La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

4 maggio 1949

Quanti anni sono passati, però il ricordo di quella tragedia è ancora nei cuori degli sportivi, quelli veri, che hanno amore per la propria squadra e rispetto per quella degli avversari. Pure io, quando sono stata a Torino nell’ottobre 2015, mi sono sentita in dovere di recarmi a Superga per ricordare quelle vite stroncate in un modo tanto assurdo e crudele. Qui sotto alcune foto e l’elenco dei nomi di quanti perirono tra le lamiere dell’aereo.

GIOCATORI
Valerio Bacigalupo
Aldo Ballarin
Dino Ballarin
Émile Bongiorni
Eusebio Castigliano
Rubens Fadini
Guglielmo Gabetto
Ruggero Grava
Giuseppe Grezar
Ezio Loik
Virgilio Maroso
Danilo Martelli
Valentino Mazzola
Romeo Menti
Piero Operto
Franco Ossola
Mario Rigamonti
Julius Schubert
DIRIGENTI
Arnaldo Agnisetta
Ippolito Civalleri
Andrea Bonaiuti (organizzatore delle trasferte della squadra granata)
ALLENATORI
Egri Erbstein 
Leslie Lievesley
Osvaldo Cortina (massaggiatore)
GIORNALISTI
Renato Casalbore
Renato Tosatti
Luigi Cavallero
EQUIPAGGIO
Pierluigi Meroni
Celeste D’Inca
Cesare Biancardi

Antonio Pangrazi

 

“Tradito dagli strumenti di bordo, il pilota non si accorge di volare diritto contro la scarpata della Basilica di Superga. Nell’urto immane, l’aereo esplode come una bomba. Ai primi soccorritori si presenta uno spettacolo orripilante. Membra umane sono sparse all’intorno con i resti sconciati dell’apparecchio. Identificare i cadaveri è quasi impossibile. Il solo impavido Vittorio Pozzo ha cuore di prendersi questo compito pietoso e orrendo. Una generazione decapitata Di colpo la notizia della sciagura si abbatte sull’Italia e sul mondo. Per tutti è cordoglio e pena. Non era mai accaduto che un’intera squadra perisse a quel tragico modo. Il bilancio è terribile. La città di Torino e l’Italia perdono diciotto fra i migliori atleti che vantasse il nostro calcio. Il vuoto appare subito incolmabile. Un’intera generazione viene decapitata…” (dal web)

4 Risposte

  1. Sono stato a Superga nel 2004, e mi ha fatto un certo effetto. Io non seguo il calcio, ma non credo ci sia bisogno di essere tifosi per essere sensibili verso questa tragedia. I fratelli Ballarin erano di Chioggia, città di cui sono innamorato. Nel B&B dove sono andato più volte c’è una loro foto.

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    4 Maggio 2018 alle 19:59

  2. Bell’articolo, per non dimenticare

    Piace a 1 persona

    4 Maggio 2018 alle 22:21

  3. Anch’io sono stata a Superga proprio un 4 maggio di anni fa, La basilica era ricoperta di corone di firi con fiocchi granata, un affetto tangibile e commovente che va del tifo per una squadra.

    Piace a 1 persona

    4 Maggio 2018 alle 22:51

    • Io ci sono stata un ottobre di qualche anno fa, ma è sempre emozionante.

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      4 Maggio 2018 alle 23:19

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