La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per Maggio, 2020

Io non ho colpa

Io non ho colpa
di amare tenacemente
l’ombra delle cose che furono,
di sentire l’impazienza del mistero che circonda,
e vibrare alla certezza della luce che folgora.
Io non ho colpa di restare sola
nell’ora del brindisi, del lauro, della spiga
nel cercare rifugio nell’infanzia, di ritorno da scuola,
del riemergere della tenera canzone addormentata.
Io non ho colpa di immergermi nella notte,
di sciogliermi sui tetti in una pioggia di angoscia,
di morire di vergogna per colui che si umilia,
di bruciare della febbre mortale degli ammalati,
di dolermi per le foglie calpestate dell’autunno,
di gemere tra i rami e ruggire nel vento.
Io non ho la colpa di essere una particella
del corpo della pena, del coraggio,
del sogno dell’amore per l’eterna tristezza degli uomini.
Ho la colpa a di riunire nei miei versi il dolore,
somma delle amarezze che rimordono e accusano,
di questo ho colpa.

Matilde Alba Swann


Pilloline

Alla faccia degli italiani che, a detta dal presidente dell’INPS Tridico, sono stati ricoperti di soldi, ci sono state varie manifestazioni di categorie dimenticate dai vari decreti del governo.

A Milano hanno protestato i dipendenti delle agenzie di viaggio che hanno avuto enormi danni nel loro settore, tanto che le 9 settimane di CIG non sono sufficienti a coprire le perdite che hanno dovuto subire, e chiedono che la cassa integrazione venga prorogata almeno fino tutto settembre.

A Roma, ci è voluta la quasi novantenne Sandra Milo, incatenatasi davanti a palazzo Chigi, per denunciare che pure i lavoratori dello spettacolo mangiano, hanno famiglie da mantenere e bollette che scadono.

Fedriga, Governatore del FVG, blocca i trasferimenti allo stato centrale, in quanto versandolo resterebbe senza soldi e sarebbe costretto perfino a chiudere gli ospedali.

disabileUna disabile lancia un appello tramite Change.org, in quanto esclusa dal bonus di 600 euro in quanto percepisce già una pensione di invalidità di 340 euro LORDI. Intanto molti aspettano ancora il contributo di aprile, e dopodomani saremo già a giugno…

Sorpresa: il Colle si è finalmente espresso sulle chat di Palamara: ricordo che i miei genitori mi dicevano spesso “Prima di parlare, conta fino a 10”, ma l’inquilino del Quirinale forse ha contato troppo a lungo.

Quello che ci ha colpiti è un virus quantomeno strano: si potrà riprendere a giocare a calcio (anche se a porte chiuse), vista la mole di denaro che muove questo sport, però per timore di una recrudescenza il governo vuole posticipare le votazioni: recarsi alle urne infatti viene ritenuto molto più pericoloso che andare al supermercato a fare la spesa oppure in spiaggia (per chi può ancora permetterselo). Che non sia piuttosto il timore di una grossa batosta? Più si allontana la data del voto, maggiore è la probabilità che l’elettorato, notoriamente di memoria corta, si dimentichi delle cazzate commesse dal governo e si ricordi invece delle elargizioni fatte, specie di quelle inutili, come ad esempio quelle per monopattini e biciclette.

Lo stesso virus sembra che non attecchisca su carte di credito e bancomat, mentre infetta gravemente le banconote, tanto che il limite dei trasferimenti per contanti verrà ridotto a 2000 euro, per poi scendere ulteriormente a 1000 euro, però bisogna comprendere che lo fanno per la nostra salute.


Basta così

C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
È lesto a indovinare il chi il come il dove…
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel trita documenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il
dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
– per fortuna mi passa.

Wislawa Szymborska


Vòltess

 

Vòltess, sensa dagh pés, cume se fa 
quand ch’i penser ne l’aria slisen via,

vòltess per abitüden lenta, sensa sâ,
cume quj donn che per la strada i gira
la testa per un òmm, in câ, o sü la porta,
vòltess per simpatia d’un rümur luntan,
o d’una runden sü nel ciel stravolta,
vòltess sensa savè, per vuluntâ
d’un quaj penser bislacch, o per busia,
vòltess per returnà, che smentegâ
sun mì che dré di spall te rubaria
quel nient del camenà, quel tò ‘ndà via.

