Vuoti a perdere
Leggo un articolo su un quotidiano, dove parla Giuseppe Spagnuolo, l’unico abitante di Roscigno Vecchia, un paesino nel Cilento in provincia di Salerno abbandonato da tutti i suoi abitanti, e per questo intervistato perfino da National Geographic.
Già, perché moltissime persone lasciano i paesini per recarsi in città o, almeno, in paesi molto più grandi.
Così, piano piano, molti bellissimi borghi si trasformano in paesi fantasma.
Case che piano piano si svuotano, un fenomeno che riguarda praticamente tutta la nostra nazione.
Che sconforto vedere finestre senza vetri ed ante, come orbite vuote… Che tristezza vedere che, piano piano, la natura si impossessa nuovamente di questi borghi, ricoprendo di erba ed arbusti le stradine, che diventano impraticabili, mentre i rampicanti ricoprono le pareti e le sgretolano… Che malinconia aggirarsi tra vecchi edifici che diverranno presto dei ruderi, mentre intorno si aggira solo un silenzio irreale…
Ed allora mi viene in mente una “Centaura” di Marcello Veneziani, che riporto qui sotto.
LIV
Case senza famiglia,
disabitate d’anime, nascite e cuori;
non case, ma vuoti a perdere.
Cosa ne pensate?