La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per settembre, 2019

Non invidio

Non invidio in alcun modo
il vuoto opprimente della nobile rabbia,
il cardellino nato nella gabbia
che non ha mai conosciuto i boschi estivi.
Non invidio l’animale che si prende la sua libertà nel tempo,
senza essere toccato dal senso di colpa,
e la cui coscienza non viene mai risvegliata.
E neppure, sebbene esso possa ritenersi beato,
il cuore che non ha mai fatto una promessa di matrimonio,
ma resta lì, a stagnare, nell’indolenza.
E non voglio alcun riposo del desiderio.
E tengo per certo, qualunque cosa accada,
e lo confermo proprio quando soffro di più:
è meglio aver amato e perso
che non aver amato mai.

Alfred Tennyson


Alla fine di settembre

È ancora verde il pioppo davanti alla finestra,

ancora fioriscono i fiori nella valle,

ma vedi l’arrivo dell’inverno là sopra?

La cima del monte è coperta di neve.

Nel mio cuore brucia il fuoco dell’estate

ancora tutta la primavera ci fiorisce,

ma vedi: nei miei capelli scuri

si mischiano già i primi grigi.

Cadono i fiori e la vita corre via…

Siediti amore sulle mie ginocchia.

Tu che ora sul mio petto appoggi la testa,

domani magari piangerai sulla mia tomba.

Dimmi; se sarò io il primo a morire

mi coprirai gli occhi piangendo?

E ti potrà poi convincere l’amore

di un altro ad abbandonare il mio nome?

Se dovessi buttare il velo da vedova,

attaccalo sulla croce della mia tomba,

io di notte salirò dal regno della morte

e lo porterò laggiù con me.

Per asciugare le mie lacrime per te,

che mi hai dimenticato così veloce,

e curare le mie ferite di cuore

perché ti amerò ancora e anche là, per sempre.

Petőfi Sándor


Sorriderti

Sorriderti forse e’ morire,
porgere la parola
a quella terra leggera
alla conchiglia in rumore
al cielo della sera,
a ogni cosa – che e’ sola
e s’ama col proprio cuore.

Alfonso Gatto


Giù

Sul sole si sbagliavano.

Non scende affatto giù

negli inferi di notte.

 

 Il sole se ne va e basta,

e gli inferi emergono.

Può succedere in qualsiasi momento.

Può succedere di mattina,

quando sei in cucina a fare

le solite faccende.

Piatto, tazza, coltello.

D’un tratto non c’è più

l’azzurro, o il verde,

nessun preavviso.

(Margaret Atwood, Mattino nella casa bruciata, Le lettere)


Aforisma

Anche se le stelle

brillano tutta la notte

non lasciano il segno

del loro cammino.

Rabindranath Tagore


Io non ho bisogno di denaro


Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti, di parole,
di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti…
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Alda Merini


Sgomento

Ascoltavo il video dell’intervento di Greta Thunberg all’ONU e sono stata assalita dallo sgomento.
Non certo per quello che diceva, in quanto sono tra quanti ritengono il problema dei cambiamenti climatici una grossissima montatura, ma per COME lo diceva.
Si notava chiaramente la sofferenza di quella ragazzina, e mi sono chiesta che razza di genitori abbia.

Invece di confortarla, di curarla, di indirizzare le sue fissazioni – tipiche della sindrome di Asperger di cui soffre – verso altre cose, distraendola dalle visioni catastrofiche che obnubilano la sua mente, i due genitori approfittano cinicamente di lei, sbattendola in prima pagina, facendola diventare paladina di un movimento senza arte né parte, privo di ogni base scientifica.

Così la rabbia per due adulti incoscienti e sprezzanti si unisce alla compassione per questa ragazzetta sfruttata in maniera indegna.

Ed ancora peggio è il seguito che Greta, grazie ad una operazione mediatica senza pari, riscuote presso tutti i potentati mondiali, nonostante vari studi scientifici smentiscano tutte le sue funeste previsioni.