 

Vòltati, senza dar peso, come si fa
quando i pensieri nell’aria scivolano via,
voltati per abitudine, lenta, senza senso
come quelle donne che per strada girano
la testa per un uomo, in casa, o sulla porta,
voltati per simpatia d’un rumore lontano,
o d’una rondine su nel cielo stravolta,
voltati senza sapere, per volontà
d’un qualche pensiero bizzarro, o per bugia,
voltati per ritornare, che dimenticato
ci son io dietro le spalle per rubarti
quel niente del camminare, quel tuo andare via.

Franco Loi

 


Cantiamo vittoria (?)

Da come twitta Giuseppi Conte, sembra che i 750 miliardi dei quali parla Ursula Von Der Leyen siano destinati tutti all’Italia.

Innanzitutto la cifra stanziata è solo una PROPOSTA della commissione europea, e di questa somma solo una parte spetterebbe al nostro paese; 82 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 91 miliardi di prestiti da restituire con gli interessi.

Bisogna poi vedere se tutti i paesi europei saranno d’accordo per l’erogazione, il che non sembra proprio, perché i soliti paesi come Olanda Austria Svezia Danimarca Finlandia non sono approvano questa misura, quindi tutto è ancora da vedere.

Infine, dato che il GRATIS in economia non esiste, gli importi a fondo perduto la UE li recupererà dal bilancio comune, e l’Italia, essendo uno dei maggiori contributori, dovrà giocoforza aumentare la propria quota , quindi un tanto (82 miliardi) entrerà), ma un bel po’, circa 55 miliardi da versare anticipatamente, uscirà, mentre i suddetti fondi li vedremo (forse) solo nel 2021, sempre troppo tardi per le nostre necessità.


Prove pratiche di democrazia

Arruolamento di 60 mila assistenti civici su base volontaria. Già, perché se dei semplici cittadini si attrezzano volontariamente con torce, gilet e cellulari per allertare le forze dell’ordine, effettuando ronde notturne allo scopo di impedire raid di rapinatori nelle case, allora è simbolo di fascismo, ma se i volontari vengono reclutati dal governo in carica per misurare le distanze, verificare che tutti usino le mascherine, impedire che due fidanzati (magari già conviventi), si abbraccino, allora è tutto regolare; impediranno tutti questi comportamenti illeciti ma “con la forza del sorriso” 🤣🤣🤣, sempre che i destinatari di cotanta gentilezza non li caccino a calci nel didietro o se ne freghino bellamente. Però i 60 mila, tronfi come tacchini, non vedranno l’ora di esercitare il loro potere, tali e quali a Otello Celletti (se non ricordate chi sia, googlate pure 😂, comunque vi posto la foto) …


Pasdaran

Solo a me i 60mila assistenti civici ricordano tanto i pasdaran, ossia i guardiani della rivoluzione iraniana incaricati del rispetto delle norme della sharia?


Misure anticovid-19

È vita questa?
1 – Il mio medico va in pensione, quindi mio marito ed io ci rechiamo alla ASL per scegliere un altro dottore…coda, per poi sapere che ricevono solo previo appuntamento (preso appuntamento per domani, direttamente allo sportello, e mi chiedo perché allora lo stesso sportello non abbia potuto eseguire la pratica ) ;
2 – arrivate le ultime scartoffie per compilare il 730, ci rechiamo al CAF, pure lí richiedono appuntamento, però previa telefonata (fatta) ;
3 – devo ritirare delle ricette in farmacia: coda, guanti, mascherina, disinfettante gel (ok) ;
4 – un piccolo giro al centro commerciale per un paio di acquisti : coda, misurazione temperatura, gel,
5 – operazione ripetuta all’ingresso del Mediaword nel medesimo centro;
6 – un po’ di spesa al supermercato (per fortuna ora si può entrare a coppie) : coda, temperatura, gel e l’addetto ci infila lui di persona i guanti.

Per tutto ciò, se ne è andata tutta la mattinata: per fortuna che siamo in pensione, ma per chi lavora deve essere uno stress.

 

 

 


D’ombra nella mia fronte una corona

Scavando gallerie nel mare senza limiti,

occhio in cui il mio essere si è imprigionato,

gioiello opaco che naviga nel mutismo,

aquile morte che sorgono dal mio suolo

nell’ora in cui si sfumano le strade,

da ciascuna delle mie membra pende una corda rotta.

