Leggo da più parti: “Ma le opposizioni, che fanno?”
E cosa possono fare?
Ricordiamoci che in Parlamento sono ancora valide le percentuali di voto del marzo 2018, con il M5S al 33%, mentre la Lega vale il 17%, percentuali attualmente non più valide, secondo le intenzioni di voto.
Tra l’altro anche quelli che a parole contestano l’operato del Governo, tipo Renzi e gli ex grillini passati al misto, all’atto delle votazioni di fatto lo sostengono per non perdere la poltrona, senza contare che Conte ben poche volte ha convocato le Camere, di fatto esautorandole.
Inoltre i mass media danno ben poco spazio all’opposizione, monopolizzata quasi esclusivamente dal premier.
Il PdR non si pronuncia, il che significa che questo stato di cose gli va bene, anche perché, con i DPCM firmati solo da Conte, viene sollevato da ogni responsabilità.
I costituzionalisti si affannano a spiegare sull’irregolarità dei provvedimenti del PdC, ma nessun magistrato si permette di indagare su ciò, tutti presi invece a fare inchieste sulle RSA, in particolare sul Trivulzio.
Mancano però indagini sulle mancate forniture di presídi sanitari – mascherine, camici, respiratori – e quantomeno una piccola indagine sul comportamento del governo che sminuiva i rischi del contagio, pur in presenza di un “piano segreto” che denunciava l’esatto opposto, e le roboanti dichiarazioni di essere prontissimi ad ogni evenienza, smentite dai fatti.
Però l’azione della magistratura non si ferma davanti al solito Salvini, che il 4 luglio dovrà andare a processo per “sequestro di persona” (clandestini, aggiungo io).
Del sequestro di 60 milioni di italiani, segregati in casa dall’undici marzo, dei piccoli artigiani, delle trattorie spesso a conduzione familiare, dei vari negozietti i cui proprietari e/o esercenti probabilmente non riusciranno neppure ad aprire nessuno se ne interessa. Un piano scellerato che in tutta Italia ha bloccato quasi tutte le attività, senza valutare i livelli del contagio a livello locale.
Non mi vengano a dire che molte attività non avrebbero potuto proseguire. il completamento del ponte Morandi, effettuato in tutta sicurezza ne è la prova. Sicurezza disattesa dal premier che, per l’inaugurazione, non ha proferito parola sull’assembramento dei fotografi che lo ritraevano, senza mascherine e senza rispettare il distanziamento sociale. Non entro nel merito delle funzioni religiose: dico solo che i vescovi, che ora alzano la voce per il divieto di partecipare alle messe, hanno invece taciuto quando Salvini propose, almeno per Pasqua, che fosse concesso ai fedeli di entrare in chiesa con tutte le necessarie precauzioni.
Poi quando sento che il 18 maggio i calciatori (potenza del dio denaro). potranno riprendere gli allenamenti, mentre i parrucchieri riapriranno solo il 1° di giugno, mi cascano le braccia. Quelli di “honestà honestà” che volevano dimezzare i posti in Parlamento non spicciano parola sui 400 e rotti componenti dei vari comitati di esperti che hanno partorito un sacco di bugie (quali l’entità ed i tempi dei prestiti erogati) e idiozie (come il numero di partecipanti ad un funerale) che non so ancora quanto ci verranno a costare (qualcuno dice 800 euro al giorno…boh). Per non parlare della questione di Arcuri e delle mascherine che, a suo dire, avrebbero un costo di 5 centesimi quindi il prezzo di vendita a 50 centesimi sarebbe congruo, ma qui stendo solo un velo pietoso.
Abbraccio
Questo gesto dove si era nascosto,
questo abbraccio rotondo?
Scuro e morbido, come la notte d’estate,
in cui le stelle pulsano tutte…
Chi mi ha lasciato in eredità questo ponte sensibile,
che dalla solitudine mi conduce a te?
Un suo pilastro è il mio palmo,
l’altro pilastro è la tua mano.
Amy Károlyi
Dipinto di Edvard Munch
L’autocrate
Il Winston de noartri ha parlato ancora.
Vestito blu, bandierina tricolore sulla cravatta in tinta, niente pochette (non la porta da qualche tempo), taglio di capelli e tinta inappuntabili (ma i barbieri non sono chiusi? Forse solo per noi poveri mortali), questa volta, bontà sua, non ha attaccato le opposizioni, ma si è notato un certo “delirio di onnipotenza” quando ha trattato gli italiani da sudditi e non da cittadini.
