Il mostro della laguna nera
Avevo forse già scritto che a Milano avevo trovato una “chicca” che cercavo da molto tempo.
Un vecchio film in bianconero, considerato a lungo come un B-movie, di quelli che non hanno vinto premi prestigiosi, con bravi interpreti ma di non grande notorietà, film che è rimasto tenacemente nei miei ricordi di quando ero bambina e passavo il pomeriggio domenicale in compagnia delle mie amiche al cinema, prevalentemente nelle sale parrocchiali dove proiettavano film vecchi di decenni.
Sto parlando de “Il mostro della laguna nera”.
Ai miei tempi (acc…che mi tocca scrivere 🙂 ) mi era rimasto impresso perché era una storia avventurosa, anche se ora è classificato giustamente come fantascienza-horror.
Adesso invece mi sono goduta il film, davvero piacevole, con una bella trama avvincente, una bella sceneggiatura, delle belle riprese subacquee (consideriamo che la pellicola è del 1954!).
Interessante sapere che è stato il primo film con riprese subacquee ad essere girato in 3D.
Parlavo di fantascienza: i primi anni ’50 sono il periodo in cui uscirono le prime pellicole dedicate a questo genere, quali “La cosa dell’altro mondo” ed “Ultimatum alla terra”, ambedue del 1951 (gli originali – che sono presenti nella mia videoteca – per mio conto valgono molto di più dei remake girati in epoca successiva), dove i “protagonisti” non sono umani ma robot, alieni, insetti che hanno subito mutazioni genetiche per via di radiazioni (come in Tarantula, del medesimo regista) o, come in questo caso, esseri sopravvissuti all’era preistorica in ambienti ancora semi-inesplorati dall’uomo, alla maniera del capostipite King Kong.
Può essere considerato come una riedizione della storia della Bella e la Bestia, dove la “bestia” è ovviamente il mostro e la bella è l’attrice Julia Adams. Ma la bestia, che soccomberà alla cattiveria dell’uomo, altro non è che un essere che ha visto minacciato il proprio habitat e si difende uccidendo, tanto che una delle vittime è proprio il finanziatore della spedizione che vorrebbe portarlo dal Rio delle Amazzoni nella sua città per esporlo come un fenomeno da baraccone al solo scopo di ricavarne un profitto economico.
Un film che è diventato, con il passare del tempo, un vero cult_movie, tanto che il mostro è stato riesumato da Striscia la Notizia per introdurre una delle sue rubriche 🙂 .
L’idea iniziale proviene da una leggenda secondo la quale nelle acque dell’Amazzonia vivrebbero esseri stranissimi, degli uomini-pesce dotati di branchie ma che possono stare sulla terraferma per brevi periodi. Per interpretare il mostro la produzione si avvalse di due attori: uno per le riprese in acqua, l’altro, assai più alto per le scene girate sulla terraferma. Ci fu anche una questione relativa alla realizzazione del costume: incaricato del progetto fu Bud Westmore, progetto però che non incontrò il favore della produzione. Westmore incaricò allora la disegnatrice Millicent Patrick di approntare dei bozzetti e questi vennero approvati. Westmore però si arrogò tutto il merito dell’opera senza mai menzionare il contributo definitivo della Patrick,e per questo venne anche anche contestato pesantemente. Però il tempo ha reso giustizia a Millicent Patrick, facendo circolare le sue fotografie mentre disegna il mostro e con i modellini della testa, fotografie dove Westmore non appare mai.
Come ho scritto, gli attori non sono notissimi: oltre alla citata Julie Adams, il cast comprende Richard Carlson, Richard Denning e Whit Bissel, mentre la regia è di Jack Arnold, uno specialista di film fanta-horror del periodo.
Cosa ne pensate?