Fuga di giovinezza

La stanca estate china il capo
specchia nell’acqua il suo biondo volto.
Erro stanco e impolverato
nell’ombra del viale.
Tra i pioppi soffia una leggera
brezza. Il cielo alle mie spalle è rosso
di fronte l’ansia della sera
e il tramonto e la morte.
E vado stanco e impolverato
e dietro a me resta esitante
la giovinezza, china il capo
e non vuole più seguire la strada con me.

Hermann Hesse

Dipinto di Vincent van Gogh

 

 


I bulli

Solita discussione su Facebook , prendendo spunto dall’ormai famoso video “Bassano, sei tu” che sta spopolando in rete. (i video sulla professoressa in realtà sono diversi, ma quello di “Bassano sei tu” è il più visto).
Riconosco che con tutta probabilità la docente abbia seri problemi, e che FORSE non sia idonea all’insegnamento, anche se ho letto che sia destinata solo ad esercitare delle supplenze. Ho avuto una professoressa che all’apparenza era parecchio svampita ma che insegnava con competenza e passione. Finita la lezione, ripiombava nel suo mondo astratto, e mai nessuno si è permesso di dileggiarla.
Il comportamento dei ragazzi però mi ha lasciato allibita. Schernire in tal modo una persona che ha dei problemi di certo non la aiuta. Ancora più perplessa sono rimasta leggendo che molti difendevano gli studenti (all’apparenza di 16/17 anni, quindi perfettamente in grado di capire) e si attaccavano piuttosto al fatto che la docente non avesse ancora perso il posto di lavoro, appellandosi al fatto che la scuola ormai sia solo uno stipendificio. Nessuna parola di comprensione per questa donna in preda a problemi dei quali noi non siamo a conoscenza.
Un mondo dove ormai impera la strafottenza, dove per primi i genitori non insegnano l’educazione ai propri figli e, se lo fanno, i ragazzi vengono traviati dalla vicinanza di coetanei insolenti e incivili, facendosi coinvolgere da loro per il senso di “appartenenza al gruppo”.
E chi ci rimette, sono sempre i più deboli, sia che si tratti di docenti problematici o di compagni di classe da bullizzare.


Occhi

Se il demone fosse uscito dalla lampada e mi avesse detto:
Eccomi, hai un minuto solo,
scegli tutto ciò che vuoi di granati e di smeraldi,
io avrei scelto i suoi occhi senza esitazione.

Nizar Qabbani

   


Di notte mentre dormo

Di notte

mentre dormo

o tento di dormire

con le mie mani calde

io tocco le lenzuola

e vorrei una presenza

che mi colmasse il cuore.

Invece è solo buio

e ho paura del giorno

e invece è solo sera

e tremo del mattino.

Ma di notte ti vedo

genuflesso al mio lato

e hai l’incandescenza

della stella cometa.

Alda Merini


Soledad LXIV

Dall’uscio di un sogno mi chiamarono…
Era la buona voce, amata voce.
-Dimmi: verrai a veder l’anima con me?…-
Giunse al mio cuore una carezza.
-Sempre con te…- Ed avanzai nel sogno
per una lunga e nuda galleria
sentendo il tocco della veste pura
e il pulsar dolce della mano amica.

Antonio Machado

(dipinto di Knut Ekwall)


Soledad LXIII

Era il demonio del sogno, l’angelo
più bello. Brillavano
come acciaio gli occhi vittoriosi,
le fiamme sanguigne
della torcia fecero
luce in fondo all’anima.
-Verrai con me?- Giammai; mi spaventano
le tombe ed i morti.
Ma la sua mano ferrea
stringeva la mia destra.
– Verrai con me…- Ed avanzai nel sogno
accecato da rossa luminaria.
Nel profondo sentii delle catene
suonare e fiere in gabbie fremere.