Oltre 40 minuti per dire poco o nulla, per autoincensarsi, usando pure il plurale maiestatis, manco fosse chissà chi: “Noi non permetteremo… Noi consentiremo”, uno stile molto più consono ad un regime che ad una democrazia.
Tono pacato (quello che attrae i boccaloni che si fermano alla superficie e all’apparenza), ma anche termini altisonanti, per elogiare quanto fatto (ben poco rispetto a quanto promesso) da lui, l’eccelso, dai suoi ministri e da tutti i comitati, le task force e le cabine di regia.
Nemmeno un accenno all’operato del personale sanitario (che conta molte vittime), dei farmacisti, dei conducenti dei mezzi pubblici, degli addetti dei market e dei negozi di alimentari, delle forze dell’ordine (che talvolta hanno commesso qualche svarione dovuto alla poca comprensibilità delle norme applicandole con troppa intransigenza), tutte persone che hanno lavorato con dedizione e coscienza per la collettività, spesso privi delle protezioni necessarie.
Oltre all’autocelebrazione e la conferma delle restrizioni, Conte non ha detto una parola che sia una sulla lotta al virus. Ha parlato forse di qualche misura per verificare il reale stato di salute degli italiani? No, e non ha nemmeno accennato a tamponi, a test sierologici, alla ricerca … Si è limitato a dire che i prezzi delle mascherine verranno calmierati. Ha elencato le varie tappe in cui alcune attività potranno aprire, però mi chiedo: se si attuano le necessarie cautele, perché aspettare ulteriormente? Che differenza possono fare alcuni giorni di anticipo? Mi sa che sia solo una manovra per riaffermare il suo potere. Comunque, una ben triste prospettiva per una repubblica fondata sul lavoro.
Poco è mancato che terminasse il suo pippotto dicendo “Quanto sono stato bravo e figo”.
Quel che mi ha fatto ridere è quando ha detto che lui è la punta di questo sistema, e che tutto il mondo ci ammira e vuole le sue linee guida. Suppongo che Merkel, altri leader europei ed i cinesi abbiano chiesto copia dei suoi DPCM da incorniciare, appendendoli nei loro uffici, per farsi una sana risata quando hanno un attimo di malumore, mentre si fregano le mani in attesa di spartirsi quanto resterà della nostra Italia dopo questo governo.
Intanto sui social impazzano le prese in giro.
La più carina?
“Non ho capito se al defunto sarà concesso di partecipare al proprio funerale.” “Certo, basta che in tasca gli mettano l’autocertificazione”.
Si ride, certo, ma molto amaro. E spero solo che gli italiani quando sarà il momento non abbiano la memoria corta.
Felicità quieta
Il sole ha dissetato il cumulo di sabbia,
sul cumulo di sabbia – io e te,
e nel cuore –
una felicità quieta.
Mezzi colori, mezze voci,
non serve far domande, non serve dare
risposte
basta guardare, basta ascoltare.
La tua mano passa fra i miei capelli.
Nel cuore – una felicità quieta,
un balsamo.
Rachel Bluwstein.
Illustrazione di Alex Colville
Ti aspetto
Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
un gesto di morte fissa
che non ti so regalare.
Alda Merini Illustrazione di Sergio Cerchi
Il carro dei cadaveri – 24 aprile, ricordiamo il genocidio degli Armeni
Verso sera per le strade deserte
passa un carro cigolando.
Un cavallo sauro lo tira, dietro
cammina un soldato ubriaco.
E’ la bara dei massacrati, che va
al cimitero degli Armeni.
Il sole al tramonto distende
sul carro una sindone d’oro.
Il cavallo è magro: trascina a stento
il raccolto dei suoi padroni crudeli.
Con le orecchie pendenti, sembra
riflettere intensamente a quanti
secoli servono per arrivare all’ultimo
fienile dei santi mietuti…
E sui muri intorno la sua coda pendente
spruzza sempre, sempre sangue.
E ancora sangue continua a sgorgare
dai cerchi delle ruote,
come se il carro trasportasse rose, come se fosse
dell’aurora il carro di fuoco.
Sono uno sull’altro i cadaveri, il figlio
nei riccioli della madre avvolto.
Uno ha ficcato l’intero pugno
nella calda ferita aperta dell’altro.
E un vecchio con la mandibola in frantumi
fissa gli occhi nel cielo,
dove una maledizione e una preghiera
si mescolano alla nera vendetta.
L’intestino uscito fuori di un altro
penzola giù dal carro:
un cane da dietro l’afferra
e si dedica a divorarlo.
