Mignonne
Mignonne, allons voir si la rose
qui ce matin avait déclose
sa robe de porpre au soleil,
a point perdu cette vèprée
les plis de sa robe pourprée.
et son teint au vôtre pareil.
Las! voyez comme en peu d’espace,
mignonne, elle a dessus la place
las! las! ses béautés laissé choir!
O vraiment marâtre Nature,
piusqu’une telle fleur ne dure
que du matin jusques au soir!
Donc, si vous me croyez, mignonne,
tandis que votre âge fleuronne
en sa plus verte nouveauté,
cueillez, cueillez votre jeuneusse:
comme à cette fleur, la vieillesse
fera ternir votre beauté.
( da Les amours )
Pierre de Ronsard
Piccina, andiamo a vedere se la rosa
che stamane aveva dischiuso
la sua veste di porpora al sole
ha perduto al tramonto
le pieghe della sua veste purpurea
e il suo colorito simile al vostro.
Ahimè, vedete come in sì breve spazio,
piccina, ella ha, al suolo,
lasciato cadere le sue bellezze!
O natura veramente matrigna
poi che un tal fiore non dura
che dal mattino fino alla sera!
Dunque, credetemi, piccina,
finché la vostra età fiorisce
nella sua più verde freschezza,
cogliete, cogliete la vostra giovinezza:
come a questo fiore, vecchiezza
farà appassire la vostra beltà.
L’umile giunchiglia
Dimmi almeno
che oscura meraviglia
già ti prende di me,
che trovi bella
questa sommessa,
e umile giunchiglia
che già ti paragona
a una stella;
dimmi che me divina
e me presente
senti dentro
il tuo letto di piacere,
dimmi che un bacio
fuga dolcemente
tutte le smanie
e tutte le chimere.
Alda Merini
Per quanto sta in te
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole e in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balía del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.
Costantino Kavafis
Scuse
Si chiede scusa se si urta inavvertitamente qualcuno per strada, oppure se gli si pesta un piede.
Non ci sono scuse per chi offende un Carabiniere caduto durante l’adempimento del suo dovere.
Tu, Eliana Frontini, puoi anche essere una professoressa (ma in che mani lasciamo i nostri figli?) ed una scrittrice, ma non puoi dire che hai scritto un’infamità sotto l’impulso del momento, postando “Uno di meno e chiaramente con lo sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”.
Ti ritieni tanto intelligente solo perché hai studiato?
Non è la laurea a fare le persone, e tu ne sei l’esempio lampante: leggi come passava il tempo libero questo ragazzo dallo sguardo buono, compiendo azioni che molto probabilmente tu non fai.
Devi solo vergognarti e sperare di non aver mai bisogno di qualcuno che rischi la sua vita per proteggere una mediocre come te.
…questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole
Minchia signor tenente
e siamo qui con queste divise
Che tante volte ci vanno strette
Specie da quando sono derise
da un umorismo di barzellette…
R.I.P. V.B. Mario Cerciello Rega
Riconosco…
Riconosco in te esseri misteriosi,
viaggiatori delle mete segrete
incontrati un tempo nella bruma delle stazioni,
dove tutti i rumori hanno la cadenza degli addii.
Sì riconosco in te tutto questo.
Riconosco terre lontane e struggimenti vicini,
segreti che non mi racconterai mai… forse;
è l’indicibile, antica malinconia dei binari,
quando non si sa se è peggio essere tra chi rimane e chi parte.
Oscar Wladyslaw Milosz
Poesia d’amore
Le grandi notti d’ estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’esisti è vero.
Da quanto t’ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’anima.
Alfonso Gatto
(da Nuove poesie)
Senza titolo – Nazim Hikmet
l'ombra esiste solo dove c'è la luce

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
(Nazim Hikmet 1942)
Caffè all’aperto
Pioviggina un po’
ma non abbastanza perché si possa
proprio chiamarla pioggia
e noi lentamente ci bagniamo
ma non abbastanza perché valga proprio
la pena di parlarne
e un po’ ci innamoriamo
ma non abbastanza perché si possa
proprio chiamarlo amore.
