La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 5 dicembre 2016

L’addio

Da un titolo del Corriere on-line

“Renzi: non credevo mi odiassero così”.

No, caro Renzi, non ti odiamo.
Da odiare semmai sarebbe il burattinaio che ti ha gettato nella mischia, ma forse pure lui ha la scusante dell’età molto avanzata.
Invece non ti perdoniamo l’arroganza con la quale ti presentavi, la sbruffoneria con la quale hai iniziato il tuo mandato, enunciando a mari e monti che il primo mese avresti fatto questo, il secondo quest’altro, il terzo quest’altro ancora e così via.
E non sei riuscito a cavare un ragno dal buco.
Non ti odiamo, ti abbiamo solo preso per quello che sei: un presuntuoso spaccone per giunta incapace.
Ci hai sommerso di tasse e per cosa ? Per elargire bonus allo scopo di acquisire consensi presso alcune categorie e riempirci di immigrati.
Non ti sei preoccupato di sviluppare lavoro ed imprenditorialità, anzi l’hai osteggiata, tanto che si calcola che giornalmente chiudessero una cinquantina di ditte o negozi.
Invece di perdere tempo con una PESSIMA riforma costituzionale, potevi metter mano ad una seria riforma fiscale che riducesse l’aggravio della tassazione e semplificasse la burocrazia eliminando le sovrapposizioni delle numerose e farraginose norme tributarie: questo avrebbe permesso la riduzione del debito e il rilancio della crescita e non avrebbe costretto molte aziende a delocalizzare, ma avrebbe attratto molti investimenti.
Hai incrementato il debito a discapito delle generazioni future aumentando le spese correnti (e non strutturali).
Hai tartassato i piccoli risparmiatori con la patrimoniale allo 0,20 sullo stock dei depositi e con una tassazione punitiva sui risparmi elevando l’aliquota al 26%.
Hai condotto una politica immigratoria in modo addirittura dissennato, con enormi costi e disagio sociale, contribuendo (o addirittura incentivando) a portare in Italia troppa gente che non ha alcun diritto a starci e tanto meno diritto ad essere mantenuta.
Hai accentuato il disagio tra varie classi di lavoratori con la disparità di trattamento tra dipendenti pubblici garantiti nella sicurezza del posto di lavoro e recentemente premiati con aumenti mentre i dipendenti privati si sentono minacciati in quanto molti datori fanno ricorso alle cooperative fornitrici di manodopera se non addirittura al lavoro nero.
Hai creato contrapposizione tra le grandi imprese “amiche” che ricevono sgravi contributivi e finanziamenti mentre le PMI sono impossibilitate a crescere e ad innovare, con utili sempre più miseri, strangolate da IRAP e IMU su capannoni, negozi, laboratori, con una produttività ormai ridottissima.

Hai avuto la tua grande occasione, ci speravo pure io, ma l’hai sprecata in malo modo e purtroppo l’unica cosa in cui sei riuscito è stato danneggiare la Nazione.


Inviato dal Veloce promemoria


Ieri

Lo “Storto”, ossia la torre Hadid, sta crescendo bene…

A distanza di pochi minuti sia lui che il vicino grattacielo Isozaki dell’Allianz, che si stagliavano contro un cielo azzurrissimo,

sono stati avvolti dalla nebbia, tanto che non se ne vede più la sommità. 

Giochi d’acqua in piazza Giulio Cesare


Piccola analisi.

Passi per regioni e province da sempre “rosse”, ma l’Alto Adige?
È un paradosso, ma la nostra autonomia (non credevo alle parole di Renzi che gli statuti di autonomia non sarebbero stati toccati) sono stati salvati dalle regioni a statuto ordinario! Mi consola il fatto che Bolzano città invece ha votato per il NO anche se solo per 99 voti, tra i quali il mio e quello di mio marito : una sfacchinata andare e tornare da Milano solo per mettere una croce,  ma ne è valsa la pena. Il degrado cui sta andando incontro la mia città è sotto gli occhi di tutti e questo ha inciso, anche se non in maniera decisiva.
Non mi spiego il SÌ a Milano. Vuol dire che si sono meritati Pisapia prima e Sala adesso…

Però per adesso mi godo questa piccola vittoria, io, parte di un’accozzaglia, quando la vera accozzaglia è quella messa su da un burattinaio che muove i fili (ma vattene in pensione! ), insediata da manovre di palazzo per mantenere i propri privilegi, pronta a cambiare bandiera a seconda degli interessi.
La gente ha dimostrato di saper scegliere da chi vuole essere rappresentata e se chi ha scelto sbaglia, via, a casa.
L’unica mia paura? Renzi si dimette. Mattarella gli rinnova l’incarico, lui accetterà per il bene dell’Italia, il parlamento gli darà la fiducia per paura di perdere lo scranno sotto il deretano e noi ce lo cucchiamo fino al 2018.


Inviato dal Veloce promemoria