Non hanno più forma né testa: portano
ferite di mille armi.
Il loro corpo è già fratello alla terra:
ecco, vanno al cimitero.
Su di loro nessuno viene a piangere
o a dare l’estremo saluto:
nel silenzio della città solo l’odore del sangue
va attorno con lo zefiro.
Ma nel buio di finestra in finestra
ecco, candele si accendono:
sono le nonne che pregano di nascosto
sulla bara rossa.
E allora su un balcone
esce bella una vergine,
e piangendo lancia un pugno di rose
sul carro che passa.
Daniel Varujan
Piccola cronistoria del covid 19 in Italia.
Il 31 gennaio è stato proclamato lo stato di emergenza per la durata di sei mesi, con termine quindi il 31 luglio, probabilmente per il ritrovamento di 2 turisti cinesi infetti ricoverati allo Spallanzani.
Ma già il 22 gennaio c’è stata la richiesta da parte del governo di un’analisi sull’impatto del contagio, che viene consegnata dal Comitato Tecnico Scientifico in data 12 febbraio, aggiornata poi il 4 marzo.
Il 14 febbraio l’Agenzia della UE per il controllo e la prevenzione delle malattie indicava una bassa probabilità della diffusione del contagio in Europa.
Ma lo studio del Comitato Tecnico Scientifico italiano del 14 febbraio indicava invece un tasso di contagiosità molto alto, ipotizzando 600/800mila decessi: dati che non furono resi noti, neppure al PdR, per non scatenare il panico tra la popolazione
Nel frattempo, mentre a palazzo Chigi si fa incetta di presídi sanitari , scoppia il primo caso a Codogno, che viene dichiarata zona rossa, mentre tutti i politici si affannano a rassicurare che tutto va bene ed è sotto controllo, organizzando cene ed aperitivi, facendo disputare partite di calcio presente il pubblico, organizzando feste in Puglia per Padre Pio (40mila persone), non chiudendo i mercati rionali ecc. ecc.
Adesso Andrea Urbani svela quello studio di 55 pagine al Corriere della sera dove, oltre ipotizzare l’alto numero di vittime, si evidenziava la carenza di posti letto nelle terapie intensive. Quindi il Governo era a conoscenza dei rischi del covid 19, ciononostante non si è mosso con sufficiente celerità per avvisare gli enti locali e per provvedere al l’approvvigionamento dei mezzi necessari, anzi ha tacciato di razzismo quanti chiedevano la sospensione del trattato di Schengen e la chiusura dei confini; l’unica misura presa per tempo fu la sospensione dei voli provenienti DIRETTAMENTE dalla Cina, ma non quelli con scali indiretti.
Ora per settimane intere l’Italia delle persone per bene, delle attività produttive, è stata reclusa in quarantena ed il governo non sa fare altro che rimpallare le proprie responsabilità ad altri, che hanno servito pedissequamente le direttive.
No comment.
Primavera
Mi adagio nel mattino di primavera.
Sento nascere in me scomposte aurore.
Io non so più se muoio oppure nasco.
Sandro Penna
Nessun uomo è un’isola
Nessun uomo è un’isola
Completo in se stesso
Ogni uomo è parte della terra
Una parte del tutto
Se una zolla è portata via dal mare
L’Europa risulta essere più piccola
Come se fosse un promontorio
Come se fosse una proprietà di amici tuoi
Come se fosse tua
La morte di ciascun uomo mi sminuisce
Perché faccio parte del genere umano
E perciò non chiederti
Per chi suoni la campana
Suona per te
JohnDonne
IMMUNI
Sono una persona che segue le regole, quindi pur malvolentieri mi assoggetto a questa segregazione ( basta con l’anglicismo lockdown, non ne posso più; abbiamo l’italiano, usiamolo). Non venitemi però a parlare di venir controllata, pur se in maniera probabilmente anonima, da una applicazione sul cellulare; ho disattivato proprio per questo il tracciamento eseguito da Google, utilizzandolo solo quando è strettamente necessario e per brevissimo tempo, stanca di sentirmi domandare: “Loredana, come ti sei trovata in questo bar? E come era quel monumento?”
Premessa: IMMUNI funzionerà solo se verrà usata da almeno il 60% degli italiani.
Ammesso che tutta questa massa di persone utilizzi l’applicazione, che validità potrà avere se solo una minima parte di loro sarà stata sottoposta al tampone? Uno può essere asintomatico e contagioso comunque, ma senza che gli sia stato fatto il tampone non lo sapremo mai.
