La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 30 novembre 2018

Vizi privati e pubbliche virtù

Forse gli altarini cominciano a scoprirsi.

Blitz di 170 poliziotti nella sede della Deutsche Bank di Francoforte, accusata di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta dei Panama Papers ed allo scandalo della filiale estone della Danske Bank. Deusche Bank che in un recente passato aveva già dovuto pagare multe per 18 miliardi.

Quindi la Grande Germania non è poi così limpida come sembra e come vuol far credere. Del resto lo aveva già scritto in un suo saggio Michael Braun, dove asseriva che l’economia tedesca era stata praticamente drogata dal 1999 con l’instaurazione dell’euro, incrementando in maniera esagerata il surplus commerciale, investito nelle economie deboli dei paesi dell’eurozona.

Solo con la Grecia, negli anni dal 2010 al 2015,la Germania ha guadagnato 100 miliardi (circa 300 punti di spread) * ed ora sta provando a ripetere lo stesso giochetto con l’Italia.

C’è da considerare che le regole dell’euro hanno favorito, e di molto, la Germania. Dal 2010 in poi in debito pubblico tedesco è praticamente raddoppiato, ma è passato dal 60 all’85% in mani straniere. Nel medesimo periodo l’Italia (ricordiamo che siamo contribuenti NETTI del bilancio UE , con un saldo passivo di circa 5 miliardi annui), è stata costretta ad emettere ben 60 miliardi di titoli per finanziare il fondo “salva stati”, titoli che concorrono nel computo del rapporto debito/PIL. La Germania ha sì contribuito al fondo con 80 miliardi, però senza emettere nuovi titoli, forte del fatto che la BCE ha acquistato, per via del QE, un maggior numero di Bund rispetto ad altri titoli di debito. Quindi i tedeschi si fanno finanziare dagli altri paesi dell’eurozona i propri surplus monetari, in violazione delle regole europee e senza venir per questo sanzionata, ma accumulando surplus monetari per oltre 400 milioni.

C’è poi il fatto relativo alle banche: ben 6 sono pubbliche (Landersbänken), non sottoposte al controllo della BCE, che sostengono l’economia tedesca in concorrenza diretta con le imprese italiane. Queste banche hanno in carico 680 MILIARDI di euro DETERIORATI (titoli tossici) non computati nel debito pubblico e, se dovessero fallire, verrebbero salvate dallo Stato, cosa assolutamente proibita dalle regole comunitarie che riguardano esclusivamente le banche private, soggette invece al bail-in (quello che ha rovinato i clienti ed investitori di Banca Etruria).

Vogliamo parlare della Cassa Deposito e Prestiti? La nostra ha 300 miliardi di debiti, coperti con emissioni di titoli garantiti dallo Stato che, ovviamente, entrano nel computo del debito pubblico.

La Kreditanstalt Für Wiederaufbau è a capitale per l’80% del governo federale, mentre il restante 20% appartiene ai Länder. Ha ben 500 miliardi di debito che però, chissà per quale ragione, non sono compresi nel debito pubblico.

Altro vantaggio viene da un trucco non ammesso, ma attuato spesso: se l’asta dei Bund dovesse andare deserta, nessun problema. I titoli li acquista la Bundesbank (in spregio ai trattati della UE), che si incarica poi di ricollocarli presso i risparmiatori privati.

Infine la questione del pareggio di bilancio: da noi, con il Patto di stabilità, ogni ente pubblico, Regione, Provincia o Comune, DEVE avere il bilancio in pareggio.

In Germania l’unico che ha tale obbligo è il bilancio federale. I Länder hannno 600 miliardi di debiti, ma decideranno se ripianarli solo entro il 2020, in caso contrario interverrà la Bundesrepublik. Poi ci sono i comuni, con altri 140 miliardi di debiti, ma questi chissà quando e come decideranno di ripagarli.

Sommiamo tutte queste cifre

680 delle Landersbänken

500 della KFW

600 dei vari Länder

140 dei vari comuni

Il totale fa 1.920 miliardi di euro NON COMPUTATI nel debito tedesco, che dovrebbero sommarsi a quelli effettivamente dichiarati (2.108 miliardi) giungendo ad un totale di 4.028 miliardi di debito totale.

Forse è per questo che, sempre più spesso, si sente parlare  di una patrimoniale da applicare a noi italiani che, in termini di risparmio e di proprietà immobiliari, siamo primi in Europa.

Speriamo che questo scandalo contribuisca a ristabilire le debite proporzioni in ambito europeo, ridimensionando i tedeschi. 

* fonte Hall Institute for economic Research di Francoforte