Soledad LXIII
Era il demonio del sogno, l’angelo
più bello. Brillavano
come acciaio gli occhi vittoriosi,
le fiamme sanguigne
della torcia fecero
luce in fondo all’anima.
-Verrai con me?- Giammai; mi spaventano
le tombe ed i morti.
Ma la sua mano ferrea
stringeva la mia destra.
– Verrai con me…- Ed avanzai nel sogno
accecato da rossa luminaria.
Nel profondo sentii delle catene
suonare e fiere in gabbie fremere.
Antonio Machado
Molto forte questo testo. E quell’immagine è proprio lui, il demone del sogno. Mi fai iniziare bene la giornata…che già a dire il vero è stata un po’ turbata da un tizio o tizia, bene non si capiva, che fermando la macchina a pochi metri dalle nostre finestre, al cellulare ha cominciato alterato/a ad urlare mezzo piangendo. Non ti dico l’angoscia che mi ha fatto venire. Fermo /a così per più di un quarto d’ora ad urlare gesticolando su e giù con la testa. Orribile. A te auguro d’iniziare meglio la giornata. baci cara Lori. Isabella
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19 settembre 2019 alle 07:41
Credo bene che ti sia venuta l’angoscia. Però il tizio (o tizia) penso stesse assai peggio. 🙄
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19 settembre 2019 alle 17:05
Di sicuro bene non stava. Buonanotte mia cara Lori. Bacioni. Isabella
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19 settembre 2019 alle 22:37