Comunque Arcuri ha già parzialmente corretto il tiro, dicendo che non limiterà il diritto di spostamento di chi non scaricherà l’applicazione, piuttosto garantirà facilitazioni sanitarie (non definite) a chi l’avrà scaricata. Mi chiedo in qual modo, dato che l’applicazione garantisce l’anonimato.
„Alcuni potrebbero dire “Non mi interessa se violano la mia privacy perché io non ho nulla da nascondere.” Occorre fargli capire che stanno fraintendendo il concetto fondamentale dei diritti umani. Non occorre giustificare il motivo per cui si ha “bisogno” di un diritto: il carico della giustificazione ricade su chi cerca di infrangere quel determinato diritto. Ma anche se fosse, non puoi cedere i diritti altrui perché a te non sono utili. Ad esempio, la maggioranza non può votare contro i basilari diritti di una minoranza. […] Affermare che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come dire che non si è interessati alla libertà di parola perché non si ha nulla da dire.“ (Edward Snowden)
Incompetenza e ipocrisia
Il comitato tecnico-scientifico ha approvato l’app IMMUNI da scaricare sul cellulare e che varrà anche come autocertificazione.
Applicazione anonima, ma soprattutto volontaria.
Talmente “volontaria” che, se non la si scarica, si potranno avere limitazioni negli spostamenti.
Cavolo, pensavo di risiedere in un paese democratico e non nell’URSS di Stalin…
Poi il “dittatore” avrebbe dovuto essere Salvini!
Ed allo studio ci sarebbe anche il braccialetto elettronico (sì, proprio quello che viene fornito ai detenuti agli arresti domiciliari) da applicare agli ultrasettantenni. Non ne hanno a sufficienza per i carcerati, per gli anziani (anzi, per i vecchi) salteranno fuori.
Per non parlare della proposta di sottoporre a visita psichiatrica un campione di persone per valutare quanto si possa ancora reggere alla segregazione. Valutate piuttosto quanto sicuri possiate essere voi quando l’emergenza finirà, perché la gente inizia ad essere imbufalita.
C’è poi un’altra colossale incongruenza: i nonni non potranno frequentare i nipoti, ma in compenso i genitori, usufruendo di un bonus, potranno mettersi in casa una perfetta estranea (Sana? Malata? Chi lo sa) per fare la baby sitter.
Ed ancora non so quanto ci costa tutta questa pletora di incompetenti ed ipocriti.
Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.
(Per la cronaca, oggi sono riuscita ad usare il mouse con la destra…è già qualcosa 😀 )
Aggiornamento
Opps… Mi inviano copia di un ritaglio dove appaiono 15 tra comitati, task Force e cabine di regia che affiancano il governo nel suo lavoro, ben 9 in più di quelle che ho postato ieri.
Ma che dico “affiancano” : meglio dire “sostituiscono”. Quindj, nonostante quello che ha detto oggi Giuseppi durante l’intervista a “il Giornale”, un governo tecnico di fatto esiste già, e questo gli fa bruciare la poltrona sotto l’augusto deretano.

Comitati
Passi per il Comitato per la ricostruzione, quello capeggiato da Vittorio Colao, composto da 17 elementi.
Passi pure quell’altro che dipende dal Ministero della Salute, comitato che ha a capo Angelo Borrelli, affiancato da quel Domenico Arcuri, già commissario Alitalia e a capo pure di Invitalia (ex Cassa del Mezzogiorno), e che consta di 21 elementi.
Sempre dipendente dal Ministero guidato da Roberto Speranza c’è un terzo comitato, con 12 eminenti personaggi, tipo Silvio Brusaferro, attuale presidente dell’ISS, Walter Ricciardi, ex presidente del suddetto ente, Giuseppe Ippolito direttore dell’ospedale Spallanzani, Ranieri Guerra rappresentante dell’OMS, Roberto Bernabei geriatra, Giuseppe Ruocco in rappresentanza del Ministero della salute ed altri, sotto il coordinamento di Agostino Miozzo della Protezione civile.
Quello che mi perplime (che bello, sono finalmente riuscita ad usare il neologismo coniato da Corrado Guzzanti!) sono altri comitati.
La Task force “Scuola e didattica a distanza”, che fa capo al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, notoriamente bocciata a suo tempo in informatica, composta non si sa esattamente da quanti membri (un centinaio, dicono) tra rappresentanti della Protezione civile, delle associazioni di genitori e studenti, pediatri, referenti territoriali del ministero e “altre realtà pubbliche e private” (sigh).
