Il cappello della tempesta
Su ogni macchia della betulla,
ho appoggiato un pensiero e un sospiro.
Diventerò un falco: ho già le piume in tasca.
Su ogni sasso che mi fa cambiare passo,
piego il mio viaggio e trattengo il mio canto.
Diventerò un cavallo: la mia coda scaccerà le mosche.
I fiori caricano i pennelli
le dita dell’erba indicano la corsa del vento,
l’edera non dice a nessuno dove vuole andare:
l’edera non soffre di vertigini.
Su ogni palo di steccato,
scriverò che sono figlio dell’ortica:
puoi toccare solo le mie foglie.
Diventerò serpente:
ho già messo la pelle vecchia sull’attaccapanni.
Sul forcone del contadino,
appoggerò il cappello,
lo prenderà la tempesta, e le andrà stretto.
Diventerò un moscerino
e ti finirò in un occhio.
Davide Van De Sfroos
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