Umbria
La dignità vorrebbe che dopo una simile scoppola il Presidente del Consiglio presentasse le dimissioni per poi farci andare a nuove elezioni.
Ormai è chiarissimo che esiste una forte scollatura tra il paese reale e quanti lo rappresentano in parlamento in base a percentuali che ora non hanno più alcun valore.
L’arroganza e la protervia del PD (“Dobbiamo restare uniti altrimenti vince Salvini.”.. senza considerare che è la gente che lo vuole… Bella idea di democrazia la loro) hanno portato il M5S verso il baratro, a percentuali impensabili dopo poco più di un anno.
L’esperimento Lega – M5S stava producendo i suoi frutti, ma l’ingenuità dei pentastellati che dopo aver raggiunto il proprio scopo – reddito di cittadinanza – hanno iniziato a boicottare tutte le iniziative dell’alleato, ha portato alla rottura del patto. Aggiungiamoci il voltafaccia di Giuseppi Conte, che sulla carta godrebbe di grande fiducia tra gli italiani (😉) e mettiamoci anche il suo progressivo avvicinamento al PD e l’arroganza di cui ha dato ampia prova (“l’Umbria in fondo non è determinante, essendo grande quanto la provincia di Lecce”) ed il quadro è completo. Certo, come lui molti altri hanno detto l’Umbria rappresenta solo il 2% dell’elettorato italiano, ma da sempre era zona “rossa” e va ad aggiungersi a tutte le altre regioni che piano piano sono passare al centro-destra.
Poi si sono riaperti i porti, si ricomincia a parlare di ius soli e ius culturae, aumento di tasse (raschiando il fondo del barile), manette agli evasori, blocco del contante, obbligo dell’uso delle carte, asservimento completo alla UE… Mentre una parlamentare PD si interessa maggiormente a far ritirare le magliette dal Carrefour, che secondo lei incitano alla violenza contro le donne, invece di dedicarsi a cose più concrete.
Vi meravigliate ancora che sia finita così?
Adesso aspettiamo la prossima tappa, il 20 gennaio prossimo.
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