Solo 13 membri compongono invece la Task Force “Donne per un nuovo rinascimento”, collegate al ministero per le pari opportunità e la famiglia guidato da Elena Bonetti.
Ed infine la Task Force “Data drive” che fa capo al ministro dell’innovazione tecnologica e digitalizzazione Paola Pisano: ben 74 persone esperte in vari campi, che dovrebbero valutare le opportune soluzioni tecnologiche per supportare il Governo nelle azioni di contenimento dell’infezione da COVID-19. Esperti selezionati con il supporto dell’ISS, dell’OMS e del. Ministero della salute.
Una marea di persone che non ho idea di quanto ci costeranno e quali risultati saranno capaci di raggiungere.
Ho posto in merito una domanda sul sito di Giuseppi, ma per adesso non ho ancora avuto risposta.
Ufffff…
Verso fine novembre 2002, mentre ero in ferie in Ungheria con marito, figlio, nuora e nipotina, mi sono fratturata il malleolo. Frattura netta, pulita, non scomposta per fortuna, e grazie al cielo c’era mia nuora che faceva da interprete tra me ed il personale medico.
Tralascio le vicissitudini burocratiche avvenute in Italia quando si trattò di sostituire il gesso provvisorio messomi in Ungheria, ricordo solo che fui sul punto di chiamare i carabinieri per lo scaricabarile di vari sanitari.
Perché scrivo questo? Perchè a seguito dell’infortunio mi furono concessi 2 mesi e mezzo di malattia. A fine anno, con bilancio da chiudere ed altre incombenze fiscali, stipendi e tredicesime da pagare, non potevo certo permettermi di restare a casa : il mio ufficio “ero io” e non avevo nessun sostituto, nonostante lo avessi richiesto da tempo. Quindi munita di stampelle andavo comunque al lavoro (del resto era solo una gamba fratturata, la testa funzionava ancora 😊) anche se ad orario ridotto, e qualcosa facevo pure a casa.
Beh, quei 75 giorni mi pesarono molto meno di questa reclusione forzata. Adesso poi con il braccio destro ancora dolente, pur non così tanto come i primi giorni, non potendo fare molti movimenti (ho ancora molta difficoltà ad usare il PC, preferisco adoperare solo lo smartphone), le giornate sembrano non passare mai. Poltrona, sedia, poltrona, un telefilm, il giornale sul tablet, un libro, un film… Al massimo quattro passi sul balcone o per guardare fuori dalla finestra.
Passerà, ma intanto…
Uff….
😢
Qualche giorno di sospensione. Causa una brutta caduta, ho il braccio destro pressoché inutilizzabile, e scrivere con la sinistra mi porta via troppo tempo.
Auguri e incazzatura
Incazzata? Certo, e non poco, e sono contenta che molte prese di posizione vengano condivise anche da mass media come “la7” di Enrico Mentana e Sky TG24 di Giuseppe De Bellis, notoriamente non teneri con l’opposizione.
Certo è che questa volta Giuseppi Conte si è dimostrato imbarazzante e meschino.
C’è chi ha cercato una sua parziale difesa addebitando la mossa allo stress per questo periodo disastroso, chi invece ad errori dell’onnipresente portavoce ex-grande-fratello Casalino (ma la supervisione resterebbe comunque sempre del PdC).
Per mio conto invece la situazione è dovuta al suo “delirio di onnipotenza”, del credersi al di sopra di tutti…alla faccia dell’avvocato degli italiani.
