Auguri e incazzatura
Incazzata? Certo, e non poco, e sono contenta che molte prese di posizione vengano condivise anche da mass media come “la7” di Enrico Mentana e Sky TG24 di Giuseppe De Bellis, notoriamente non teneri con l’opposizione.
Certo è che questa volta Giuseppi Conte si è dimostrato imbarazzante e meschino.
C’è chi ha cercato una sua parziale difesa addebitando la mossa allo stress per questo periodo disastroso, chi invece ad errori dell’onnipresente portavoce ex-grande-fratello Casalino (ma la supervisione resterebbe comunque sempre del PdC).
Per mio conto invece la situazione è dovuta al suo “delirio di onnipotenza”, del credersi al di sopra di tutti…alla faccia dell’avvocato degli italiani.
Innanzitutto l’orario: ha indetto la conferenza stampa alle 14 presentandosi ore dopo, alle 19.30, tanto tutti DEVONO aspettarlo per pendere dalle sue labbra onde assorbire il Verbo divino, orario scelto probabilmente perché è quello in cui l’Auditel indica il massimo ascolto. Poi la trasmissione su reti unificate, con contestuale diretta Facebook, come è il suo solito, iniziata con le solite ovvie notizie che già circolavano relative al lockdown (parlare italiano ormai è diventato superfluo), ma evasivo quando si è trattato di parlare dei contributi europei, sulla loro natura, su quando verranno elargiti, omettendo di dire che tutto si discuterà per l’ennesima volta il 23 di questo mese, perché c’è solamente una bozza, tanto che il ministro olandese, come riportato da Bruno Vespa, ha detto che “in un testo deliberatamente vago, ognuno può leggere quello che vuole, ma non una condivisione del debito”. Questo significa che la UE non accetterà MAI gli eurobond, che Conte adesso si affretta a sbandierare, e che se vorremo dei soldi, sarà giocoforza accettare il MES. Ed a questo proposito, in maniera niente affatto istituzionale, a mister Pochette non è parso vero poter attaccare gli avversari dell’opposizione, oltretutto avvalendosi di un canale istituzionale e senza alcun contraddittorio da parte di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sparando inoltre una balla colossale, quella per cui il MES era stato approvato durante il governo Berlusconi quando Meloni era ministro della gioventù. Ormai lo sanno anche i sassi, perché lo hanno riportato su molti mass media, che il MES fu approvato dal Governo Monti nel 2012, che la Lega votò compattamente contro tale provvedimento sia alla Camera che in Senato, che Meloni , allora facente parte del PdL, non si presentò a votare in pieno dissenso con il suo partito. Quindi ribadisco, premier imbarazzante e meschino, però viste le divergenze attualmente vigenti nei due partiti formanti governo proprio in materia MES, potrebbe anche essere che il messaggio rivolto ai due avversari politici fosse invece diretto alla parte governativa dissenziente, come dire “parlo a nuora perché suocera intenda”. La mossa è apparsa inoltre quanto mai inopportuna perché se il premier a parole dice di cercare collaborazione con le opposizioni, in realtà non ha recepito nessuna delle proposte che gli hanno presentato. Quindi è chiaro che Giuseppi non cerca un confronto con l’opposizione, anche perché il parlamento di fatto è stato escluso da tante sue decisioni a colpi di DPCM.
Adesso, per quanto concerne la colossale fandonia sull’approvazione del MES, mi aspetterei l’intervento della famosa Commissione contro le fake news voluta a suo tempo dal PD. Dal Colle intanto silenzio totale, se non gli auguri di buona Pasqua.
Auguri che faccio pure io a chi mi legge.
Loredana
Cosa ne pensate?