Henrik Norbrandt
Verranno giorni migliori
Verranno giorni migliori
(beato chi li vedrà),
e una volta,
pieni di orrore,
fermeremo
i seduttori malvagi,
i tempi di ieri,
e chiederemo sotto voce:
Quale morte scegliete,
o sciocche e consunte
spade antiche?
Una volta
pieni di ricordi,
oseremo perfino domandare:
verranno giorni migliori.
Ady Endre
Ho attraversato…
Ho attraversato i continenti
per vedere il più alto dei mondi
ho speso una fortuna
per navigare sui sette mari
e non avevo avuto il tempo di notare
a due passi dalla porta di casa
una goccia di rugiada su un filo d’erba.
Rabindranath Tagore
Senza titolo
Ma non si torna indietro,
le foglie non tornano sugli alberi,
la pioggia non torna alle nuvole”
Dean Young
Mani pulite (?)
Quando nel 1992 scoppiò il caso “Mani pulite”, molti italiani plaudirono entusiasticamente allo smantellamento della “Prima repubblica”. Fu scoperchiato un sistema truffaldino di corruttele, di tangenti, di malaffare che connetteva il mondo dell’imprenditoria a quello della politica. Finalmente un po’ di pulizia, pensarono gli italiani, quelli onesti, che volevano sinceramente la moralizzazione del sistema, e tra questi c’ero pure io, anche se in seguito ho molto ridimensionato la vicenda per le ragioni sotto esplicate.
Il pool (Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D’Ambrosio, Gherardo Colombo, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo , cui si aggiunsero poi Ilda Boccassini, Francesco Greco, Tiziana Parenti Paolo Ielo, Armando Spataro) diventò subito l’idolo dell’Italia, ed i suoi componenti divennero i nuovi eroi.
Borrelli era il magistrato che decideva quando e come partire all’attacco, spesso in momenti inopportuni: ricordiamo l’avviso di garanzia consegnato a Berlusconi nel novembre 1997 mentre presiedeva a Napoli la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite.
Pochi però si accorsero che le indagini che colpirono prevalentemente la DC ed il PSI si arenarono non appena si trattò di indagare sul PCI. Le Botteghe Oscure rimasero inviolate e l’unico a restare invischiato, senza confessare mai nulla, fu il “compagno G:”, ossia Primo Greganti.
Molti magistrati in seguito deposero la toga (Di Pietro addirittura in maniera plateale) e palesarono apertamente la loro appartenenza politica. E la ricerca ossessiva di capri espiatori fu dovuta anche alla mania di protagonismo di certi magistrati.
Torniamo a Borrelli.
Celebre la sua frase “Resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave”, pronunciata all’apertura dell’anno giudiziario del 2002, dieci anni dopo l’inizio di Tangentopoli.
Quella frase, oltre a rivelare la politicizzazione fino a quel momento pressoché dissimulata di un organo istituzionale, sancì l’inizio dello strapotere della magistratura, la sua intromissione nel potere legislativo ed esecutivo ma segnò anche l’inizio del declino, oramai irreversibile, della fiducia dei cittadini nella giustizia.
Qualche anno fa, Borrelli, ormai in pensione, disse “Dobbiamo chiedere scusa agli italiani. Non valeva la pena buttare via il mondo precedente, per cadere in quello attuale”. Specialmente, aggiungo io, se si è passata spendere la propria esistenza per combattere la corruzione politica e difendere l’indipendenza e l’efficienza della magistratura, ritrovandosi alla fine una parte della classe politica ancora più corrotta e, soprattutto, una magistratura priva di credibilità.
Mi chiedo se, in tanti anni, abbia avuto non dico un rimorso, ma almeno un pensiero per le tante persone che si sono uccise a seguito delle sue inchieste: Raoul Gardini, Sergio Moroni, Renato Amorese, Mario Majocchi e soprattutto Gabriele Cagliari del quale, su internet, sta circolando copia della struggente lettera che scrisse ai familiari prima di togliersi la vita.
