La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per dicembre, 2016

Brindisi

Per me, il miglior brindisi di Capodanno ❤

(non badate ai pessimi sottotitoli, tanto il pezzo è in italiano 🙂 )


Discorso di fine anno

Dal web

Egregio Presidente Sergio Mattarella,


la gravità dei fatti di Berlino è pari alla gravità delle parole della Merkel: “non modificheremo la nostra politica di accoglienza: sosterremo comunque chi si vuole integrare”, ovvero anche quel ciarpame che ci odia e non intende integrarsi, esigendo di integrare noi!
La gravità delle circostanze che hanno preceduto e seguito la vicenda di Amri Anis è pari all’ assordante silenzio del Ministro della Difesa e del Ministro dell’Interno: il terrorista ha a lungo soggiornato ad Aprilia, prima di essere provvidenzialmente “neutralizzato” a Sesto San Giovanni, ma i riflettori sono stati puntati sulla tempestività del Poliziotto ”eroe per caso” e non sulle risposta ad una serie di ambiguità:

– come ha potuto il Tunisino transitare indisturbato in mezza Europa;

– chi doveva incontrare in questa improbabile località lombarda;

– perché Alfano ha ignorato la richiesta avanzata sette mesi orsono all’Intelligence tedesca che, avendolo localizzato in Italia, ne ha invano sollecitato l’arresto;

– che destino è stato riservato ai suoi sodali e quanti di essi sono ancora in libera circolazione;

– in quale anagrafe sono collocati: immigrati, clandestini, profughi?


La gravità delle affermazioni del Ministro Pinotti: “I terroristi non arrivano con i barconi… per sconfiggere l’ISIS dobbiamo essere più tolleranti” è pari alla gravità delle dichiarazioni idiote ed offensive del Ministro Poletti; dei silenzi dell’ex Ministro degli Esteri, oggi Premier, già responsabile di una dissennata Politica internazionale anche a proposito anche delle discriminazioni nei confronti di Israele; dell’inattività di una Magistratura che non imputa ad una macchietta con una frittata in testa il reato di vilipendio delle Istituzioni e del Popolo italiano, le cui Donne sono confinate nel giudizio puttanesco avallato da certi sedicenti Uomini e da certi servili Media divertiti dalle lerce performances di uno scimmione dal quale incassano la patente di cornuti.
Tira ovunque quell’aria che ci è stato raccontato tirare nel ’39. La Gente manifesta aperto sprezzo e insofferenza verso le Élites a capo dei vari Governi:

– l’Elettorato inglese ha voluto uscire dall’UE;

– la stragrande maggioranza di Americani ha votato Donald Trump;

– la Francia ha posto Hollande al bando e non voterà per un Socialista;

– l’Italia ha espulso Renzi con un tondo NO, sintomatico del risveglio delle coscienze.

Si attende solo il crollo della Cancelliera tedesca per archiviare la pretestuosa accusa di populismo a chi denuncia i sordidi interessi di un manipolo di delinquenti istituzionali.
Non so se avremo un’Europa nuova: è certo, invece, che quella a venire non potrà essere altrettanto sudicia, se davvero Trump le presenterà il conto per la aperta violazione del Trattato NATO attraverso l’uso strumentale del denaro non per spese di difesa, ma per sostentamento di gentaglia immigrata.
Non so che Italia avremo. E’ sotto gli occhi di tutti quella che abbiamo: una enorme pattumiera ai cui bordi si alterna l’attività prostitutiva di un Establishment squalificato, squalificante, ignorante, rozzo, irresponsabile e sfrontato che Ella ipocritamente protegge, Presidente, tradendo il mandato di tutela delle nostre garanzie:

– l’Italia che salva MPS, alla faccia dello scippo attuato in danno dei Risparmiatori e dei crimini del dietro le quinte;

– l’Italia dei Giovani espropriati di futuro;

– l’Italia delle Aziende che, strozzate da un fisco vessatorio, scaricano migliaia di dipendenti.

E’ di queste ore il fallimento delle trattative con ALMAVIVA e, nella sola Roma, in 1666 riceveranno la lettera di licenziamento.
Non è più l’Italia di Renzi, Presidente, ma con anche la Sua legittimazione, è l’Italia dei complici di Renzi, indifferenti al corale urlo di rabbia gridato da quel NO quando è stato evidente l’inganno; il tradimento; il disonore avallato anche dai Suoi privilegi e dai Suoi cespiti nel garantire gli interessi dei Pochi, perseguiti contro i diritti dei Molti.
E’ l’Italia delle Riforme/truffa:

– Riforma delle Popolari, bocciata dal Consiglio di Stato;

– Riforma Costituzionale, bocciata dal Popolo;

– Riforma Madìa, bocciata dalla Corte Costituzionale;

– Riforma elettorale, al vaglio della Consulta che la boccerà.