Da questo crocevia si sono cancellati i destini,

il viso si è dissolto nel fondo della maschera,

punto in cui l’illusione termina

di fronte allo specchio, incarcerato in quel vetro,

come prima nella mia culla,

la tua assenza mi perfora e si fa centro.

Invece tu, lontana,

avendo strappato la tua aura dalla mia aura,

ti fai sangue dell’inerte,

linfa della selva esangue, astro

dove sboccano i miei abissi.

Di te rimane solo una scia di tagli

museo di immagini ostinate,

abisso dove niente accade,

lamenti trattenuti nell’aria.

La mia pelle è solo una rete che ti contiene.

Di me hai divorato tutto. Quando parlo

sei tu quella che pronuncio, quando ascolto

nient’altro ricevo che il tuo suono, vento d’uragano

lungo le mie ossa,

inondando gli strati delle memorie

fino a spazzare le sue radici imbalsamate.

Sono forse un bruco affascinato dalla sua ferita,

che partorisce una vita

che per sempre dev’essere solo la tua?

D’ombra nella mia fronte una corona

Abbracciato al mio gatto sono un muro

Forma vuota che si sgretola

Angelo senza voce che divora duri pani.

Vivo oltre la porta e quanto mi fa male

Come posso gridare un tale silenzio?

Il treno non porta dio né ha rotaie.

Vado solo in questo male e senza rimedio.

Nel tuo addio sono rimasto paralizzato.

Che mi trasformi in pietra non lo dubito

Base sarò del tuo tempio consacrato

Di fronte allo specchio vedo solo un bambino

La tua assenza nell’anima si fa immonda

Vivi dentro di me quando non vivo

Alejandro Jodorowsky


195

Tutte le parole

non ti bastano

per dire il niente.


Ghiannis Ritsos


Duplice è la nostra vita

Duplice è la nostra vita: il sonno ha il suo proprio mondo
un confine tra le cose chiamate impropriamente
morte e esistenza: il Sonno ha il proprio mondo,
e un vasto reame di sfrenata realtà;
e nel loro svolgersi i sogni hanno respiro,
e lacrime e tormenti e sfiorano la gioia;
lasciano un peso sui nostri pensieri da svegli,
tolgono un peso dalle nostre fatiche da svegli,
dividono il nostro essere; diventano
parte di noi stessi e del tempo,
e sembrano gli araldi dell’eternità;
passano come fantasmi del passato, parlano
come Sibille dell’avvenire; hanno potere-
la tirannia del piacere e del dolore;
ci rendono ciò che non fummo, secondo il loro volere,
e ci scuotono con dissolte visioni,
col terrore di svanite ombre. Ma sono veramente così?
Non è forse tutto un’ombra il passato? Cosa sono?
Creazioni della mente? La mente sa creare
sostanza, e popolari pianeti, di sua fattura,
di esseri più splendenti di quelli mai esistiti,
e dare
respiro e forma che sopravvivono alla carne.

Lord George Byron


Cronache dal Palazzo

Il meridione ha avuto una grande fortuna, ossia che il virus sia esploso inizialmente al nord. Avrei voluto vedere gli ospedali meridionali se l’epidemia si fosse manifestata per primo al sud, ospedali spesso saliti agli onori (?) della cronaca per disservizi vari, sia in termini di malasanità (decessi dovuti a diagnosi errate o tardive, o conseguenti a dimissioni premature, carenza di presídi sanitari, assenteismo del personale) sia per altri fatti non inerenti all’ambito dell’assistenza, vedi ad esempio i recenti furti ai danni di ricoverati e personale medico a Napoli, insetti nelle corsie, spaccio di stupefacenti ed altre vicende non molto edificanti, inmmaniera molto suoeriore alla media nazionale.

La tanto vituperata Lombardia (dove peraltro molti meridionali vengono a farsi curare) ha avuto la DISGRAZIA di dover fare da apripista ad una malattia non ancora conosciuta e di aver scelto – purtroppo – di seguire pedissequamente i protocolli ministeriali. Non solo, ma quando il governatore Fontana si è spinto a chiedere da subito l’isolamento, inizialmente questo provvedimento gli è stato negato, mentre il sindaco Sala invitava ad abbracciare un cinese (il che non sarebbe nemmeno stato male essendo sicuri del suo stato di salute) ed il segretario Zingaretti brindava con aperitivi lungo i Navigli (ed il virus se lo è beccato pure lui, anche se in forma lieve).

