Legge in salsa italiana

Via libera definitivo dell’Aula della Camera al Codice antimafia, 27 settembre 2017. Il testo Ë stato definitivamente approvato a Montecitorio con 259 voti a favore, 107 contrari e 28 astenuti.
ANSA/CLAUDIO PERI
L’estensione della legge antimafia ai reati comuni, (corruzione, stalking, reati contro la pubblica amministrazione etc) con i relativi provvedimenti restrittivi, quali il sequestro cautelativo dei beni quando si è ancora in fase di indagine processuale, è una vera stortura “all’italiana” .
Innanzitutto perché va contro il principio per cui l’imputato è da ritenersi innocente fino a che non venga provata la sua colpevolezza, poi perché, data la lungaggine dei processi italiani (vedi le recenti assoluzioni di Ottaviano Del Turco e Clemente Mastella dopo oltre otto anni di processi), si rischia – anzi, è quasi certo – che una persona, specie se è nel campo dell’imprenditoria, venga letteralmente rovinata sul piano economico e nessuno potrà ripagarle il danno subìto. Diciamo pure che è una legge in vero stile PD e che sarà gradita ai magistrati tipo quello che diceva che non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti. Se non fosse che i firmatari sono appunto i piddini, sarebbe anche in stile con l’ideologia pentastellata, che però, per questione puramente ideologica, non l’ha votata, unitamente a Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre la Lega Nord si è astenuta.
Una legge nata talmente male che già alcuni hanno ammesso che così non può essere valida e che dovrà essere cambiata, in quanto moltiplicherebbe i ricorsi ed amplierebbe il potere discrezionale dei magistrati. Il PD, ed in particolar modo la sinistra-sinistra, si fa in questo modo paladino dei Giusti, forse per ricrearsi una verginità dopo scandaletti vari (dalle banche agli ultimi consiglieri della Regione Lazio) che hanno interessato alcuni suoi esponenti.
Sogni
Quando si varca l’arco di ingresso al tempio dei sogni, lì, proprio lì, c’è il mare …
Luis Sepulveda
I gatti randagi
Una canzone che è anche una poesia
I gatti più belli sono i gatti randagi:
girano i quartieri di povera gente.
Amici sinceri di chi non ha niente,
di chi tutto il giorno non fa che sognare;
di notte sui tetti, miagolando alla luna
una carezza gli porta fortuna:
più felice via se ne andrà,
più felice via se ne andrà.
I gatti più belli sono i gatti randagi:
questo il bambino già l’ha capito,
uno sguardo, un sorriso, una carezza, un invito
e amici così si sarà.
Amici sinceri, perché non si è niente,
perché tutto il giorno non si fa che giocare.
Questa carezza gli porta fortuna:
più felice via se ne andrà.
I gatti più belli sono i gatti randagi:
non hanno doveri, non hanno padroni.
Rubando a tutte quelle persone
che sanno odiare ma non sanno amare;
di notte sui tetti miagolando alla luna
una carezza gli porta fortuna:
più felice via se ne andrà,
più felice via se ne andrà.
Siamo un po’ tutti dei gatti randagi:
ce ne andiamo con i sogni in spalla.
Siamo un po’ tutti dei buoni da niente,
siamo un po’ tutti dei tira a campare.
Noi siamo quelli che vogliono andare,
un solo credo: la voglia di amare.
Un solo sogno la libertà,
un solo sogno la libertà.
(Augusto Daolio)
Libri
“…Non esistono due libri uguali perché non sono mai esistiti due lettori uguali. E che ogni libro letto è, come ogni essere umano, un libro singolare, una storia unica ed un mondo a parte. “
“Il vantaggio dei libri…era che potevi appropriarti delle vite, delle storie e delle riflessioni che racchiudevano, e quando finivi di leggerli, non eri mai la stessa persona di quando li avevi cominciati. Alcune di quelle pagine erano state scritte da persone molto intelligenti; e se le sapevi leggere con umiltà,pazienza ne desiderio di imparare, non ti deludevano mai. Persino quello che non capivi ti restava lì, in un angolino della testa; pronto ad assumere un senso nel futuro, trasformandosi in una scoperta bella o utile.”
