La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 25 agosto 2017

Disordini

Disordini.

Analizzando, di chi è la colpa?

Andiamo per ordine.

Innanzitutto della politica di accoglienza indiscriminata.

Ospitiamo tutti senza distinzioni: arrivano qui in tanti, belli, pasciuti e prepotenti, vengono da paesi in cui non c’è nessunissima guerra e diamo loro casa, vitto, vestiario, argent de poche, e non sono affatto poveri profughi.

Poi ci sono quelli dell’altro giorno a Roma, in maggioranza sicuramente profughi, in quanto originari di Eritrea, Etipopia, Somalia. Paesi davvero in guerra, paesi davvero in cui si soffre la fame.

Certo, alloggiavano abusivamente in un caseggiato da 4 anni, lo sgombero era stato programmato, anche perché si erano verificate gravi carenze igieniche, offrendo agli occupanti un’altra soluzione alternativa (alcune famiglie alloggiate in villette in quel di Rieti, ed altri con posti letto in due zone di Roma), alcuni hanno accettato, la maggioranza invece no, anche perché ci si sono messi di mezzo i soliti centri sociali del “Movimento di Lotta per la casa”.

Già, perché la proprietà privata in Italia non è garantita a nessuno. Se ti occupano la casa abusivamente, devi aspettare anni, se non addirittura decenni perché venga liberata. Nel frattempo però devi continuare a pagarci su tasse e bollette: ai loro soldi Stato e Comune non rinunciano di certo.

Dicono che la maggior parte di quelli che hanno rifiutato il trasferimento fossero clandestini che alloggiavano assieme ai profughi, e che facessero il bello ed il cattivo tempo nei giardinetti antistanti l’edificio: riferisco solo cose lette da chi asserisce di abitare in zona, quindi non le prendo per oro colato.

Resta il fatto che una buona parte delle persone ha preferito restare nell’edificio in centro di Roma., senza dubbio assai più comodo della periferia o addirittura delle zone provinciali.

Per sgomberarli cosa dovevano fare le forze dell’ordine? Offrire cappuccino e cornetti? The e biscottini? Se non te ne vai con le buone, ci vogliono altri sistemi.

Magari dovevano anche restare fermi mentre i “dimostranti” gettavano loro addosso bottiglie e bombole del gas. Qualche cervello bacato ha avuto anche il cattivo gusto di esternare che le bombole erano vuote, come se facesse differenza! Tale e quale l’estintore di tal Carlo Giuliani, era vuoto pure quello, ma provate a riceverlo in piena faccia!

Hanno criticato l’uso degli idranti…forse era meglio sparare? Gli idranti poi si sono resi necessari per evitare che avvenissero esplosioni per via delle bombole e delle bottiglie che poitevano contenere materiale incendiario. Hanno fermato 13 dimostranti, però hanno indagato anche il maresciallo che ha detto una frase, forse infelice, ma alla quale non sono seguiti i fatti. Però, come ha scritto un colonnello dei CC “Se avessero dovuto inquisirmi tutte le volte che prima di un’irruzione in un covo di malviventi ho detto <<Andiamo e spacchiamogli il culo>> mi avrebbero congedato mille volte.

In certe situazioni censurare qualcuno per una frase “colorita” è davvero assurdo.

Quindi la responsabilità primaria ricade sempre e comunque sul governo.

Inutile accogliere persone che ne hanno diritto se poi non puoi ospitarle decentemente ed offrire loro condizioni adeguate di vita. Non parlo poi di lavoro, perché manca perfino ai nostri connazionali.

A certe situazioni bisogna pensarci per tempo, prima che degenerino negli scontri.