Ed ora un pentastellato di poco spirito, tale Ricciardi,non trova altro che criticare la sanità lombarda…

No comment!


Prima regola: Salvare la carega

Come era prevedibile, le due mozioni di sfiducia nei confronti di Bonafede, ministro pentastellato della giustizia (?) non sono passate.

Determinante il contributo di quella “persona seria” che avrebbe dovuto ritirarsi dalla politica ancora quattro anni orsono, forse in cambio di un posto in una qualche commissione a favore di una sua compagna, anch’essa “persona seria” che aveva promesso le dimissioni, e che dopo una fugace visita nel collegio altoatesino in cui era stata eletta, non vi ha più fatto ritorno. Conoscendo il modus operandi della prima “persona seria”, non mi sono stupita più di tanto: dimenticando le offese che a suo tempo aveva ricevuto dai grillini (il guru Beppe lo aveva addirittura appellato “avvoltoio”, preferendogli Zingaretti per formare il secondo governo Conte), cadute nel dimenticatoio le ingiurie rivolte ai genitori per il caso CONSIP, la nostra “persona seria” avrà pensato che Parigi val bene una Messa…e la carega è sempre la carega, quindi tanto valeva metterci su una bella pietra, senza dimenticare, come al suo solito, di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Probabilmente votare la fiducia a Bonafede sarebbe stata anche una maniera per mitigare il giudizio sugli augusti genitori…

Quindi la “persona seria” si è espressa in maniera tipica del doppiogiochista asserendo che, pur riconoscendo la validità delle ragioni delle opposizioni, avrebbe respinto la mozione di sfiducia per un fatto meramente politico e per rispetto al PdC Conte. In breve, sulle scarcerazioni c’è stata troppa superficialità, sulle riforme c’è ancora troppo da fare…ciò nonostante, la fiducia è stata riconfermata. Al mio parere questa si chiama marchetta, pura e semplice marchetta.


Presagio

A piedi
mi toccò attraversare il sistema solare,
prima di trovare il primo filo del mio abito rosso.
Ho già il presagio di me stessa.
In qualche posto dello spazio è appeso il mio cuore,
da cui faville si sprigionano, e l’aria vibra,
verso altri smisurati cuori. 


Edith Södergran

 

Dipinto di Marc Chagall


La strada

DON JUAN: «Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c’è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall’ambizione.»

 «Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda.
“Questa strada ha un cuore?”
Se lo ha la strada è buona.
Se non lo ha non serve a niente.
Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l’altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L’altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l’altra ti indebolisce.»

 CARLOS CASTANEDA: «Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»

DON JUAN: «Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: “Questa strada ha un cuore?” Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»

CARLOS CASTANEDA: «Ma come faccio a capirlo?»

DON JUAN: «E’ una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»

CARLOS CASTANEDA: «Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»

DON JUAN: «Fallo e basta.»

CARLOS CASTANEDA: «Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»

DON JUAN: «Perché dovresti mentire?»

CARLOS CASTANEDA: «Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»

DON JUAN: «Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D’altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»

 

Carlo Castaneda

 

 


Emergenza

Abbiamo 1000 posti in più tra alberghi e strutture private a cui abbiamo detto adesso ‘fate quello che diciamo noi’… E quando uno viene uno trovato a casa… Perché noi andiamo a scovarli casa per casa. Abbiamo più di 70 unità mobili specializzate che girano tutta la Regione, provincia per provincia, per andare a cercare chi magari, in quella condizione abitativa, non è in grado di tutelare i propri familiari o i conviventi’”.

Chi l’ha detto?

Sento un’eco….ini…ini…ini

No, non è stato Mussolini, e nemmeno Salvini, ma Bonaccini, il democratico governatore dell?Emilia Romagna.

E sempre a proposito di democrazia, il tanto esecrato “fascista” Orbàn, finita l’emergenza Covid-19, ha restituito i pieni poteri al parlamento ungherese.

Il nostro democraticissimo premier invece mantiene strette le redini cavalcando l’onda della criticità ed ha prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021.


Anima mia

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà.

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

Nazim Hikmet


Finalmente le ferie (?)