Arturo Pérez-Reverte
La regina del Sud
Sarà per questo che preferisco leggere un libro ed immaginarmi i personaggi secondo la mia fantasia. Quando trasportano un libro in un film, sono più le volte che resto delusa da quelle in cui il film mi soddisfa pienamente, anche perché spesso, per esigenze di sceneggiature, la trama viene tagliata se non addirittura stravolta. Quindi,tranne poche eccezioni, preferisco sempre il libro.
La gente comunque si divide in varie categorie: quelle che prima leggono il libro e si rifiutano categoricamente di vedere il film, quelle che guardano solo il film disinteressandoci completamente del libro, quelli che invece abbinano la lettura alla visione del film (prima o dopo, non ha importanza), per sentenziare, solitamente, che il libro è meglio del film, mentre raramente dicono il contrario.
Però, se come diceva Alfred Hitchock il film non è un pezzo di vita ma una fetta di torta che va gustata sul grande schermo, il libro cosa rappresenta? Per me, un pranzo completo, dall’antipasto (rappresentato dalla copertina) al dolce, ossia il risvolto in terza pagina.
Autunno
- Autunno. Già lo sentimmo venire
- nel vento d’agosto,
- nelle pioggie di settembre
- torrenziali e piangenti
- e un brivido percorse la terra
- che ora, nuda e triste,
- accoglie un sole smarrito.
- Ora che passa e declina,
- in quest’autunno che incede
- con lentezza indicibile,
- il miglior tempo della nostra vita
- e lungamente ci dice addio.
- Vincenzo Cardarelli
- (Immagine dal web)
Disgusto
Siamo il paese dove non ha titolo chi merita, ma chi è parente, o perlomeno amico, di qualcuno di importante, possibilmente politico e per scoperchiare il marciume ci è voluto uno che è italiano a metà e per l’altra metà è inglese.
Siamo il paese dove si sfratta un’anziana novantacinquenne che, in condizioni di emergenza – terremoto dello scorso anno – abita in una casetta prefabbricata costruita sul suo terreno dopo aver richiesto varie autorizzazioni e tra l’altro ritenuta anche antisismica – in quanto la costruzione è ritenuta abusiva, quando nella nostra nazione le costruzioni abusive sono davvero molte e in tanti casi non possono nemmeno essere censite.
Siamo in un paese dove la mafia e la ndrangheta imperversano e corrodono tutto il buono che c’è e si infiltrano in ogni organismo pubblico, grazie anche alla burocrazia che viene aggirata con sostanziose bustarelle.
Siamo in un paese dove stimatissimi luminari medici impiantano nei pazienti protesi di poco valore, ottenendone un tornaconto economico.
Che dire…sono disgustata.
Il nostro incontro
Corro portando tra le mani come un carbone acceso
l’istante che agonizza. Insieme a me se ne vanno le stelle
e questo mulinello di materia intorno al niente.
Con i palmi ardenti ho trasportato il gioiello dal remoto
per offrirtelo come uno specchio: quello che vedi non è il tuo viso
ma un fiume in piena che si porta tutte le anime
tranne la tua e la mia. Il nostro incontro ci ha lasciato fuori
dallo spazio, dal tempo e da noi stessi.
Siamo definitivamente l’istante che non muore.
Alejandro Jodorowsky
Ora di colazione
Nonostante le molte volte che abbiamo soggiornato in vari alberghi in Germania, non ci siamo ancora abituati alle colazioni che fanno i tedeschi.
Nell’hotel ad Erlangen, dove ci rechiamo abitualmente, c’è di tutto e di più.
Teche con vari tipi di salumi ed affettati, cotti e crudi o formaggi di vari tipi accompagnati da grappolini di uva, vari tipi di burro – normale, salato, alle erbe – e margarina (c’è chi ancora la mangia), ceste con vari tipi di pane, dalle baguettes ai semmel (simili alle nostre rosette) ricoperti di semi di girasole, di lino, di papavero. Pane nero o integrale a fette. Vassoi con pezzi di salumi simili alla nostra soppressata, ma tagliata molto spessa. Uova sode, alla cocque o strapazzate e fette di salmone affumicato. Verdure crude come cetrioli, peperoni, ravanelli. Per chi vuole sentirsi “leggero”, anche una colazione italiana (?) con pomodori, mozzarella e basilico (una caprese, in sostanza) o una macedonia di verdure. Maionese, ketchup e senape per accompagnare le varie pietanze.
