom
- Az életet,
- Szabadságért föláldozom
- Szerelmemet.
La libertà, l’amore!
Di questi due ho bisogno.
Per l’amore io sacrifico la vita,
Per la libertà sacrifico l’amore.
Petőfi Sándor
Le vele amorrate
Le vele le vele le vele
- Che schioccano e frustano al vento
- Che gonfia di vane sequele
- Le vele le vele le vele!
- Che tesson e tesson: lamento
- Volubil che l’onda che ammorza
- Ne l’onda volubile smorza…
- Ne l’ultimo schianto crudele…
- Le vele le vele le vele
- Dino Campana
- Dipinto di Paolo Fumagalli
Senza titolo
Come in un film da ridere
mi stai facendo la fotografia
e mi dici di fare un passo indietro
ancora uno ancora uno uno
mentre mi spingi verso il precipizio
ti sorrido fiduciosamente
(forse hai agito innocentemente).
Vivian Lamarque
Tango
Quella raffica, il tango, quella diavoleria,
sfida gli anni affannati;
fatto di polvere e tempo, l’uomo dura
meno della leggera melodia,
che è solo tempo. Il tango crea un confuso
passato irreale che in qualche modo è certo,
il ricordo impossibile di essere morto combattendo
a un angolo di strada, in periferia.
Jorge Luis Borges
San Giovanni
Tutta di verde mi voglio vestire,
tutta di verde per santo Giovanni,
ché in mezzo al verde mi venne a fedire.
Oilì, oilì, oilà!
Gabriele D’annunzio
Immagine di Corrado Alderucci
Cogli questo piccolo fiore
Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda,
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano – e coglilo.
Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.
Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c’è tempo – e coglilo
Rabindranath Tagore
Idiozia
La gente non è cattiva, mia cara.
È idiota, il che è ben diverso.
La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza.
L’idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all’istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.
Carlos Ruiz Zafón
Fragilità
Le cose fragili
come un pensiero,
un sogno,
una leggenda,
durano in eterno.
Chuck Palahniuk
Le lettere d’amore
Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).
Fernando Pessoa
Pioggia
Piove e tu dici è come se le nuvole piangessero. Poi ti copri la bocca ed affretti il passo. Come se quelle squallide nuvole piangessero?
Impossibile. Ma allora: da dove questa rabbia,
questa disperazione che ci condurrà tutti al diavolo?
La Natura nasconde alcuni dei suoi processi nel Mistero, il suo fratellastro. Così questa sera che consideri simile a una sera da fine del mondo più presto di quel che credi ti sembrerà soltanto una sera triste, una sera di solitudine smarrita nella memoria: lo specchio della Natura.
Oppure la dimenticherai. Né la pioggia, né il pianto, né importano i tuoi passi che risuonano durante il percorso sulla scogliera.
Ora puoi piangere e lasciare che la tua immagine si disperda nei parabrezza delle auto ferme lungo il Paseo Marítmo.
Ma non puoi perderti.
Roberto Bolaño
Stati generali! seconda puntata
Parto dal mio caso personale per poi ampliare il discorso.
Come ho scritto qualche tempo fa, mi sono fratturata l’omero, in seguito operato con l’innesto di una placca Philos e vari fili metallici. Inizialmente ho subito l’immobilizzazione dell’arto, e poco dopo la rimozione dei punti di sutura ho iniziato la fisioterapia. Adesso, dopo una decina di sedute, sono a buon punto, in quanto ho acquistato un buon 50% di mobilità e riesco a compiere vari movimenti che prima mi erano preclusi: l’estensione va abbastanza bene, ma non riesco ancora a posizionare il braccio sulla schiena ma col tempo dovrei riuscirci. Fondamentale quindi è stato il movimento.
Questo per dire che un’azienda rimasta inattiva per i tre mesi del lock down è come un individuo immobilizzato nel letto per tutto questo tempo, e i cui muscoli sono ormai atrofizzati. Per rimetterla in sesto non bisogna ostacolarla con tasse (nuove o vecchie non ha importanza) e con il peso della burocrazia, ma bisogna innanzitutto spingerla quanto prima e con ogni mezzo a riprendere la produzione, cosa che non sembra voglia fare questo governo, più votato ad una politica assistenzialista anziché espansionista. Solo creando lavoro si crea sicurezza nelle famiglie e si innesta una spirale virtuosa nell’economia.
Conte invece si è inventato gli “Stati generali”, una serie di riunioni (ben dieci giorni), in cui si confronteranno varie persone, molte delle quali non italiane (Lagarde e von der Leyen, ad esempio) o per nulla attinenti alla politica economica tipo Farinetti ed il trio degli illustri architetti Piano, Boeri, Fuksas.
Stati generali rigorosamente a porte chiuse, senza nemmeno lo streaming che tanto piace al M5S (qualcosa da nascondere a noi cittadini?) e ben settecento persone per garantire la sicurezza, buffet (che negli alberghi sono vietati, ma evidentemente il governo è esente da queste restrizioni), e come al solito parleranno di aria fritta: ipotesi, proclami e promesse tante, cose concrete nemmeno l’ombra, egocentrismo del premier invece al massimo.
