La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 8 agosto 2017

Spudorati

8 agosto 1956

Tragedia di Marcinelle.

L’incendio scoppiato nella miniera di carbone in Belgio causò 262 vittime, 136 delle quali erano italiane.

I nostri connazionali si recavano lì a lavorare grazie ad un trattato per il quale il Belgio richiedeva 50 mila minatori, 2000 a settimana, garantendo in cambio 200 chili di carbone al giorno per ogni lavoratore. Venivano garantiti inoltre alloggi adeguati, che però si rivelarono essere solamente delle baracche, e quasi mai veniva concesso il ricongiungimento delle famiglie. Naturalmente i lavoratori dovevano essere provvisti di documenti di identità e certificato di buona salute, e di età non superiore ai 35 anni.

Adesso i nostri burocrati hanno il coraggio di paragonare i nostri emigranti a quanti sbarcano illegalmente sulle nostre coste, favoriti anche da certe ONG dall’operato non propriamente limpido.

Mattarella, Alfano e la Boldrini hanno la spudoratezza di comparare la situazione degli Italiani morti LAVORANDO in miniera per assicurare un futuro migliore alle loro famiglie a quello di tanti ragazzotti che ciondolano indisturbati per le nostre città, forniti di cibo e vestiario e che spesso si rendono protagonisti di reati contro le persone ed il patrimonio, e che pretendono sempre di più, persino che vengano rifatte be pulite le camere dove alloggiano.

Politici miei, posso solo dirvi che una simile figura potevate risparmiarvela!


Acqua

Le morte chitarre

La mia terra è sui fiumi stretta al mare,
non altro luogo ha voce così lenta
dove i miei piedi vagano
tra giunchi pesanti di lumache.
Certo è autunno: nel vento a brani
le morte chitarre sollevano le corde
su la bocca nera e una mano agita le dita
di fuoco.
Nello specchio della luna
si pettinano fanciulle col petto d’arance.

Chi piange? Chi frusta i cavalli nell’aria
rossa? Ci fermeremo a questa riva
lungo le catene d’erba e tu amore
non portarmi davanti a quello specchio
infinito: vi si guardano dentro ragazzi
che cantano e alberi altissimi e acque.
Chi piange? Io no, credimi: sui fiumi
corrono esasperati schiocchi d’una frusta,
i cavalli cupi i lampi di zolfo.
Io no, la mia razza ha coltelli
che ardono e lune e ferite che bruciano.

Salvatore Quasimodo