Nel frattempo il buffone toscano ha venduto 100 autoblu per acquistarne 1300 nuove e, per assicurare viaggi comodi alla sua Corte dei Miracoli, si è dotato di un A330 stimato ben oltre 175 milioni di euro;

– ha eliminato Equitalia, cambiandole il nome;

– ha riformato le pensioni obbligandone i titolari a 20 anni di debito per ottenere il proprio denaro; ha introdotto il fallimentare Jobs Act;

– ha reso il debito pubblico una voragine senza fondo;

– ha eliminato gli Studi di Settore e istituito uno Stato di Polizia tributaria;

– ha speso miliardi a favore dell’invasione incontrollata e parassita, confinando in sacche di esasperata disperazioni Cittadini contribuenti, imponendo loro il soffocamento delle tradizioni, delle identità, della Cultura e alimentando le ragioni dell’intolleranza xenofobica.


E’ l’Italia dei vitalizi e dei superfinanziamenti e delle pensioni d’oro e dei Suicidi e di un Giacobinismo sconsiderato, teso a separare l’Islamismo “deviato” dall’Islamismo “reale” e a negare che il corano sia solo un volgare e rozzo manuale di guerra; a negare l’ingratitudine di feccia che, accolta e ospitata e mantenuta e curata, importa disordine e morbi e arroganza; a negare la necessità di un rimpatrio di massa, consolidandone la convinzione di poter impunemente delinquere ed escludendo l’impegno alla costruzione del futuro nelle aree di provenienza.
E’ l’Italia in cui gli Italiani sono i più agguerriti nemici degli Italiani, per effetto di improbabili appartenenze che non consentiranno di estrarre una speranza neppure dal dolore.
E’ l’Italia di Ruffiani, Puttane, Quaquaraqua e Rottamatori: dopo la rottamazione anche della nostra faccia, da parte dell’imbonitore toscano, la Boldrini rottama la Lingua italiana e un’analfabeta Fedeli rottama quel che resta della Cultura, in omaggio a ripugnanti compromessi di corridoio.
E’ l’Italia che i Terroristi usano come base Logistica, ove non è ancora chiaro se essi siano cretini o se anch’Ella, Presidente, pensi che i cretini siamo noi, anche ignari dell’ipoteca del Lodo Moro.
In questa Italia, quali auguri possibili vorrà rivolgere alla gran parte dei nostri Connazionali cui è stato negato anche il diritto a fare la spesa?
Con ogni evidenza, mi sottrarrò all’onere di ascoltare i Suoi luoghi comuni e la Sua demagogia nel discorso di fine d’anno.


Ornella Mariani


Un nuovo anno


Che dire?
Ormai sono abbastanza scafata per sapere che il prossimo anno sarà come quelli passati: ci saranno giornate belle, altre meno.
Buoni propositi non ne faccio più, tanto so già che non li manterrei 😀 .
Quest’anno si festeggia in casa, ma niente televisione ufficiale.
La solita retorica del discorso del Presidente della Repubblica?
Il solito concerto in piazza (quest’anno con Gigi d’Alessio)?
No grazie, lascio queste cose ad altri.
Nemmeno il Capodanno in piazza.

Non certo per paura di attentati durante i festeggiamenti: qualcuno in alto loco, (per paura di perdere voti?), ha dato disposizioni per intensificare le misure di sicurezza, in pratica new jersey e fioriere (ditelo con i fiori!) per bloccare eventuali veicoli, però decorati con simpatici disegni natalizi.

Insomma, chi invoca e chi mette le barriere sono le stesse persone che concionano “no ai muri, sì ai ponti “.
Restiamo in casa semplicemente perché gli assembramenti non ci sono mai piaciuti, e stare in piedi in piazza tremando dal freddo per brindare con bicchieri di plastica non è il massimo dei miei desideri. Quindi panettone e Asti Cinzano nei calici (lo champagne ed i flutes non ci sono mai piaciuti).


Però…
Però la speranza è l’ultima a morire.
Quindi mi auguro, ed auguro a quanti mi vogliono bene ed a chi mi segue, un felice 2017.

 


Piccola riflessione

Ci costringono ad usare bancomat, bonifici, carte di credito e tracciano i movimenti sopra i 5mila euro, ma non sanno spiegare in quale buco siano finiti i 150 milioni di euro di MPS…

Qualcuno ha le idee chiare!

