Siete uomini, non caporali
Miei cari amici neri che lavorate nei campi per pochi euro, non sventolate, unitamente agli striscioni con i quali chiedete diritti e dignità, anche quelli con la scritta “la pacchia è finita”.
Il caporalato al sud esiste da una vita e la colpa non è certo di Salvini come vogliono farvi credere. Chi vi sfrutta è la mafia, la stessa che magari ora organizza le marce di protesta.
Oggi dimostrate giustamente per i vostri morti, ma perché non l’avete fatto prima?
Perché i vostri “amici” sindacalisti non si sono mai fatti vivi prima di adesso? Non vi accorgete che i caporali vi sfruttano, ma i sindacati vi prendono per i fondelli?
Per la cronaca, la frase “la pacchia è finita” è riferito a tutte quelle organizzazioni pseudo-umanitarie che lucrano sulle vostre sofferenze, non certo a voi, perché quelle finte associazioni fino ad ora hanno solo guadagnato, e molto bene, sulla vostra pelle.
Forse non lo sapete, ma anche molte donne e ragazze meridionali sono nelle vostre medesime condizioni, e devono accettare paghe da fame per non “entrare in concorrenza” con voi.
Ricordate ad esempio Paola Clemente, morta di sfinimento tre anni fa per una paga di 2 euro orari per una giornata di 10-12 ore al giorno?
Per curiosità, alla manifestazione dei braccianti extracomunitari c’era anche quella politica che diceva “gli immigrati ci servono, se no chi raccoglie i pomodori”?
Certo, parlo della Bonino, ma anche della Kyenge e di tutta quella massa di personaggi politici e no che si ritengono aperti all’accoglienza ma che non accolgono nessuno in casa loro, i cosiddetti “buonisti” che sono più deleteri che altro.
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