Innanzitutto l’orario: ha indetto la conferenza stampa alle 14 presentandosi ore dopo, alle 19.30, tanto tutti DEVONO aspettarlo per pendere dalle sue labbra onde assorbire il Verbo divino, orario scelto probabilmente perché è quello in cui l’Auditel indica il massimo ascolto. Poi la trasmissione su reti unificate, con contestuale diretta Facebook, come è il suo solito, iniziata con le solite ovvie notizie che già circolavano relative al lockdown (parlare italiano ormai è diventato superfluo), ma evasivo quando si è trattato di parlare dei contributi europei, sulla loro natura, su quando verranno elargiti, omettendo di dire che tutto si discuterà per l’ennesima volta il 23 di questo mese, perché c’è solamente una bozza, tanto che il ministro olandese, come riportato da Bruno Vespa, ha detto che “in un testo deliberatamente vago, ognuno può leggere quello che vuole, ma non una condivisione del debito”. Questo significa che la UE non accetterà MAI gli eurobond, che Conte adesso si affretta a sbandierare, e che se vorremo dei soldi, sarà giocoforza accettare il MES. Ed a questo proposito, in maniera niente affatto istituzionale, a mister Pochette non è parso vero poter attaccare gli avversari dell’opposizione, oltretutto avvalendosi di un canale istituzionale e senza alcun contraddittorio da parte di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sparando inoltre una balla colossale, quella per cui il MES era stato approvato durante il governo Berlusconi quando Meloni era ministro della gioventù. Ormai lo sanno anche i sassi, perché lo hanno riportato su molti mass media, che il MES fu approvato dal Governo Monti nel 2012, che la Lega votò compattamente contro tale provvedimento sia alla Camera che in Senato, che Meloni , allora facente parte del PdL, non si presentò a votare in pieno dissenso con il suo partito. Quindi ribadisco, premier imbarazzante e meschino, però viste le divergenze attualmente vigenti nei due partiti formanti governo proprio in materia MES, potrebbe anche essere che il messaggio rivolto ai due avversari politici fosse invece diretto alla parte governativa dissenziente, come dire “parlo a nuora perché suocera intenda”. La mossa è apparsa inoltre quanto mai inopportuna perché se il premier a parole dice di cercare collaborazione con le opposizioni, in realtà non ha recepito nessuna delle proposte che gli hanno presentato. Quindi è chiaro che Giuseppi non cerca un confronto con l’opposizione, anche perché il parlamento di fatto è stato escluso da tante sue decisioni a colpi di DPCM.
Adesso, per quanto concerne la colossale fandonia sull’approvazione del MES, mi aspetterei l’intervento della famosa Commissione contro le fake news voluta a suo tempo dal PD. Dal Colle intanto silenzio totale, se non gli auguri di buona Pasqua.
Auguri che faccio pure io a chi mi legge.
Loredana
Arresti frequenti
Ci ricordiamo di avere vissuto e come fossimo
Meno mortali ridiamo sulle scorte dei viveri
La luna tondo perfetto colma la preistoria
L’oceano si solleva oltre l’orizzonte
In tre pali ripassa il fantasma del Golgota
Michel Deguy, Arresti frequenti,
Dipinto di scuola spagnola
Lo statista
Ieri sera nessuna diretta su Facebook da parte di Mr. Pochette per annunciare che aveva svenduto l’Italia.
Fino al giorno prima, tante belle parole “Il MES è assolutamente da escludere. Se l’Europa non ci concederà gli Eurobond faremo da soli” ecc. ecc.
Quindi nessun autoincensamento da parte di Mr. Pochette, quello che si presenta bene, ma “sotto la giacchetta il niente”: è solo una gran massa di BALLE che, visto il personaggio, era da aspettarselo.
Nessuna presa di posizione da parte sua neppure per quanto scritto da “die Welt”, solo un appecoronamento alla Germania per avere 36 miseri miliardi, in poche parole una mancetta rispetto a quello che l’Italia versa alla UE, legandoci mani e piedi per avere parte dei nostri soldi. E da questa mossa si comprende come tutto il denaro da lui promesso, la “potenza di fuoco”, sia solo una enorme bugia: somme iperboliche snocciolate solo per impressionare i boccaloni che ancora lo seguono e che nessuno ha ancora visto.
Questo presunto statista che si crogiola nel proprio narcisismo, che abbindola molti con i suoi modi educati, in realtà è solo un vuoto assoluto che ci sta trascinando alla rovina.
Arriverà la resa dei conti, per lui: per noi sarà troppo tardi.

Fase due?
Giuseppi pensa alla fase due: come uscire dall’emergenza covid_19?
No, pensa solo a come far sopravvivere il suo governo . Già, perché ad emergenza finita bisognerà trovare delle responsabilità, quindi anche chi, colpevole, ha sul groppone oltre 18mila vittime.(dati aggiornati a ieri, 9 aprile).
Ma i governanti pentastellati hanno agito benissimo, ovvio: il 31 gennaio hanno decretato un’emergenza che doveva durare per ben 6 mesi, però intanto fino al 25 febbraio non hanno fatto un’emerita cippa.
Già prima Lombardia e Veneto avevano chiesto la quarantena e che venissero chiuse le frontiere…ma no, brutti fascioleghisti, siete pure razzisti: noi invece abbracciamo un cinese (Uno qualsiasi? Magari appena tornato dall’Oriente tramite scali diversi e non diretti?). I porti poi non vanno assolutamente chiusi e dobbiamo continuare ad accogliere indiscriminatamente tutti (poi sono i “migranti”- assai più intelligenti dei nostri governanti – che, ritenendoci non sicuri, hanno ridotto drasticamente gli sbarchi).