Antonio Machado


Annabel Lee

Or son molti e molti anni
che in un regno in riva al mare
viveva una fanciulla che col nome
chiamerete di Annabel Lee:
e viveva questa fanciulla con non altro pensiero
che d’amarmi e d’essere amata da me.
Io ero un bimbo e lei una bimba,
in questo regno in riva al mare;
ma ci amavamo d’un amore ch’era più che amore-
io e la mia Annabel Lee –
d’un amore che gli alati serafini in cielo
invidiavano a lei ed a me.
E fu per questo che –oh, molto tempo fa-
in questo regno in riva al mare
un vento soffiò da una nube, raggelando
la mia bella Annabel Lee;
così che vennero i suoi nobili parenti
e la portarono da me lontano
per rinchiuderla in un sepolcro
in questo regno in riva al mare.
Gli angeli, non così felici in cielo come noi,

a lei e a me portarono invidia –
oh sì! E fu per questo ( e tutti ben lo sanno
in questo regno in riva al mare)
che quel vento irruppe una notte dalla nube
raggelando e uccidendo la mia bella Annabel Lee.
Ma molto era più forte il nostro amore
che l’amor d’altri di noi più grandi-
che l’amor d’altri di noi più savi-
e né gli angeli lassù nel cielo
né i demoni dentro il profondo mare
mai potran separare la mia anima dall’anima
della bella Annabel Lee:-
giacché mai raggia la luna che non mi porti sogni
della bella Annabel Lee;
e mai stella si leva ch’io non senta i fulgenti occhi
della bella Annabel Lee:-
e così, nelle notti, al fianco io giaccio
del mio amore – mio amore – mia vita e mia sposa,
nel suo sepolcro lì in riva al mare,
nella sua tomba in riva al risonante mare.

Edgar Allan Poe

 


Posso scrivere

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Scrivere, per esempio: “La notte è stellata,

e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza”.

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.

In notti come questa io l’ho tenuta tra le braccia.

L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.

Sentire la notte immensa, ancora più immensa senza lei.

E il verso scende sull’anima come la rugiada sul prato.

Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.

La notte è stellata e lei non è con me.

Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.

La mia anima non si rassegna di averla persa.

Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.

Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

Pablo Neruda


Alla sorella

Dove tu vai si fa autunno e sera,

azzurro animale che risuoni sotto gli alberi,

stagno solitario a sera.

Piano risuona il volo degli uccelli,

tristezza sull’arco dei tuoi occhi.

Risuona il tuo sorriso stento.

Dio ha curvato le tue palpebre.

Stelle cercano a notte, creatura di dolore,

l’arco della tua fronte.

Georg Trakl


Poco a poco stai entrando nella mia assenza

Poco a poco stai entrando nella mia assenza
Goccia a goccia riempiendo la mia coppa vuota
Là dove sono ombra non smetti di apparire
Perché soltanto in te le cose si fanno reali
Allontani l’assurdo e mi dai un senso
Ciò che ricordo di me è quello che sei
Giungo alle tue sponde come un mare invisibile.

Alejandro Jodorowsky


L’ennesima fregatura?

Premetto che PER MIA COMODITÀ utilizzo pochissimo il contante e più spesso le carte, ma la manovra prospettata da Confindustria è una vera porcata.
Allora: lo stato obbliga il datore di lavoro a versare retribuzioni e pensioni su un conto bancario. Retribuzioni già tassate alla fonte, e pure in maniera pesante. Su quei soldi versati le banche, salvo rare eccezioni, prelevano una parte “per la gestione del conto” ma corrispondono una miseria di interessi, mentre reinvestono i depositi in operazioni ben più lucrose. Lo stesso stato, su quella miseria di interessi che fruttano i depositi, preleva un’altra fetta, in quanto sono considerati “redditi”. Ed ora sui NOSTRI soldi lo stato vorrebbe pure RUBARE un ulteriore 2% se i prelievi bancomat superano la soglia dei 1500 euro mensili?

E poi chi crede alla favoletta del credito di imposta da rimborsare a chi effettua pagamenti col bancomat? Solo implementare un sistema per attuarlo costerebbe un fracasso di soldi quindi il gettito preventivato andrebbe a farsi friggere. E li vedete gli italiani conservare centinaia di scontrini per verificare che il loro credito sia esatto e fare ricorso all’AdE per 20 euro mancanti?

