I mattini passano chiari e deserti…
I mattini passano chiari
e deserti. Così i tuoi occhi
s’aprivano un tempo. Il mattino
trascorreva lento, era un gorgo
d’immobile luce. Taceva.
Tu viva tacevi; le cose
vivevano sotto i tuoi occhi
(non pena non febbre non ombra)
come un mare al mattino, chiaro.
Dove sei tu, luce, è il mattino.
Tu eri la vita e le cose.
In te desti respiravamo
sotto il cielo che ancora è in noi.
Non pena non febbre allora,
non quest’ombra greve del giorno
affollato e diverso. O luce,
chiarezza lontana, respiro
affannoso, rivolgi gli occhi
immobili e chiari su noi.
È buio il mattino che passa
senza la luce dei tuoi occhi.
30 marzo ’50
(Cesare Pavese)
(alla mia mamma, nata un 30 di marzo)
Chissà…
Non volevo scriverne, perché troppi casi di violenza accadono ormai ogni giorno.
Però quello che più mi ha sconvolto è il fatto che il ventenne massacrato a sprangate ad Alatri sia stato tra l’altro picchiato selvaggiamente da un altro ragazzo che era stato scarcerato solamente la mattina stessa dell’omicidio perché in possesso, lui con altri compagni, di notevoli dosi di droga, tra cocaina (300 dosi), hashish (600 dosi) e crack (150 dosi). L’arresto era stato convalidato, ma il magistrato aveva rimesso Castagnacci e i compari in libertà senza richiedere alcun provvedimento di tipo cautelativo.
Ora bisognerebbe provare a mettersi nei panni di Emanuele, la vittima: avesse avuto una pistola, avrebbe ferito o anche ucciso uno dei suoi assalitori, però sarebbe ancora vivo e naturalmente sarebbe andato sotto processo. Invece, purtroppo, è andata come è andata: il branco lo ha assalito, alla faccia dello stato che dice di proteggerci, perché certi figuri se ne sbattono delle leggi: tanto sanno che vengono applicate quasi sempre a favore di chi delinque. In pratica, lo stato preclude al semplice cittadino la possibilità di difendersi: da qui la necessità di modificare al più presto la legge.
Qui però c’è da rivedere la discrezionalità dei magistrati nell’interpretazione delle leggi, troppo permissivi e lassisti in molti casi, spesso a favore di delinquenti, come in questo caso.
Chissà come si sentirà adesso quel magistrato?
Riuscirà a dormire di notte?
Avrà la coscienza tranquilla?
Intanto sembra che la magistratura abbia aperto un’indagine su di lui, ma i precedenti non fanno sperare bene: quasi mai un magistrato viene condannato dai suoi colleghi.
Cosa ne pensate?