Per le persone “normali”, yoghurt vari (bianco intero o scremato, alla frutta, alla vaniglia o di soia) da accompagnare a 6 tipi diversi di muesli, latte, 7 tipi diversi di the bio e camomilla, frutta intera o tagliata a macedonia (mele, pere, ananas, kiwi, uva melone). Marmellate in piccole confezioni alberghiere o fatte in casa, l’immancabile Nutella per la quale i tedeschi vanno pazzi, succhi di frutta e spremuta d’arancia, acqua sia naturale che gasata, caffè in abbondanza (tedesco), brioscine e croissant e, a giorni alterni, torta di frutta o ciambellone marmorizzato.
Al bancone del buffet è tutto un alternarsi di persone che riempiono piatti, piattini e scodelle con ogni sorta di cibo, mentre mio marito ed io ci accontentiamo di una scodellina di frutta ed un’altra con muesli e yoghurt accompagnate da una tazza di caffè… e ci guardano pure strano 🙂 .
Con usura
Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila.
Pietro Lombardo non si fe’ con usura
Duccio non si fe’ con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu ‘La Calunnia’ dipinta con usura.
L’Angelico non si fe’ con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata : ‘Adamo me fecit’.
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l ‘arte d’intessere oro nell’ordito;
l’azzurro s’incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crepulano
ospiti d’usura.
(Ezra Pound)
Assenza
Mi rivolto nella cenere
Cercando di trovare un po’ di brace.
Mi siedo a chiacchierare con l’ombra
Che un giorno d’estate hai dimenticato sul sofà.
Sogno le orme di passi
Che una notte persero la memoria.
Nessuno passò mai da queste parti.
Si affitta vuoto l’appartamento
Di una casa che non c’è più.
Alejandro Jodorowsky
Elezioni
Domani giorno di elezioni qui in Germania. In questi giorni per la città alcuni cartelloni pubblicitari che indicavano più che altro gli incontri di alcuni candidati con gli elettori. Il più frequente era quello col faccione sorridente di Martin Schulz, nemmeno uno invece con Frau Angela.
Oggi invece, sia in Hugonottenplatz o nello spiazzo nei pressi del centro commerciale Arcaden, ci sono alcuni gazebo, uno attaccato all’altro, cosa inimmaginabile da noi, dove militanti volontari distribuiscono volantini e regalano palloncini.
Vedere banchetti di CDU e CSU a pochi decimetri di distanza da quelli di Linke, SPD, Grüne, AfD, FDP e Piraten senza che si ostacolino tra di loro mi sembra strano, anche perché a Milano sono stata testimone di “intemperanze” (chiamiamole pure così) da parte di sostenitori di estrema sinistra e non solo nei confronti dei banchetti della Lega Nord o di Forza Italia.
C’è una presenza discreta della polizia, che si limita a camminare tra la gente che passeggia, godendosi questa giornata finalmente calda, dopo l’ondata di freddo durata tutta la settimana.
Beati i tedeschi, che possono votare… Noi è da tempo che aspettiamo.
I pastori
Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natìa
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquìo, calpestìo, dolci romori.
Ah perché non son io co’ miei pastori?
(Gabriele D’Annunzio)
Tormenta
All’improvviso, il passante incontra qui la vecchia
enorme quercia, come un alce pietrificato con le sue interminabili
corna, davanti alla forza neroverde
del mare di settembre.
Tempesta del nord. È il tempo in cui
i grappoli delle sorbe maturano. Sveglio nel buio,
ascolto le costellazioni scuotere le briglie nelle loro stalle,
lassù, sopra gli alberi.
Tomas Tranströmer – Arcipelago autunnale
L’analfabeta politico
Il peggiore analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
nè s’importa degli avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.
L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
(Bertolt Brecht)
Come il fiume che scorre
Essere come il fiume che scorre
silenzioso nella notte,
senza temere le tenebre.
Se ci sono stelle nel cielo, rifletterle.
E se i cieli si riempiono di nubi,
così come il fiume, le nubi sono d’acqua;
riflettere anch’esse, senza timore,
nelle tranquille profondità.
