Gli invisibili.
L’ISTAT ci avvisa che in Italia ci sono cinque milioni di poveri.
I mass media tengono a precisare che tra loro ci sono molti extracomunitari che probabilmente al loro paese sarebbero stati meglio, specie se non avessero speso quello che per loro era un piccolo capitale per approdare qui da noi.
Ma tra le persone in difficoltà ci sono anche moltissimi italiani, e alcune sono di mia personale conoscenza.
Una è un’invalida civile, con gravissime patologie, alla quale è stata riconosciuta l’indennità di neanche 290 euro mensili, meno di 10 euro al giorno!
L’altra è una signora poco più che cinquantenne, laureata, perfetta bilingue, colta, che per volere del marito ha sempre fatto la casalinga. Ora è separata, con due figli a carico, il più giovane dei quali ancora minorenne, e da tempo il marito, stimato professionista che però risulta nullatenente, non corrisponde nonostante varie denunce il dovuto assegno di mantenimento, ed è quindi costretta a barcamenarsi tra lavoretti precari ed altro per mettere insieme il pranzo con la cena. Il tutto sopportato con grandissima dignità nonostante le difficoltà incontrate.
Per contro, non manca neppure il padre divorziato, cui la moglie ha preso praticamente tutto, e che si deve dissanguare per pagare gli alimenti.
Infine c’era la vedova ultraottantenne, che arrotondava la misera pensione di reversibilità del marito con qualche lavoretto di cucito per non dover gravare sul figlio e la sua famiglia ma ora, causa l’età ed il calo della vista, non può più farlo.
Sono quelle persone in difficoltà che io definisco “invisibili” perché, nonostante tutto, cercano di presentarsi al meglio, quelle che hanno pudore della propria condizione. Il povero non è solo quello che elemosina per strada: è anche chi vive in silenzio e con rassegnazione la privazione di cose essenziali per la propria esistenza, tanto più grave se si proviene da un periodo di relativa agiatezza.
Tutti pensano ai poveri extracomunitari perché li vedono questuare per strada, ma ai nostri poveri, quelli appunto “invisibili”, purtroppo non pensa mai nessuno.
Cosa ne pensate?