Alla luna
Gli astri d’intorno alla leggiadra luna
nascondono l’immagine lucente,
quando piena più risplende,
bianca, sopra la terra.
Saffo
Ormai è tarda notte, e metà della casa
la luna ha già dipinto.
Lui Fang-P’ing
La luna col suo raggio ha strappato la veste alla notte.
Bevi del vino perché un attimo simile a questo non è dato
Omar Khayyam
Tu, bianca e vaga Luna,
c’hai tanti specchi quanti sono i mari.
Torquato Tasso
Sei pallida perché sei stanca
di scalare il cielo e fissare la terra
di vagare solitaria
fra le stelle che sono nate diverse da te,
e di cambiare sempre, come un occhio senza gioia
che non trova oggetti degni della sua costanza?
Percy Bysshe Shelley
O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l’anno, sovra questo colle
io venia pien d’angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Giacomo Leopardi
Sorella della luce primordiale,
immagine di tenerezza dolente.
Johann Wolfgang Goethe
Abbassa il tuo sguardo, bella luna, e inonda questa scena,
versa benigna i fiotti del nimbo della notte su volti orrendi,
tumefatti, violacei,
sopra i morti riversi con le braccia spalancate,
versa il tuo nimbo generoso, sacra luna.
Walt Whitman
La Luna non era che un Mento d’Oro
una o due notti fa – ed ora volge il suo viso perfetto
verso il Mondo quaggiù.
Emily Dickinson
La luna è la ferita della notte,
gocce di sangue sono le stelle.
Robert Walser
Sei tu, pallida luna,
una piccola terra smorta
ancora nell’alone della cuna,
un grande puro fiore di rugiada
chinato sulla nostra vecchia strada?
Corrado Govoni
O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù.
Gabriele D’Annunzio
Resa folle dalle molte gravidanze
la luna barcolla nel cielo;
impazziti per gli sguardi disperati
del suo occhio vagante,
cerchiamo invano brancolando
i figli nati dalla sua sofferenza.
William Butler Yeats
Pallida luna, che trasognata vai per gli ampi cieli
della sera, oh dimmi, dì a quest’uomo ingiusto
da quanto tempo sogni, da quante eternità?
E quali cose hai visto in notti profonde e silenziose?
Bertolt Brecht
Una luna minuscola, piccola e bianca come un unico fiore di gelsomino
tutta sola pende sopra la mia finestra,
dal pergolato invernale della notte.
David Herbert Lawrence
La luna è la madre di pathos e di pietà.
Wallace Stevens
Bianca tartaruga,
luna addormentata,
casta Veronica del sole che pulisci al tramonto
il suo volto rosso.
Federico Garcia Lorca
Gelida messaggera della notte,
sei ritornata limpida ai balconi
delle case distrutte, a illuminare
le tombe ignote, i derelitti resti
della terra fumante.
Salvatore Quasimodo
Nelle ore piccole di quella sera
guardarono a lungo la luna e la chiamarono
bottone d’argento, moneta di rame, ostia di bronzo,
e placca d’oro, un diadema svanito,
cappello d’ottone che gicciola da acque profonde.
Carl Sandburg
Suono argentino, soavità del miele, rosa dorato,
amore dolceridente, inafferrabile.
Voluttà, nebbiosa la tua grazia, la tua bellezza
troppo silenziosa,
regina del firmamento viola e luminoso,
signora argentea e remota della tenebra.
Zoi Karelli
La luna non è una porta, ma precisamente una faccia
bianca come una nocca e terribilmente sconvolta.
Attira il mare come un buio delitto, tranquilla
nell’O della sua bocca spalancata e disperata.
Silvia Plath
Stallo
Il governo è in stallo, ma nessuno dei due partiti vuole staccare la spina.
