Slot machine
Martedì mattina è il giorno in cui mio marito gioca le schedine del lotto valevoli per tutta la settimana, un’abitudine presa da suo padre, quando ancora l’estrazione avveniva nella giornata del sabato. Ora lo stato ha bisogno di spennarci un po’ di più, quindi le estrazioni sono diventate prima due, quindi tre. Comunque, ha azzeccato vari ambi e qualche volta perfino dei terni, ma nel totale mi sa che in ogni caso ci perde, però è una tradizione alla quale non intende rinunciare, anche perché le somme destinate allo scopo sono esigue.
Sia a Bolzano che a Milano per questa “incombenza” ci rechiamo dal tabacchino e qui mi sale l’indignazione mista a tristezza. In ciascun negozio infatti ormai troneggiano quelle infernali slot -machine, in posizione un pochino defilata, in un retrobottega appositamente attrezzato oppure nascoste anche solo da un paravento per celarle alla vista dei ragazzini.
Però chi sono gli avventori più assidui?
I pensionati.
Li vedi in piedi o seduti sugli sgabelli, secondo lo spazio messo a loro disposizione, con gli occhi fissi sulle ruote che girano, premendo i tasti o abbassando leve in maniera compulsiva e molti di loro dilapidano letteralmente la pensione in questo gioco stupido in cui non serve alcuna abilità ma c’entra solamente la fortuna che, come in un qualsiasi gioco d’azzardo, è sempre a favore del banco.
Non credo che i pensionati si accaniscano a giocare alle macchinette solo per vizio: in qualche modo c’entra anche la speranza di poter afferrare l’occasione per rimpinguare un poco le scarse entrate, ma non si accorgono invece che stanno perdendo su tutta la linea. Pochi sono infatti quelli che si pongono un limite alle giocate. Molti invece continuano, arrivando al limite della patologia, indebitandosi anche pesantemente e cadendo a volte nelle grinfie degli usurai.
Non sono quindi solo i giovani ad essere attirati, e quindi difesi, dall’azzardo, ma tutti i soggetti cosiddetti “deboli”, tra i quali vanno annoverati appunto gli anziani. E questi ultimi, più bassa è la loro rendita, più sperperano soldi.
Il danno poi è ancora maggiore in quanto stanno proliferando ovunque anche le sale gioco e quelle di scommesse, pubblicizzate continuamente in TV con immagini accattivanti, per non parlare dei vari siti internet (questi sí frequentati maggiormente dai ragazzi).
E lo stato cosa fa per difenderci?
Assolutamente nulla, perché non intende certo rinunciare ad una cospicua fetta di guadagni.
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Inviato dal Veloce promemoria
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