Nuvole
Nuvole… Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.
Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.
Nuvole… Corrono dall’imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all’avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l’ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.
Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l’intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell’aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l’ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l’universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.
Nuvole… Esse sono tutto,crolli dell’altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.
Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l’oscurità, finzioni dell’intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.
Fernando Pessoa
Schiavi
Il termine schiavo deriva da slavus, ossia prigioniero di etnia slava
I romani avevano schiavi, per lo più prigionieri di guerra o debitori insolventi.
Gli egiziani ridussero in schiavitù gli ebrei.
I cristiani riducevano in schiavitù i saraceni. I musulmani facevano altrettanto con cristiani ed ebrei.
Questi ultimi poi gestivano un fiorente traffico di eunuchi provenienti dalla Polonia e destinati agli harem turchi ed arabi.
E come definire la “manodopera” sfruttata dai nazisti nei campi di concentramento,se non schiavismo puro e semplice?
C’erano poi altre categorie non realmente schiave, ma che rasentavano questa condizione di sfruttamento del lavoro.
Le ferrovie americane furono costruite in gran parte da cinesi sottopagati rispetto ai loro colleghi di colore bianco: lavoravano tantissimo, tanto da lasciarci spesso letteralmente la pelle, in cambio di un minimo di vitto.
I servi della gleba erano pure una sorta di schiavi, legati alla loro condizione fino alla morte: non erano propriamente “cose”, come i veri schiavi, ma la loro condizione non era poi molto diversa.
Al giorno d’oggi, schiave sono le ragazzine dell’Est Europa buttate sui marciapiedi a prostituirsi, o le donne rapite dai movimenti estremisti islamici, che diventano forzatamente schiave sessuali.
Ma per le anime belle gli schiavi hanno un solo colore: nel loro immaginario esiste solo lo schiavo nero incatenato e portato nelle piantagioni di cotone degli Stati Uniti meridionali, tipico di chi ha letto solo “La capanna dello zio Tom”: in realtà un “buon” padrone, teneva alla salute degli schiavi in quanto rappresentavano per lui un capitale investito da far fruttare. Altri tempi, vero, ma allora era così. C’è solo ipocrisia nel denunciare solo questo tipo di “razzismo”.
Quindi, per coerenza, se HBO censura “Via col Vento”, dovrebbe censurare innumerevoli altri film, iniziando da “Spartacus”, e mettere un “cappello”, come si dice in gergo cinematografico, in caso di riproposizione del film a spiegazione del razzismo, significa solo sottovalutare l’intelligenza delle persone che assistono alla proiezione, giudicandole incapaci di comprendere il periodo storico in cui si svolge questa vicenda.
NB.
Lo stereotipo di schiavista solitamente è descritto con tali caratteristiche:
Etnia:bianco/caucasica
Religione: Cristiana/Cattolica
Orientamento politico: di destra/estrema destra.
Secondo il Global Slavery Index queste sono le nazioni che maggiormente praticano la schiavitù oggi.
Le cifre rappresentano il numero di schiavi per MILLE abitanti.
Eritrea-Dittatura Comunista-Presidente Isaias Afewerki (di colore): 93
Repubblica Centrafricana: Presidente Faustin-Archange Touadéra(di colore): 22,3
Afghanistan-Repubblica Islamica- 22,2
Mauritania-Repubblica Islamica: 21,4
Sud Sudan-Repubblica di ispirazione Marxista-Presidente Salva Kiir Mayardit (di colore): 20,5
Pakistan- Repubblica Islamica: 16,8
Cambogia-Monarchia Parlamentare- Primo Ministro Hun Sen del Partito Comunista Cambogiano: 16,8
Iran- Repubblica islamica presidenziale teocratica presidente Hassan Rouhani: 16,2
Come vedete nel 2020 di schiavisti bianchi/caucasici, Cristiani e di destra , manco l’ombra!
Amare
Lo sai, mettersi ad amare qualcuno è un’impresa.
Bisogna avere un’energia, un accecamento, una generosità.
C’è persino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio:
se ci si mette a riflettere non lo si fa.
Jean Paul Sartre – La Nausea
Cielo di giugno
Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell’anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell’aria. Ombre, ombre d’ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere,
vive al mio sguardo più dell’ali vere.
Traggon dal nulla, scrivendo con nulla
parole d’un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.
Ada Negri
Immagine di Giacomo Balla
Stati Generali! Stati Generali!
Un governo di incompetenti che si avvale di innumerevoli task force e comitati di esperti a volte più incompetenti dei governanti stessi. E per rimediare invita (?) personaggi estranei alla politica, all’economia, alla nostra nazione per discutere su cosa fare, per giunta in un contesto che non può essere considerato istituzionale, nonostante Conte affermi il contrario: la sede “fisica” è istituzionale, l’iniziativa e gli invitati invece no.