La Lega per paura che non si vada ad elezioni e si passi invece ad un governo tecnico che verrebbe appoggiato da PD, M5S e quasi certamente anche da FI.
Il M5S invece per paura che si vada al voto e che metà dei loro parlamentari se ne torni a casa.
Alla vita
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Nazim Hikmet
La verità
Perché si dice che la verità è nuda?
Tutto deriva da una antica leggenda.
Un giorno la Verità e la Menzogna si incontrarono, e quest’ultima disse alla prima: “Oggi è una giornata calda, perché non ci tuffiamo nel pozzo per rinfrescarci?” ed iniziò a spogliarsi per bagnarsi nel pozzo.
La Verità, non sospettando di nulla, si spogliò pure lei, immergendosi nell’acqua fresca ed invitante. Improvvisamente però la Menzogna uscì dal pozzo e, indossati gli indumenti della Verità si allontanò.
La Verità, uscita pure lei dall’acqua, non trovando le sue vesti, rincorse furibonda la Menzogna.
Da quel giorno la gente, scorgendo la Verità nuda, distoglie lo sguardo, mostrando disprezzo verso di lei e costringendola a nascondersi, mentre la Menzogna, ammantata degli abiti non suoi, gira indisturbata perché le persone rifuggono dall’incontrare la nuda Verità.
(dal web)
dipinto di Jean-Léon Gérôme “La verità che esce dal pozzo”
Pillolina
Pochi giorni dopo aver vinto il 3 marzo scorso le primarie del PD ed essere stato proclamato segretario il giorno 17, Nicola Zingaretti venne indagato per finanziamento illecito.
Ha forse riferito in Parlamento? No.
Si è forse dimesso? No.
Allora perché adesso chiede queste cose a Matteo Salvini, quando la Procura di Milano, nella persona del dott. Greco, ha detto espressamente che non è neppure necessario che il ministro dell’interno venga sentito sulla vicenda dei rubli?
E menomale che Zingaretti è uno di quelli che dicono che i processi si tengono in tribunale e non su FB o sui giornali… a meno che non si tratti degli “altri”.
Credemmo…
Credemmo che tutto fosse
rotto, perduto, macchiato…
dentro, sorrideva la verità, aspettando.
Lacrime rosse, calde,
sopra i vetri gelati!
Ma, dentro, sorrideva
la verità, aspettando.
Finiva il giorno nero
confuso al freddo bagnato…
Ma, dentro, sorrideva
la verità, aspettando”.
Juan Ramon Jimenez
Vieni, mio bel gatto
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l’agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano
s’inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.
Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un’aria sottile, un temibile profumo
ondeggiano intorno al suo corpo bruno.
Charles Baudelaire
(illustrazione di Anna Brigitta Kovacs)
Senza titolo
Dopo che hai scrollato da me
l’amore e la gioia
la tristezza e la speranza
e sono apparsa come un albero spoglio
di foglie di frutti
e di uccelli,
ho strappato i miei bottoni dai tuoi occhielli
e ho deciso di dimenticarti.
(Maram al Masri)
Bambini
Ci vorrebbe un nuovo Edgar Lee Master per comporre un’altra Antologia, interamente dedicata ai bambini.
Bambini come Charlie Gard ed Alfie Evans uccisi da leggi assurde che si arrogano il diritto di decidere se, quando ed in qual modo un bimbo debba morire; bambini abusati, come quelli del tristemente noto Forteto; altri strappati forzatamente alle famiglie come è successo a Bibbiano; oppure falciati sull’uscio di casa da un SUV condotto da un cocainomane ubriaco; preadolescenti fatte prostituire dalla “madre”; ragazzini vittime di un padre egocentrico schiavo dei social; altri ancora uccisi da padri che non si rassegnavano alla fine del rapporto con la loro mamma.
Ciascuna di queste creature meriterebbe un degno epitaffio, per ricordare al mondo che la cattiveria umana esiste e non ha limiti.
Cosa ne pensate?