Nel frattempo nel paese, e nella fattispecie negli ospedali, mancavano completamente tutte le attrezzature sanitarie necessarie: dalle semplici mascherine ai camici fino ai ventilatori, pur avendo nominato un commissario straordinario che doveva dare aiuto in questo frangente al povero Borrelli, sempre più spaesato, che vista la sua esperienza come commercialista si limita a dare ogni sera i numeri dei contagi, delle vittime, dei guariti e di quelli ancora in terapia intensiva.
Notiamo che Governo, ISS, Consip a chi sono in mano? In maggioranza al PD,con il suporto del 5 stelle, quindi queste organizzazioni e le persone che fanno capo a loro non verranno mai giudicate responsabili di quanto hanno fatto e stanno facendo a tutt’oggi. Allora per mascherare la sua incapacità, questo governo cosa fa? Incolpa le regioni che per prime hanno denunciato il pericolo: Lombardia e Veneto, quelle maggiormente colpite perché le misure, non per loro colpa, non erano state prese per tempo. E pure per la Lombardia ci sono vari gradi di colpevolezz: gravi per Fontana, che è riuscito ad organizzare molto grazie ai privati, mentre il sindaco di Bergamo, della medesima parrocchia dei governanti, non riceverà nemmeno una piccola reprimenda per aver fatto disputare la partita Atalanta-Valencia con il pubblico presente in piena emergenza sanitaria.
Il governo avrebbe potuto fare molto in campo medico, accogliendo le richieste dei governatori, e contemporaneamente pure in campo economico se avesse provveduto per tempo a far riconvertire molte fabbriche per la produzione di mascherine e ventilatori. Invece ha nicchiato, ha addirittura incentivato controlli burocratici sulle fabbriche che hanno deciso, loro sponte, di riconvertire la produzione, anzi inizialmente ha regalato mascherine alla Cina che ci ha ricambiato vendendocele, e spesso pure farlocche.
Sull’assurdità dei decreti economici varati da questo governo ho già espresso la mia opinione. Ora Giuseppi mostra il pugno duro contro l’Europa, ma è tutta una montatura. Intanto sul “Die Welt” di oggi c’è già l’opinione di come ci considera la Germania: un paese dove la mafia aspetta una pioggia di soldi da Bruxelles, e quindi un paese da tenere sotto controllo, in poche parole, da rovinare come è stato fatto con la Grecia. Mentre le opposizioni possono ben sdegnarsi da quanto scritto dal foglio tedesco, chi ci governa, Di Maio e compagni farebbero meglio a tacere, in quanto il loro dissenso appare molto inopportuno. Direi invece ai burocrati europei che solo se non riusciremo a finanziare le nostre imprese la mafia riuscirà ad accaparrarsele per pochi soldi, e non solo la mafia, ma anche tanti partners europei che riteniamo amici.
Intanto penso a quanti, questa Pasqua, non riusciranno a preparare un pasto decente, grazie alle pastoie burocratiche per ottenere pochi spicci, sempre che possano ottenerli in seguito: questo sì mi preoccupa e mi rattrista.
Il miracolo
Pasqua si avvicina, è tempo forse di miracoli.
Una botta da 770 miliardi di euro addirittura…
Già i primi 350 miliardi mi avevano dato da pensare: in pratica sono i 25 miliardi stanziati con il decreto Cura Italia che per effetto del moltiplicatore 14 (stabilito non si sa da chi e non si sa come e perché) dovevano diventare 350. In poche parole, io ti pago 100, tu con quei soldi paghi Tizio, che a sua volta paga Caio , quest’ultimo paga Sempronio, e i 100 sono diventati 400: chiaro no?
Beh, c’è chi moltiplicava pani e pesci, vuoi che un Giuseppi qualsiasi non possa moltiplicare i soldini?
Adesso si aggiungono gli altri 400 miliardi…un’impressionante potenza di fuoco (non ricordo le parole esatte di Giuseppi, ma il senso è quello). Il fatto è che i soldi non li tira fuori lo Stato, sarebbe troppo bello, li tirano fuori le banche, e le banche dove li trovano? Mica si possono piantare gli euro nel Campo dei Miracoli, come il Gatto e la Volpe volevano far credere a Pinocchio con gli zecchini d’oro. Eh no…le banche li prendono dai nostri depositi, quindi dai nostri sudati risparmi se non addirittura dai depositi composti dai nostri debiti, ossia dalle somme ottenute per mutui e prestiti vari. E non sono nemmeno 400 miliardi a fondo perduto: sono PRESTITI che andranno restituiti in sei anni con un interesse non superiore (dicono) allo 0,5%.