Allora dal 3 di giugno le frontiere italiane verranno riaperte senza quarantena alcuna, cioè noi le riapriremo, però non sappiamo ancora se le riapriranno i nostri confinanti, quindi potremo far entrare gente dall’estero, ma chissà se all’estero potremo recarci noi. Tutto questo quando Conte e compagni hanno prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021.

Lo scopo del governo sarebbe quello di far riprendere quanto prima la stagione turistica: già li vedo, gli ospiti stranieri, felici come pasque , recarsi in spiaggia con la mascherina (le signore più alla moda indosseranno il trikini, costume abbinato nei colori alla mascherina d’ordinanza), mantenendo una doverosa distanza tra gli ombrelloni (e questo sarebbe pure un bel vantaggio), previa prenotazione da farsi tramite una applicazione dedicata, mangiando al ristorante chiusi da divisori in plexiglass rinunciando però al buffet, felici di nuotare in solitaria stando bene attenti a non annegare perché ai bagnini sarà proibito fare la respirazione bocca a bocca. Altrettanto soddisfatti saranno di mettersi in coda, oltre che per recarsi al ristorante, anche per sorbirsi un buon cappuccino o mangiarsi un cono gelato, di entrare uno alla volta nel negozio di souvenir o anche solo al supermarket per fare incetta dei nostri prodotti di eccellenza. Discoteche? Probabilmente saranno chiuse, ma anche l’entrata ai teatri e al cinema verrà regolamentata, quindi l’offerta nel campo “divertimento” è praticamente nulla.

Non so quanti turisti accetteranno di venire in Italia per fare delle vacanze in queste condizioni.


La lettera che cerco

La lettera che cerco
di non scriverti
scrivendo tante lettere
sulle lettere è una lettera
di infiniti indirizzi
da me a me
da te a te
da te a me
mai da me a te
non posso si trasformerebbe
comunque in un amo
che strappa le labbra

 

Chandra Livia Candiani

 


Tempi duri

L’isola felice, pur messa meglio di altre zone italiane, piange.

Oggi dopo due mesi e mezzo sono ritornata a mangiare in uno dei nostri soliti ristorantini: locale semivuoto, quando in altri tempi era frequentato da studenti della vicina scuola professionale – per la maggior parte provenienti da fuori città – e da lavoratori con i buoni pasto, più molti avventori fidelizzati, tra i quali pure mio marito ed io, attirati dalla buona qualità abbinata a prezzi ragionevoli. I gestori avevano appena sostenuto una spesa non indifferente per poter utilizzare lo spazio esterno anche nella stagione fredda, mediante una copertura fissa, e consentire così anche uno spazio ai fumatori, ed ora è capitata loro anche questa tegola sulla testa, quindi altre spese per dotarsi dei mezzi di sanificazione e dei divisori in plexiglas, ma di contributi statali nemmeno a parlarne. Lei parlandoci aveva le lacrime agli occhi, anche perché ha dovuto lasciare a casa una parte dei dipendenti.

Altra notizia è la chiusura di una pasticceria storica qui a Bolzano, dove mi servivo spesso, specie per portare a Milano lo strudel tipico che confezionavano, uno dei migliori a mio parere. 54 anni di attività praticamente scomparsi, otto dipendenti licenziati, nessuno dei quali ha ancora visto i soldi della cassa interazione…forse uno dei figli riaprirà, ma in forma molto ridotta. E siamo a due.

Ciliegina sulla torta, la riapertura dei mercati settimanali, quello del giovedì vicino a casa e quello del sabato in zona più centrale: gli ambulanti, quelli che si fanno un mazzo tanto alzandosi ad ore antelucane per poter montare i banchetti, sono inviperiti. È stato consentito infatti solo il commercio di prodotti ortofrutticoli ed alimentari, mentre l’abbigliamento è rimasto al palo. Inoltre anche per l’alimentare, essendo i banchi posti su un solo lato della strada per consentire il distanziamento, gli ambulanti potranno vendere solo ogni 15 giorni, a settimane alterne.

Non solo lo stato mette i bastoni fra le ruote, ci si mette pure il comune che non ha trovato il mezzo per garantire a tutti di poter lavorare, magari ampliando le zone a disposizione come invece ha fatto il limitrofo comune di Laives.

Intanto sui social della mia città sto battagliando con i miei concittadini perché critico l’erogazione dell’incentivo per l’acquisto di bici e monopattini, specie se a trazione elettrica: quei soldi li avrei erogati piuttosto ai tanti negozianti in difficoltà.