Le opposizioni, giustamente, hanno declinato l’invito, riconoscendo come valida l’unica opzione possibile, quella parlamentare, ove avevano presentato proposte mai prese in considerazione dal governo.
Quindi avremo passerelle con Ursula von der Leyen, che probabilmente esporrà il metodo per spolparci meglio, e architetti (?), (che c’entrano come i cavoli a merenda in quanto si discuterà di economia), del calibro di Boeri, Fuksas e Piano, quest’ultimo anche senatore a vita che non mi risulta abbia mai presenziato in parlamento.
Stati Generali che dureranno la bellezza di 10 giorni, quando invece c’è urgenza di rimettere in piedi economicamente e finanziariamente questo paese, ascoltando per di più opinioni e proposte di gente che niente ha a che fare in questo campo e dopo aver pagato fior di soldi alla task force guidata da Colao per poi accantonare in un cassetto le sue proposte, alcune magari davvero opinabili, ma almeno da prendere per base con le opportune modifiche, per un progetto di rilancio. Siamo infatti ad una caduta della produzione industriale del 42% su base annua, e solo il comparto auto registra una recessione del 100%, mentre il governo incentiva l’uso di biciclette e monopattini, questi ultimi provenienti in gran parte dalla Cina.
Stiamo comunque allegri: è in arrivo l’ennesimo DPCM.
Follia mondiale
Certamente non meritava di morire in quel modo, e spero che il poliziotto (già noto per altri atti violenti) venga condannato e duramente punito come merita, ma trasformare George Floyd in martire, viste le precedenti condanne per droga e rapina con minacce ad una donna incinta, mi sembra francamente eccessivo, come inopportuna mi è parsa la frase di Joe Biden rivolta alla figlioletta dell’ucciso “Tuo padre ha cambiato il mondo”.
Manco fosse Martin Luther King!
Ricordo altre uccisioni di persone di colore ad opera di poliziotti:
Eric Garner (17 luglio 2014)
Michael Brown (9 agosto 2014)
Freddie Gray (19 aprile 2015)
Alton Sterling (7 luglio 2016)
Terence Crutcher (16 settembre 2016)
Gregg Gunn (18 novembre 2016)
Nessuno si è inginocchiato per loro… Già, in quel periodo come Presidente USA c’era Obama, e non il “trucido” Trump.
In ogni caso non è una questione di razzismo, perché da sempre si verificano fatti simili, anche a “colori” alterni. Però tra pochi mesi ci saranno le elezioni, e non è parso vero cavalcare la questione razziale in funzione anti Trump, in quanto i dem non hanno ancora metabolizzato la sconfitta di Hillary Clinton.
È palese che le manifestazioni americane che stanno devastando gli Usa sono fatte solo con lo scopo di demonizzare l’attuale Presidente, quando la polizia di Minneapolis dipende dal l’amministrazione e dal sindaco democratico.
Ed altrettanto stupide sono le manifestazioni che si svolgono in tutto il mondo con l’abbattimento di monumenti senza considerare il periodo storico, iniziando dall’imbrattamento della statua di Winston Churchill (quello vero, non la mala copia nostrana 😂), statista senza il quale ora staremmo tutti o quasi sotto il giogo nazista.
Per non parlare dell’emittente televisiva HBO che ha tolto dal proprio catalogo il film “Via col vento”, che ricorda molto la furia iconoclasta dei talebani. Tanto più che Hattie McDonald fu la prima donna di colore a vincere un Oscar anche se, per le allora vigenti leggi razziali, poté accedere alla prima del film entrando dalla porta di servizio.
E non dimentichiamo la catena di supermercati svizzeri Migros (qualche attinenza con i migranti?) che ha messo al bando i Moretti di cioccolato: mi aspetto che facciano altrettanto con i salumi Negroni, il Morellino di Scansano, il Nero d’Avola, l’amaro Montenegro, la birra Moretti…
Il mare
Lo scafo consunto e verdiccio
della vecchia feluca
riposa sul lido…
sembra la vela mozzata
che sogni ancora nel sole e nel mare.
Il mare ribolle e canta…
Il mare è un sogno sonoro
sotto il sole d’aprile.
Il mare ribolle e ride
con le onde turchine e spume di latte e argento,
il mare ribolle e ride
sotto il cielo turchino.
Il mare lattescente,
il mare rutilante,
che risa azzurre ride sulle sue cetre d’argento…
Ribolle e ride il mare!…
L’aria pare che dorma incantata
nella fulgida nebbia del sole bianchiccio.
Palpita il gabbiano nell’aria assopita , e al tardo
sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.
Antonio Machado
Aforisma
La maggior parte della gente è altra gente.
Le loro idee sono opinioni altrui,
la loro vita un’imitazione,
le loro passioni una citazione.
Oscar Wilde
Cosa ne pensate?