Vòltess, sensa dagh pés, cume se fa
Vòltess, sensa dagh pés, cume se fa
quand ch’i penser ne l’aria slisen via,
vòltess per abitüden lenta, sensa sâ,
cume quj donn che per la strada i gira
la testa per un òmm, in câ, o sü la porta,
vòltess per simpatia d’un rümur luntan,
o d’una runden sü nel ciel stravolta,
vòltess sensa savè, per vuluntâ
d’un quaj penser bislacch, o per busia,
vòltess per returnà, che smentegâ
sun mì che dré di spall te rubaria
quel nient del camenà, quel tò ‘ndà via.
Franco Loi
Vòltati, senza dar peso, come si fa
quando i pensieri nell’aria scivolano via,
voltati per abitudine, lenta, senza senso
come quelle donne che per strada girano
la testa per un uomo, in casa, o sulla porta,
voltati per simpatia d’un rumore lontano,
o d’una rondine su nel cielo stravolta,
voltati senza sapere, per volontà
d’un qualche pensiero bizzarro, o per bugia,
voltati per ritornare, che dimenticato
ci son io dietro le spalle per rubarti
quel niente del camminare, quel tuo andare via.
ohhh Lori! Il veneto, a volte , rivaleggia col napoletano…è stupenda.
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25 settembre 2018 alle 22:14
Veneto? Pussa via!
È MILANESE
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25 settembre 2018 alle 23:02
😀 😀 😀 Azze ch egaffe!
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26 settembre 2018 alle 00:18
Lo perdoniamo il caro Franz? Ma si dai, mi che son veneta d’origine…Davvero stupenda la poesia. Grazie cara Lori. Le parole , quando ben costruite assieme, sanno meravigliare. Baci. Isabella
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27 settembre 2018 alle 08:30
Certo che lo perdono, ma la prossima volta lo metto in castigo dietro alla lavagna 😂
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27 settembre 2018 alle 14:59
Qui mi sono fatta una bella risata ,ahahah
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27 settembre 2018 alle 18:23