Io ti converto in fame
Io ti converto in fame
mio silenzio accattone,
in bocconi di pane sul davanzale
per rotte spezzate,
in pronto soccorso
per frantumi di voli
sopra i banchi delle elementari.
Ti converto in altro silenzio
– sovrano silenzio –
mio urlo sognato
in faccia ad una faccia,
mio demone cattivo del bene,
passione scuoiata,
mani ed occhi
che si toccano e non si valicano
come passanti di città diverse,
no, si stringono per non
lasciarsi per non
smettere di tenersi.
Ti tengo, nello sguardo dell’anima
come la fiaba il lupo,
come un mezzogiorno piovoso
la casa vuota
il cibo sul fuoco,
allora amore
sei un bambino
che spegne la candela
fffù, in un soffio,
solo.
Chandra Livia Candiani
(da “La bambina pugile)
Cosa ne pensate?