La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 31 Maggio 2018

Lady Lazarus

L’ho rifatto.
Un anno ogni dieci
Ci riesco –
Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle
Splendente come un paralume Nazi,
Un fermacarte il mio
Piede destro,
La mia faccia un anonimo, perfetto
Lino ebraico.
Via il drappo,
O mio nemico!
Faccio forse paura? –
Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti?
Il fiato puzzolente
In un giorno svanirà.
Presto, ben presto la carne
Che il sepolcro ha mangiato si sarà
Abituata a me
E io sarò una donna che sorride.
Non ho che trent’anni.
E come il gatto ho nove vite da morire.
Questa è la numero tre.
Quale ciarpame
Da far fuori ogni decennio.
Che miriade di filamenti.
La folla sgranocchiante noccioline
Si accalca per vedere
Che mi sbendano mano e piede –
Il grande spogliarello.
Signori e signore, ecco qui
Le mie mani,
I miei ginocchi.
Sarò anche pelle e ossa,
Ma pure sono la stessa identica donna.
La prima volta successe che avevo dieci anni.
Fu un incidente.
Ma la seconda volta ero decisa
A insistere, a non recedere assolutamente.
Mi dondolavo chiusa
Come conchiglia.
Dovettero chiamare e chiamare
E staccarmi via i vermi come perle appiccicose.
Morire
È un’arte, come ogni altra cosa.
Io lo faccio in modo eccezionale.
Io lo faccio che sembra come inferno.
Io lo faccio che sembra reale.
Ammettete che ho la vocazione.
È facile abbastanza da farlo in una cella.
È facile abbastanza farlo e starsene lì.

Sylvia Plath


Notiziola

Leggo che la Corte di Cassazione ha confermato nel giudizio di terzo grado il licenziamento di una signora che aveva denigrato la ditta per la quale lavorava, ravvisando “l’ipotesi del reato di diffamazione” particolarmente grave in quanto poteva potenzialmente raggiungere un elevato numero di persone.

Fin qui nulla di strano: anche se la dipendente avesse avuto delle buone ragioni, il suo comportamento non è stato corretto, però si recava comunque al lavoro, anche se non le piaceva, considerandolo un ”posto di m….”. Allora mi domando: tutti quei dipendenti pubblici, “furbetti del cartellino” (termine che aborro) che hanno praticamente rubato in quanto percepivano uno stipendio senza fornire la relativa prestazione lavorativa, perché sono stati solo sospesi?