In conclusione, si tratterebbe di una nuova tassa occulta. È ora di dire basta a queste ruberie, palesi o mascherate che siano.


Sappi sperare

Sappi sperare, aspetta che cresca la marea, 
-come a riva una nave – e partir sia facile. 
Chiunque sa aspettare sa che la vittoria è sua: 
perché la vita è lunga e un giocattolo è l’arte. 
E se la vita è breve 
ed il mare non giunge al tuo battello, 
aspetta e non partire e spera sempre, 
perché l’arte è lunga e, inoltre, non importa.

Antonio Machado


11 settembre

Sono saltati giù dai piani in fiamme
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.

La fotografia li ha fissati vivi,
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra.

Ognuno è ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto.

C’è abbastanza tempo
perchè si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.

Restano ancora nella sfera dell’aria,
nell’ambito di luoghi
che si sono appena aperti.

Solo due cose posso fare per loro
descrivere quel volo
senza aggiungere l’ultima frase.

Wislawa Szymborska


Oggi che t’aspettavo

Oggi che t’aspettavo
non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
e la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
s’annuncia e poi s’allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L’amore, sul nascere,
ha di questi improvvisi pentimenti.
Silenziosamente
ci siamo intesi.
Amore, amore, come sempre
vorrei coprirti di fiori e d’insulti.

Vincenzo Cardarelli

Illustrazione di Charles Dwyer

 


Senza titolo

Lascia che la tua ombra passi
una e mille volte

sul mio corpo disteso
Permettimi di frugare gli specchi
per mangiare le ombre

della tua visione svanita.

Alejandro Jodorowsky


Un nuovo ministro

Al di là dello schieramento politico che ovviamente non condivido, al di là dell’aspetto fisico che non dovrebbe condizionare in alcun modo i giudizi sull’operato, al di là della “mise ministeriale” azzurro elettrico sfoggiata in occasione del giuramento e non propriamente elegante (ma i gusti non si discutono), credo davvero che l’unica che abbia titolo per occupare giustamente un posto come ministro sia proprio Teresa Bellanova.
Avrà solo la terza media, ma ha esperienza nella lotta al caporalato. L’ho sentita parlare e si esprime molto meglio di molti laureati. Lei stessa poi ha invitato i giovani a studiare, conscia dell’importanza dell’istruzione.
Inoltre, e questo mi piace molto, è autoironica e ha preso con nonchalance tutti gli sfottò che le sono stati rivolti.
Che poi la sua ascesa politica fino al seggio ministeriale sia dovuta solo al l’appartenenza alla CGIL… questa è un’altra cosa.
Quello che mi disturba invece è la solita questione “due pesi, due misure”. Criticare la Bellanova (come altre donne di sinistra) è tabú, criticare se non addirittura offendere pesantemente le donne di destra (recenti le schifose offese a Giorgia Meloni) non dico che sia lecito, mi limito a dire che non fa notizia.


Giornalai

Secondo Udo Guempel, il “giornalista” (?) Fabio Sanfilippo non ha augurato la morte a Salvini, perché la frase <<ti sei impiccato da solo>> è riferita al suicidio politico.
Questo lo si era capito benissimo, non siamo tutti analfabeti funzionali, anche perché fisicamente Salvini è ancora vivo ed il modo verbale invece è al passato prossimo.
Però poi il “giornalista” RAI scrive in aggiunta <<tempo sei mesi e ti spari>> e <<mi dispiace per tua figlia, ma avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate>>.
Se non è un augurio di morte e di invito al suicidio questo, non so cos’altro possa rappresentare, e mettere di mezzo anche una bimba di sei anni è a dir poco inqualificabile.
A questo punto il livello di infamia di Guempel equipara quello di Sanfilippo.
Questo purtroppo è il livello dell’informazione qui in Italia (e non solo, pure in Germania da dove proviene Guempel, anche se ormai si è stabilito qui da noi, dove network compiacenti lo ospitano volentieri e si beano a sentirlo sputtanare il nostro paese).