Paulo Coelho
Ho pena delle stelle
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
essere triste lume o un sorriso…
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?
Fernando Pessoa
Censura
D’accordo, Facebook è un sito privato e chi lo frequenta è ospite ed è tenuto a rispettare certe regole di comportamento. Nulla da eccepire su questo.
Le regole di comportamento quali sono?
Sono andata a rileggermele.
Quelle che riguardano questo post, attengono alla sicurezza, ed ecco quanto recita la normativa in questione, alla voce “sicurezza”:
Bene, ditemi quali delle predette condizioni non sono rispettate dal video di Giorgia Meloni che i solerti moderatori (meglio chiamarli censori) di Facebook mi segnalano come spam e hanno perciò rimosso dal mio diario.
Notare che altre volte ho segnalato siti dove “gentili signorine” che richiedevano l’amicizia offrivano prestazioni sessuali di vario tipo ed in maniera molto esplicita e che quindi contravvengono alle suddette norme di comportamento ma, tranne un caso, le mie segnalazioni non hanno avuto seguito, anche se contravvenivano palesemente al punto 7 della normativa.
Debbo perciò pensare che parole come clandestino, zingaro, negro e, udite udite, “patriota”‘ siano invise non tanto a mr. Zuckerberg, quanto ai suoi corrispondenti censori italiani asserviti ad una certa corrente di pensiero.
Ecco perché molte cose adesso le pubblico su VK.
Non credevo che sarei arrivata a pensare che su un sito russo ci fosse molta più democrazia che su uno proveniente dalla democraticissima America.
i furbacchioni
Da ieri è scattato il privilegio…opps, il diritto al vitalizio dei parlamentari, che hanno maturato ben 4 anni 6 mesi ed un giorno di “lavoro”, anche se è da verificare quante volte si siano realmente recati in Parlamento, e che percepiranno mille euro al mese al compimento del sessantacinquesimo anno di età.
I furbacchioni del M5S subito hanno sbandierato ai quattro venti che loro rinunceranno a questo privilegio e, a tale scopo, hanno scritto una lettera firmata in calce da tutti loro, che verrà inviata a Pietro Grasso e Laura Boldrini nella loro qualità di presidenti delle due Camere. In pratica una scrittura privata di nessunissimo valore, in quanto non si può rinunciare a tale privilegio – e loro lo sanno benissimo – ma il gesto è sicuramente d’effetto sulle menti ottenebrate dall’ideologia. Se proprio avessero voluto rinunciare effettivamente al vitalizio, sarebbe bastato presentare le dimissioni entro il 14 settembre, però loro non lo hanno fatto.
La coerenza non sta di casa presso il M5S, basti pensare a quante volte hanno combattuto su fronti opposti, iniziando dall’immigrazione e finendo con l’ultima proprio di questi giorni quando, per consentire a Di Maio di presentarsi quale candidato premier alle future elezioni, improvvisamente è stato deciso che possono candidarsi anche coloro che, per il momento, sono soltanto indagati, contravvenendo alle precedenti regole. Finiti i giorni del Vaffa – Day, del comportamento forcaiolo, delle offese agli avversari che prendevano di mira anche i difetti fisici delle persone: ora non sono più un movimento, ma un partito a tutti gli effetti, con maggiori difetti degli altri.
Ambientalisti
C’è una categoria di persone che considero potenzialmente pericolosa, quella degli ambientalisti. Li ritengo pericolosi per la stupidità che spesso dimostrano.
Certo, l’ambiente va rispettato e salvaguardato, però ci vuole moderazione. Costoro invece partono lancia in resta contro ogni iniziativa mirante a modernizzare le cose, pongono mille paletti, mille intralci, forti della loro arroganza e presunzione. E talvolta anche ignoranza.
Il risultato? Tantissime iniziative, anche vòlte alla sicurezza, vengono bloccate da un’assurda burocrazia che deve rispettare ogni minimo cavillo studiato da questi esseri, con il risultato che opere importanti non vengono effettuate perché le norme da rispettare sono troppe e gli interventi necessari per adempiere a tutte le regole diventano troppo dispendiosi ed i tempi si dilatano notevolmente. Senza contare che l’aumento della burocrazia oltre all’aumento dei costi causa pure un aumento della corruzione.
