La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 15 marzo 2017

Idi di Marzo

 


Amici, Romani, compatrioti, prestatemi orecchio; io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno sopravvive loro; il bene è spesso sepolto con le loro ossa; e così sia di Cesare. Il nobile Bruto v’ha detto che Cesare era ambizioso: se così era, fu un ben grave difetto: e gravemente Cesare ne ha pagato il fio. Qui, col permesso di Bruto e degli altri – ché Bruto è uomo d’onore; così sono tutti, tutti uomini d’onore – io vengo a parlare al funerale di Cesare. Egli fu mio amico, fedele e giusto verso di me: ma Bruto dice che fu ambizioso; e Bruto è uomo d’onore. Molti prigionieri egli ha riportato a Roma, il prezzo del cui riscatto ha riempito il pubblico tesoro: sembrò questo atto ambizioso in Cesare? Quando i poveri hanno pianto, Cesare ha lacrimato: l’ambizione dovrebbe essere fatta di più rude stoffa; eppure Bruto dice ch’egli fu ambizioso; e Bruto è uomo d’onore. Tutti vedeste come al Lupercale tre volte gli presentai una corona di re ch’egli tre volte rifiutò: fu questo atto di ambizione? Eppure Bruto dice ch’egli fu ambizioso; e, invero, Bruto è uomo d’onore. Non parlo, no, per smentire ciò che Bruto disse, ma qui io sono per dire ciò che io so. Tutti lo amaste una volta, né senza ragione: qual ragione vi trattiene dunque dal piangerlo? O senno, tu sei fuggito tra gli animali bruti e gli uomini hanno perduto la ragione. Scusatemi; il mio cuore giace là nella bara con Cesare e debbo tacere sinché non ritorni a me.


Inviato dal Veloce promemoria


snow – neve


Piccoli delinquenti crescono


I presupposti per incriminare qualcuno per un reato sono la volontarietà del gesto e la capacità di intendere e volere.

I quindicenni di Vigevano che hanno fatto ubriacare il loro coetaneo riducendolo in stato di incoscienza, lo hanno condotto carponi legato ad un guinzaglio, lo hanno denudato ed appeso a testa in giù alla spalletta di un ponte, brutalizzandolo quindi con una pigna e postando i filmati su internet, non possono certo avere la scusante della giovane età.

Sono dei delinquenti, minorili certo, ma sempre delinquenti. Sapevano benissimo quello che stavano compiendo, hanno approfittato di un ragazzo della loro stessa età psicologicamente fragile per ridurlo a loro zimbello. Non può esserci compassione per loro, ma solo disprezzo e la speranza che una giusta pena venga loro comminata.

Mi chiedo che tipo di educazione abbiano ricevuto, visto lo spregio in cui tengono l’esistenza di un altro essere umano. Figli di “famiglie bene” che non avevano niente di meglio da fare, nell’indifferenza degli adulti che hanno creato questi mostri.

Ora si chiede che l’età per la responsabilità penale venga abbassata a 14 anni, e sarebbe anche giusto. Un adolescente di oggi non può essere equiparato ad un pari età di trenta o quarant’anni fa. I ragazzi adesso sono molto più svegli, assorbono quotidianamente dosi di soprusi e brutalità dalle notizie dei telegiornali e rincarano la dose con videogiochi violenti, ma se non vengono adeguatamente seguiti per far comprendere loro che un conto sono i giochi ed un altro la realtà, cresceranno convinti che tutto possa essere permesso, ed ecco quindi episodi di bullismo portati all’estremo come nel caso di Vigevano o di semplici bravate che si trasformano in tragedie, come nei casi dei morti per scattarsi un selfie in condizioni estreme.

Questo però è valido fino ad un certo punto, perché anche la maturità cresce di pari passo e con essa la consapevolezza di fare COSCIENTEMENTE del male a qualcuno.

Ora tutti i ragazzi, che è restrittivo definire semplicemente bulli, sono stati portati al Beccaria, il carcere minorile di Milano e spero che vengano sottoposti ad una condanna esemplare, ma dubito di ciò, visto il buonismo che ultimamente sta imperando in questa nostra società.