Dura parecchio,ma i primi 10 minuti sono molto esaustivi e spiegano molte cosucce.


fine mandato


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Il presidente premio Nobel per la pace, guerrafondaio arrogante e prepotente, sembra voglia scatenare la terza guerra mondiale.

Non pago di aver combinato tutta una serie di disastri durante il suo duplice mandato presidenziale (nascita dell’ISIS, partecipazione nell’uccisione di Gheddafi e destabilizzazione della Libia, tentato assassinio di Assad e guerra civile in Siria spacciando per “resistenti” i terroristi islamici, accordo con l’Iran sul nucleare, sanzioni alla Russia per aver attuato politiche di difesa in Crimea ed in Ucraina), non ha rispettato la prassi per cui, una volta eletto il successore, il presidente in carica fino all’insediamento del subentrante si astiene da operazioni in campo internazionale e nazionale che abbiano ripercussioni nel lungo termine.

Obama, cui rode ancora la vincita di Trump, sta compiendo azioni a dir poco sconsiderate.
Non gli è bastato aver pilotato la risoluzione ONU contro gli insediamenti di Israele, con il dibattito rinviato a gennaio, adesso ha espulso 35 diplomatici russi ritenuti spie che avrebbero favorito l’elezione di Trump tramite hackers informatici, quando l’unica cosa imputabile alla Russia è stata quella di rendere note le azioni non propriamente corrette di Hillary Clinton. Come un bambino dispettoso Obama  cerca di lasciare al rivale una situazione ingestibile, irritando il premier russo. 
Fortunatamente Putin si sta dimostrando un personaggio dai nervi ben saldi, ed ha smentito di voler espellere altrettanti diplomatici americani, facendo fare una figura di palta al quasi ex presidente USA e dimostrando di essere notevolmente superiore, moralmente e diplomaticamente, a Obama.

Non solo ha smentito di voler chiudere la scuola anglo-americana a Mosca, ma ha negato pure di voler espellere altrettanti diplomatici USA dal suolo russo. Inoltre ha invitato al Cremlino tutti i figli dei suddetti diplomatici per la tradizionale festa di fine anno.

Ma non erano i comunisti quelli che mangiavano i bambini? Evidentemente i tempi sono cambiati 😀

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MPS Molti Politici Superficiali


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La faccenda MPS si ingarbuglia sempre di più.

I 5 miliardi di euro che l’Europa ci aveva richiesto per il salvataggio di MPS sono diventati 8,8 (ma il buco è molto più grande) e di questi 6,5 saranno a carico dei contribuenti. Il decreto salva-risparmio, approvato in tempo di record – alla faccia di chi riteneva farraginoso il sistema bicamerale – è servito a ben poco, in quanto si è verificato un vero fuggi-fuggi dei correntisti, inclusi quelli che avendo depositi inferiori ai 100mila euro non sarebbero soggetti alla tagliola del bail-in.

Il buco di bilancio è infatti molto più alto di quanto precedentemente calcolato dalla BCE, buco che è andato aumentando nel periodo in cui MPS ed il governo cercavano di trovare una soluzione al problema: infatti è da luglio che si parlava di fare un’accurata pulizia dei conti, però sono stati sprecati invano 5 mesi per cercare di evitare di usare soldi pubblici e di trovare nuovi capitali freschi: ma chi si fida ad investire denaro in una banca ormai decotta?

Adesso poi si stanno scoprendo vari altarini relativi al dissesto della banca senese: per anni ci hanno detto che la crisi della banca (e delle altre nella stessa situazione) era dovuta al PIL in costante decrescita, ora vien fuori che quasi il 70% dei prestiti di MPS era stata fatta non certo alle PMI o ai piccoli commercianti, ma a grossi nomi. Primo fra tutti la Sorgenia di De Benedetti (tutto ciò che passa dalle mani di quell’uomo è destinato ad andare male, iniziando dall’Olivetti del tempo che fu). L’impresa era in deficit di ben 600 milioni di euro, le banche creditrici chiedevano di rientrare dei prestiti, l’ingegnere non voleva sganciare un euro, così i crediti sono stati commutati in azioni che sono passate in mano a chi? Alla banca del PD, il cui primo tesserato è appunto De Benedetti.

Poi ci sono le aziende del gruppo Marcegaglia. Già indebitati per 1,5 miliardi di euro, a marzo hanno ricevuto un’ulteriore prestito di 492 milioni (da restituire in 7 anni) da parte di un pool di banche, tra le quali anche MPS. Sette anni per la restituzione del prestito, ma la cassa “liquida” di MPS è sufficiente appena per pochi mesi.