Non parliamo poi di quando dissertano sul clima.
Tutti a parlare dell’antropizzazione, ma nessuno considera che il clima sono millenni che registra variazioni indipendentemente dalla presenza o meno dell’uomo.
Non parlatemi quindi di cambiamento climatico e, conseguentemente, di migranti climatici, non parlatemi di “condizioni avverse”.
Israele era un deserto e lo hanno trasformato in un giardino; in Olanda, grazie alle dighe e ad opere umane intelligenti, hanno recuperato al mare vastissime aree (ricordo ancora il mio stupore quando una sera, uscendo dall’albergo di Warder dove dimoravamo (Tolhuus), situato in un polder, salendo su un terrapieno a lato del parcheggio, scoprii che oltre c’era il mare, e che l’albergo era abbondantemente al di sotto!); in Giappone e California costruiscono grattacieli antisismici, capaci di reggere scosse oltre l’ottavo grado Richter.
Io credo nella “volontà” di fare, non di aspettare supinamente che gli eventi accadano e di essere sopraffatti da loro, e di utilizzare tutto quanto il progresso e la scienza ci hanno messo a disposizione
Ed ora parlo degli ambientalisti nostrani, anzi, quelli che mi stanno più vicini, quelli del mio territorio.
Per anni abbiamo dovuto contare moltissimi morti perché non ci si decideva a costruire una superstrada tra Bolzano e Merano, poi in fase di progettazione i soliti ambientalisti si erano opposti perché la volevano a sole due corsie, fortunatamente il governatore di allora, che non finiremo mai di ringraziare, si impuntò e la strada venne costruita a due corsie per ogni senso di marcia: solo allora i paesini lungo la provinciale, stretti nella morsa del traffico specialmente nel periodo della vendemmia e della raccolta delle mele quando i trattori intasavano la strada e si formavano lunghissime colonne, iniziarono a respirare, ed ora la strada è diventata una via panoramica simile alla Romantische Strasse germanica. Gli ambientalisti bolzanini poi sono i meno intelligenti di tutti: con la città che conta più piste ciclabili in tutt’Italia, ogni tanto promuovono la manifestazione “Bolzano in bici”, con conseguente chiusura di TUTTE le vie cittadine, dalle 9 alle 17. Semplicemente demenziale.
Forse sono imbufalita anche perché la cosa mi tocca direttamente: il giorno 24 prossimo, in cui si svolgerà la “festa”, noi saremo di ritorno dalla Germania. Ovviamente, dovendo lasciare l’albergo entro le ore 11, mettiamoci anche 4 ore di viaggio con molta calma, alle 15 dovremmo essere a Bolzano… Per due ore che faremo? In città non si potrà entrare, quindi resteremo in auto con tutti i bagagli ad aspettare come due cretini. Una situazione già vissuta tempo fa al rientro da Milano.
Ah, naturalmente a quell’ora rientreranno in blocco quanti erano usciti prima dell’orario stabilito, e sai che bell’inquinamento, alla faccia dell’aria pulita!
Giorno di pioggia
La giornata è fredda, e scura, e cupa
Piove, e il vento non è mai stanco
La vite si aggrappa ancora al muro in rovina,
Ma ad ogni raffica le foglie morte cadono,
E i giorni sono scuri e cupi.
La mia vita è fredda e scura e cupa;
Piove, e il vento non è mai stanco;
I miei pensieri si aggrappano ancora al passato in rovina,
Ma le speranze della gioventù cadono fitte nell’esplosione,
E i giorni sono scuri e cupi.
Fermati, cuore triste! E smettila di lamentarti;
Dietro le nuvole il sole sta ancora splendendo
Il tuo destino è il destino comune di tutti
Nella vita di ognuno di noi deve cadere un po’ di pioggia.
Alcuni giorni devono essere scuri e cupi.
(Henry Wadsworth Longfellow)
Supermarket
Dovrebbe essere un momento abbastanza tranquillo non essendo ora non di punta, circa le 13, quando molti sono già seduti a tavola per il pranzo, però c’è una fila interminabile all’unica cassa aperta, l’altra è chiusa e le quattro automatiche sono inagibili per aggiornamento di sistema o qualcosa del genere.
