La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 17 marzo 2020

Niente polemiche.

Non è il momento di fare polemiche.
Sicuri?
Si possono almeno muovere delle critiche, fondate del resto?
Tutti ad osannare Giuseppi Conte e il governo per i provvedimenti presi, innanzitutto per la quarantena. Provvedimento giustissimo, per carità : posso però dire che è giunto con molto, troppo ritardo?
Conte… non era lui quello che diceva che era discriminatorio sottoporre a quarantena i cinesi e quanti erano rientrati dalla Cina?
Non era lui che giudicava una iattura chiudere le frontiere perché in tal modo l’Italia si sarebbe trovata isolata dal resto dell’Europa? Ed ora che non solo l’Europa ma tutto il mondo ci (e si) isola, non ha nulla da dire?
Non era lui, il buon Giuseppi, a dire che non c’era pericolo di contagio e che questo virus era poco più di una influenza (ed era appena tre settimane fa!), che la possibilità di contagio in Italia era pressoché inesistente e che non era il caso di alimentare inutili allarmismi, mentre adesso in tutto il mondo si parla di pandemia?
Non era lui, assieme ai suoi compagnucci, che ad epidemia appena iniziata invitava a frequentare i ristoranti e ad abbracciare un cinese? (l’ho fatto pure io, ma era persona conosciuta e che non era stata di recente in Cina).

Giuseppi è stato quello che ha cercato di addossare la responsabilità della diffusione del virus all’ospedale di Codogno, facendo intervenire anche il NAS, responsabilità rimandata poi al mittente dall’ospedale stesso che ha dimostrato di aver seguito scrupolosamente i protocolli previsti dal ministero della Sanità.
Lo stesso Giuseppi che a suo tempo ha avallato la decisione di far eseguire i tamponi solo ai “sintomatici”, mentre ora fa marcia indietro e propone di allargare lo screening a tutti, sul modello di quello fatto in vaste zone del Veneto e che Zaia vuole estendere a tutta la regione.
E se non lui, erano i suoi compagnucci della parrocchietta, dapprima assertori di cene, aperitivi ed after-hours, che scrivevano proclami demenziali, tipo apertura dei bar dalle 6 alle 18, oppure “Vi servo, ma solo ai tavoli e non al banco”, poi modificato in “chiudiamo i bar, ma non i ristoranti”, per poi, finalmente, chiudere tutto, come se il virus agisse solo in determinati luoghi ed in determinate fasce orarie?
Però il buon Giuseppi, il “Churchill de noartri”, smessa la giacchetta con la pochette ed infilato il maglioncino di cachemire, si presenta come l’uomo della provvidenza, con un fare rassicurante, ed i soliti allocchi gli credono ancora e lo gratificano di elogi.
Intanto la “sua” protezione civile che fa? Il solito appuntamento alle 18 di ogni giorno per snocciolare le cifre di contagiati, morti, degenti in terapia intensiva, guariti: una serie di cifre, ma nessun programma concreto, basti vedere la faccenda delle mascherine inviate in Lombardia e buone tutt’al più per fare le pulizie, non certo per fermare il virus, e chi ha ordinato e verificato la presunta idoneità di quei presídi sanitari andrebbe cacciato a calci nel didietro. Mascherine che poi sono state inviate in Lazio e ritornate al mittente.
Certo lo smantellamento del SSN non è colpa di Conte, molto però è da addebitare ai suoi attuali compagni di governo ed ai programmi di risparmio che la UE ci ha imposto… E la UE da chi è sostenuta?
Un governo di inetti, non c’è che dire, che non trova i soldi per respiratori, letti, abbigliamento sanitario, ma li butta per l’ennesimo salvataggio di Alitalia (sarebbe stato troppo facile parlare dei fondi per l’assistenza ai clandestini).
Tornando al “Churchill de noartri”: poteva scegliere tra l’ideologia ed il virus.

Ha scelto l’ideologia, ha avuto il virus.