Quindi in sostanza i 400 miliardi sono solo delle garanzie che lo stato promette qualora i beneficiari non dovessero restituire quanto ottenuto. E se i beneficiari non li restituiscono, chi ci rimette sono sempre i cittadini, o con la decurtazione dei depositi bancari, o con l’imposizione di nuovi tributi.
Ah, dimenticavo…intanto della prima tranche di 350 (? 😀 ) miliardi nessuno ha ancora visto nulla…
Intanto sul fronte dell’Europa, tutto è ancora in alto mare per quanto concerne il prestito che dovremmo ottenere. Sono sicura che non ci concederanno mai gli Eurobond, in quanto questa soluzione ridurrebbe gli interessi passivi del nostro debito pubblico. L’Europa invece ha interesse a far indebitare ulteriormente l’Italia, che dal 1992 ha un AVANZO PRIMARIO, ossia la spesa pubblica è molto inferiore a quanto incassato dallo Stato per tasse e contributi AL NETTO DELLA SPESA PER GLI INTERESSI PASSIVI: sono questi ultimi che creano il nostro mostruoso debito pubblico.
In poche parole, all’Europa farebbe comodo ridurci come la Grecia, che ancora oggi con gli interessi sui prestiti ricevuti per risanare il suo debito foraggia buona parte delle banche europee, in particolare (guarda un po’), quelle tedesche, che sono sature di titoli spazzatura e devono recuperare soldi in ogni modo. Infatti, chiediamoci perché la tanto virtuosa Germania, ricca ed efficiente, persiste nel rimanere nella UE? Come se uno amministrasse una azienda solida e con capitale garantito e volesse per forza acquisire azioni di aziende semifallite non tanto solide…oppure la Germania è tanto buona e generosa?
Notte
Mi auguro che ci sia cara a lungo, Nealce, questa notte
che per la prima volta sul mio petto ti ha adagiata,
che ci siano cari questo letto,
lo spirito guardiano del giaciglio
e la lampada silenziosa, che sono stati testimoni
quando a me ti sei data dolcemente.
Restiamo saldi a lungo in quest’amore,
anche se gli anni passano,
e godiamo della giovinezza,
che in un attimo breve si consuma;
se il legame – tutte le leggi consentono –
di un antico amore può estendersi nel tempo
quel che è iniziato fra noi nel volgere di un attimo
nel volgere di un attimo non farlo terminare.
Petronius Arbiter
Ospedale Fiera di Milano
Leggo di persone “disinformate” che parlano, anzi scrivono, di quanto fatto a Milano in relazione all’ospedale Fiera. Innanzitutto citano “ospedale da 600 posti” e ridacchiano compiaciuti perché “ne sono stati effettuati solo 24”. Ebbene, persone “disinformate” (voglio essere gentile ed educata): nessuno ha mai parlato di 600 posti letto, se non forse qualche sito internet, non certo i diretti interessati. Si parla di un ospedale che potrà avere dai 150 ai 200 posti letto tutti di terapia intensiva e che, secondo il piano stilato, viene costruito MODULARMENTE: mano a mano che i moduli vengono completati, diventano operativi. Perciò ai primi 24 posti ne seguiranno molti altri (ad oggi perciò ci sono 53 ricoverati) ed infatti i lavori in Fiera stanno continuando. La particolarità di questo progetto è che i moduli sono componibili e spostabili, quindi ad emergenza finita potrebbero essere riallocati anche in altre città, moduli completi di tutte le attrezzature necessarie (letti e sistemi di ventilazione con relativo monitoraggio), del costo di 7 milioni di euro ciascuno. Quindi care persone “disinformate”, prima di scrivere compiaciuti tante fesserie, meglio che vi aggiorniate SUI CANALI UFFICIALI e non sulle baggianate che trovate su siti farlocchi di internet.
Escono allegri
Escono allegri i bambini
dalla scuola,
lanciando nell’aria tiepida
d’aprile,tenere canzoni.
Quanta allegria nel profondo
silenzio della stradina!
Un silenzio fatto a pezzi
da risa d’argento nuovo
Federico Garcìa Lorca
(Sperando che i bimbi possano riprendere presto ad uscire)
Cosa ne pensate?