Senza titolo
C’era tanto di tutto, musica ce n’era tanta,
biglietti per il cinema ce n’erano quasi sempre.
Un tizio ombroso e un teppista su un tram
rosso viaggiavano diretti al niente.
La musica si fece poca,
la gente pure: il tram si dirigeva al deposito.
E anche noi eccoci usciti dalla sala in bocca
all’autunno per imboccare poi
il lungo viale della vita. L’argomento
del film era l’estate, la felicità, non certo i guai.
Nell’ultima fila c’erano birra e sigarette.
In prima fila non mi siederò mai.
Esco dal cinema che già la neve posa,
sta lì un tale barbuto con una vanga di compensato,
nell’aria sfreccia un tram di color rosa –
il quattordici, no, il nove, il ventiquattro.
Il mondo intero, tuttavia, è mutato d’un tratto,
io invece – sempre quello, non so dove sbatter la testa,
farò tutti i numeri delle mie amiche da capo,
pigliando insulti degli estranei che ci convivono da un pezzo.
La colpa è tutta della neve, che i fiori ha coperto.
Farò sferragliare le chiavi, giunto a casa vagolante,
e passerò per le stanze fredde e deserte.
Andrò in cucina e – toh: bevono il tè due angeli.
Boris Ryzhij Barisovich
12 agosto 2018 | Categorie: antologia, poesia, Senza categoria | Tags: Boris Rizhij Barisovich | Lascia un commento
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