Rottura di…scatole

Io veramente mi sono rotta le scatole, e da molto tempo.

Questo governo di incompetenti che, per riuscire a fare qualcosa, assume altri (in)esperti più incompetenti dei ministri stessi, ma che purtroppo paghiamo noi (e per costoro i soldi si trovano, mica sono cassintegrati o lavoratori autonomi)… ed ecco le priorità di costoro:

Aggiungere donne alla task force (sostituire le donne agli uomini? Giammai…)

Scarcerare mafiosi (salvo ripensamento)

Scaglionare le entrate a scuola ogni 15 minuti …Voglio vedere con scuole con una quarantina di classi, fate voi il conto.

Bonus acquisto bici e monopattini (potevano darli agli imprenditori in crisi)

Bonus vacanze per chi ha un ISEE sotto i 40mila euro (credete davvero che chi è cassintegrato o licenziato possa andare in ferie?)

Distanze sociali metri 1 se si passeggia, 1,5 in autobus, metri 2 al ristorante, metri 4 in spiaggia….gireremo sempre con il metro appresso.

Ricevere in pompa magna una neoconvertita all’Islam (il 15 marzo è stato rilasciato Luca Tacchetto, ma non ha avuto il medesimo riscontro mediatico, forse perché lui e la fidanzata si sarebbero liberati da soli senza pagamento di alcun riscatto). E per la conversione di Silvia-Aisha i viene in mente il paragone con Nadia Murad ed Asia Bibi.

Regolarizzare clandestini per i lavori agricoli, colf e badanti, e la madonnina piangente di Civitavecchia verrà sostituita dall’immagine di santa Teresa di Ceglie Messapica, piangente pure lei, ma non risulta che abbia versato alcunché per i morti di covid 19 o per i nostri senza lavoro..


La mia ombra

La mia ombra sa camminare sull’acqua,

basta che la luna o il sole siano nella giusta posizione

allora la mia ombra brilla all’apice.

Questo brillare ovviamente è solo vanità,

e non può riscaldare, non può mai essere reale,

ma qualche volta è merito suo se una semplice pietra

irradia riflessi argentati di front alle altre.

La mia ombra passeggia da sola,

spesso anche di notte, sfuggendo al sogno più profondo,

allora, come fossi un cavallo, mi aggancia all’albero

del sonno e non mi lascia cibo,

Io chiamo in aiuto il padre, la madre,

anche i fratelli e la morte,

ma loro non mi portano né zucchero né pane,

li sento tutti solo in lontananza.

Mi fanno coraggio attraverso un portone vetrato

e alla fine appare soltanto la mia ombra,

in compagnia di una stella annegata.

Christine Lavant


Silvia

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?

 

 

 

 

 

 

Non me ne può importare di meno se Silvia ora si fa chiamare Aisha e se si è fatta musulmana, anche se la veste con la quale è giunta intabarrata qui in Italia non è un tipico vestito somalo, come molti hanno voluto far intendete, ma la divisa delle guerrigliere di al Shabaab. I veri indumenti somali li ha ritratti molto bene Salvatore Fiume, tuniche anche sbracciate, spesso con i seni scoperti, molto colorate, turbanti, ornamenti e gioielli. Che poi già allora la condizione femminile in Somalia fosse comunque la sottomissione, quella è un’altra cosa.

Quello che mi importa è che, come dichiarato dal portavoce di al_Shabaab, il riscatto verrà usato in buona parte per acquistare armi per la Jihad islamica, ossia usato per massacrare migliaia di innocenti.

E tutto ciò con i nostri soldi, con il beneplacido dei nostri governanti che sono andati ad accogliere la “rapita” con tutti gli onori, rapita che ha già dichiarato di voler ritornare in Africa. Lo so, lo hanno già scritto in tanti, e lo aggiungo pure io: ma se vuoi tornare là, perché non ci sei rimasta addirittura? Una telefonatina a mamma e papà per dire che tutto andava bene, e continuavi a vivere la tua vita. E non dimenticare di restituire il riscatto.

 


Goccia

Ogni cosa, dalla più bassa alla più sublime, dalla più piccola alla più grande, esiste dentro il tuo essere, senza differenze.

 

In una goccia d’acqua c’è il segreto di tutti gli oceani sconfinati.

 

 

Kahlil Gibran