La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 1 settembre 2017

Se questa è informazione.

Leggo commenti indignati all’esternazione di Enrico Mentana quando ha detto che a stuprare è un numero maggiore di italiani rispetto agli stranieri.

Certo, in termini reali il discorso non fa una piega, però farei ritornare il giornalista sui banchi di scuola per spiegargli cosa sono le proporzioni e come si calcolano.

Quanti sono i residenti in Italia? 60.800.000 milioni circa, dei quali 4.900.000 stranieri. Gli italiani quindi assommano a 55.900.000, dei quali la metà circa di sesso maschile, quindi 28 milioni circa. Togliamo gli infanti ed i bambini diciamo che arriviamo a 24 milioni?

Gli stranieri invece sono per la maggior parte uomini, solo un 10 o 15% sono donne, quindi i maschi sono 4.100.000.

Se 28 milioni di italiani hanno commesso 1534 stupri nei primi 7 mesi di quest’anno e i 4 milioni di stranieri invece “solo” 904, chi ha il maggior tasso di delinquenza?

In ogni caso, anche analizzando i reati in termini assoluti, avremmo avuto 904 casi di stupri in meno, senza contare quelli che le donne non hanno denunciato.

Poi ragioniamo: arrivano qui giovanottoni robusti, di età tra i 15 ed i 30 anni, in piena tempesta ormonale, donne tra di loro ce ne sono davvero poche, soldi per andare a puttane (scusate il termine) non ne hanno ed anche se li avessero preferiscono comprarsi l’ultimo modello di smartphone… come crediamo che riescano a soddisfare i propri istinti se non con lo stupro?


Impressioni di settembre

Quante gocce di rugiada intorno a me
Cerco il sole ma non c’è
Dorme ancora la campagna, forse no
è sveglia, mi guarda, non so
Già l’odore della terra odor di grano
Sale adagio verso me
E la vita nel mio petto batte piano
Respira la nebbia, penso a te
Quanto verde tutto intorno a ancor piú in là
Sembra quasi un mare l’erba
E leggero il mio pensiero vola e va
Ho quasi paura che si perda


Un cavallo tende il collo verso il prato
Resta fermo come me
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
Respiro la nebbia, penso a te
No, cosa sono adesso non lo so
Sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso

No, cosa sono adesso non lo so
Sono solo, solo il suono del mio passo
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già
Il giorno come sempre sarà


Stufa

Comincio ad essere stufa di facebook.

Stufa della sua censura. Mi si obietterà che, essendo un sito gestito da un privato, può controllare ciò che si può o no  pubblicare. 

Giusto, però a volte la censura è a senso unico. Mi è capitato di segnalare delle richieste di amicizia chiaramente a sfondo pornografico (bastava cliccare sui link che allegavano) o dei siti antisemiti, e mi è stato risposto che non violavano le regole di comportamento del network.

Pure il sito antisemita! E dire che Zuckerberg è ebreo!

Stufa di non poter usare la parola “clandestino” per indicare  chi arriva  in casa nostra senza documenti  e senza averne titolo, e dover  invece usare l’orrendo termine “migrante”.

Stufa di dover utilizzare le parole “rom,  Sinti,  camminante”  al posto di  zingaro, che fino a poco tempo fa faceva parte del nostro  lessico usuale. 

Perfino stufa di non poter usare l’italianissimo termine negro, che si reperisce in ogni vocabolario e deriva dal latino. 

Gli americani lo considerano offensivo?  Lo sostituiscano pure con Black, che poi molti Black ormai non sono più  nemmeno tanto neri ma di un color cioccolata o caffelatte appena macchiato, tipo l’Obama. Usare il termine “di colore” è stupido…pure il bianco è un colore…o no?

Stufa di leggere e ascoltare mass media asserviti che offendono la nostra lingua utilizzando improbabili termini vòlti al femminile pur di compiacere “qualcuna” che occupa un alto scranno.

Non ci arrivano che non è la parola ad essere offensiva, ma il contesto nel quale la si usa.

Posso dire con ammirazione :”Mio figlio ha un ottimo professore negro di matematica”, come posso anche dire “levati dai coglioni nero di merda”.  Qual è il contesto maggiormente offensivo?  Quello “politicamente corretto” con la parola nero, oppure l’altro? 

Duro farlo capire a certe zucche vuote.

(Zucca si può dire o devo scrivere cucurbitacea?)