Solitamente ho molta pazienza con le mamme che hanno bambini piccoli al seguito, o con le persone anziane che hanno difficoltà di movimento ed armeggiano parecchio tempo alla ricerca del portafoglio e nel contare le monetine; è normale che si attardino, quindi aspetto sempre comprendendo la loro situazione.
Quando però c’è una balda signora/signorina sui trent’anni circa, senza menomazioni fisiche, che invece di imbustare celermente la spesa se ne sta al cellulare a chiacchierare del più e del meno con un’amica e tarda pure a pagare, allora mi viene istintivo sacramentare a voce non propriamente bassa contro l’imbecillità e l’ineducazione di certe persone.
Per ricompensa, uno sguardo di complicità e riconoscenza da parte della cassiera e di quanti attendono pazientemente il proprio turno.
Anche d’amore
La rosa che da giorni agonizza in questo bicchiere
non smette di concedermi la realtà del suo profumo
corpo invisibile che aderisce ai libri
che eternamente si estende nell’aria
Anche d’amore deve parlare il poeta
dissanguandosi in parole che sono la sua anima
E’ il canto degli uccelli che salutano la luna
è la morte trasformata in lingua
Non è che io solleciti le tue carezze
né tantomeno il latte che ti promette il futuro
come un cane cieco inseguo la tua assenza
i petali in cenere prima cadono a terra
poi viene il vento e li trasforma in aria
ma nella mia carne continua a persistere il loro profumo
mentre scrive il poeta agonizza
dentro un bicchiere d’acqua.
Alejandro Jodorowsky
Stupro
Siamo in un paese strano dove una pacca sul culo è considerata violenza sessuale. Ai miei tempi (ahimè, cosa mi tocca dire 😀 ), se si riceveva una pacca sul culo si rispondeva con un ceffone ben assestato e la cosa finiva lì. Da ragazzina tredicenne, oggetto della famigerata “mano morta”, dopo averla subita sull’autobus per un paio di volte dal medesimo immondo individuo, il terzo giorno mi sono munita di uno spillone trafiggendo l’arto del suddetto maialone, senza bisogno dell’aiuto di nessuno. Ed il porco, almeno con me, non ci ha più provato. Non c’è stato bisogno né di denunce né di altro: penso di essermela sbrigata abbastanza bene da sola. 😀
Adesso analizziamo cosa si intende per “stupro”: violenza sessuale ottenuta con la forza. Certo, c’è la violenza fisica e pure la violenza psicologica, di chi si approfitta di una manifesta debolezza dell’altra persona.
Però c’è un però.
Un conto è la debolezza, ad esempio, di un/una disabile fisico o psichico, altro è se in quelle condizioni ci si è messa la “vittima” in questione, la stessa situazione di chi ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si mette alla guida di un mezzo e causa un investimento. Ambedue sono temporaneamente incapaci di intendere e volere, ma ambedue sanno benissimo a priori cosa causa loro l’assunzione di sostanze alcoliche e/o stupefacenti.
Ho sempre ritenuto che, essendoci il libero arbitrio, l’unica responsabile del MIO comportamento sono innanzitutto io, nel senso che non è necessario trovare giustificazioni se voglio derogare da questa regola.
Utilizzare l’ubriachezza o lo sballo come alibi per concedersi una trasgressione è solamente un’enorme falsità, innanzitutto verso se stessi.
Quindi in caso di stupro (naturalmente esclusa a priori la “vera” violenza fisica) a mio personale parere c’è da considerare una certa corresponsabilità in chi si pone in condizione di manifesta inferiorità, magari anche con il sottinteso intento di procurarsi un’avventura senza remore di carattere morale, per magari pentirsi tardivamente del proprio comportamento
Ciò comunque non esime dalla responsabilità lo “stupratore”, però a mio parere dovrebbe essere valutato diversamente dallo stupro ottenuto con la violenza fisica.
NATURALMENTE L’AGGRAVANTE SI MANIFESTA NEL FATTO CHE I DUE CARABINIERI ERANO IN DIVISA ED IN SERVIZIO, SU QUESTO NON CI PIOVE.
Però adesso spiegatemi, se i due carabinieri fossero stati in borghese e non in servizio, dovrebbero essere giudicati meno colpevoli?
Cosa ne pensate?