Poi tra i debitori insolventi figurano anche don Verzé e Antonella Costanza, cognata di Berlusconi (prima moglie del fratello Paolo) che,acquistata una casetta in Costa Azzurra si era poi dimenticata di pagarla…succede 🙂

Quello che fa rabbia è il non trovare responsabili di questa situazione.

I vertici di MPS, la BCE, lo stesso Governo, la Commissione Europea tacciono.

Mario Draghi, presidente della BCE non ha praticamente autonomia, perché la vigilanza spetta a Danièle Nouy, che ha gestito gli stress-test. Però Draghi era Governatore della Banca d’Italia quando, nel 2007, Mussari gettò al vento 17 miliardi per acquisire Antonveneta. E la Tarantola con Saccomanni che erano direttore generale e capo della vigilanza, DOVEVANO essere al corrente che la cifra sborsata era il triplo del valore della banca veneta. Per ripagarli di tanto scempio, furoni promossi da Mario Monti il primo come ministro all’Economia, la seconda alla presidenza della RAI. Mussari (Dalemiano di ferro) invece divenne presidente dell’ABI.

Nel 2011, Ignazio Visco subentrò a Draghi quale governatore della Banca d’Italia e si affrettò a dichiarare che MPS “teneva”, mettendo a capo della banca Fabrizio Viola, il quale ha dovuto reperire sul mercato 5 miliardi nel 2014 ed ulteriori 3 miliardi nel 2015. Questo perché la banca “teneva”, ed il buco patrimoniale intanto era diventato di 17 miliardi, ufficialmente, perché si sospetta che sia molto ma molto più alto.

Ed il nostro pinocchietto di Rignano nemmeno un anno fa, lo scorso gennaio, si pavoneggiava chiedendoci di investire in MPS perché era diventata un buon affare, mentre invece era tutta fuffa….


Mamma

E solo un giorno dopo la figlia Carrie, anche la mamma, Debbie Reynolds, ci ha lasciati 😥


Inviato dal Veloce promemoria


Morte di una principessa

 

Triste per un genitore dover sopravvivere a un figlio.

È quello che è accaduto a Debbie Reynolds, ormai ottantaquattrenne, che ha dovuto annunciare la morte della figlia Carrie Fischer.

Anche la forte ma anche dolce principessa Leila di Star Wars ci ha lasciato a causa di un infarto sopravvenuto qualche giorno fa.

La voglio ricordare così, giovanissima e bella, nelle battute finali di Star Wars, Episodio IV, anche se la rivedremo nell’Episodio VIII che aveva appena finito di girare.

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Anno tragico per la musica questo che sta per finire, ed anche in questi ultimi giorni ha voluto sferrare la sua zampata malefica.

Così, dopo la scomparsa quest’anno di David Bowie, Keith Emerson, Gianmaria Testa, Prince, Leonard Cohen e Greg Lake, adesso dobbiamo piangere la scomparsa di gran parte del coro dell’Armata Rossa avvenuta nel disastro aereo della vigilia di Natale,

e di Georg Michael, leader dei Wham, proprio il 25 dicembre.

E li ricordo appunto con i due brani natalizi che ho postato sopra.


Luci

​25 dicembre, ore 17.30

Dopo una bella giornata passata presso Padova in famiglia arriva purtroppo l’ora di tornare a casa.  Ormai è buio, data la stagione, rotto solo dalle luci.

Ci sono i serpenti luminosi in autostrada,  rosso quello delle luci di posizione delle auto  davanti a noi e bianco quello dei fari dei veicoli sulle corsie opposte.

Poi le solite insegne delle ditte e dei distributori, i fanali giallastri delle strade, che si infittiscono in prossimità degli svincoli. In questo periodo però tutto è più sfavillante. I grandi centri commerciali risplendono da lontano, con figure fantasmagoriche che si accendono ad intermittenza con un effetto psichedelico, ma le cose più belle si scorgono in lontananza.

Luci di paesetti distanti che sembrano tanti presepi, ogni tanto una chiesetta illuminata debolmente con un campanile snello e dalla punta aguzza come quello della poesia di Rio Bo. Sulle colline, tra Verona e Trento, ogni tanto una cometa: per essere visibile da lontano immagino debba essere davvero enorme. Ogni tanto, sempre su quel tratto di strada, anche dei presepi luminosi: capanne con le effigi di Maria, Giuseppe ed il Bambino: pure questi debbono essere di dimensioni considerevoli. 

E poi alberi, per lo più abeti, ricchi di luci e scintillanti, pieni di globi colorati o di minuscoli LED simili a brillantini Swarowsky. Anche in città – dopo l’aberrazione falsamente risparmiatrice protrattasi per qualche anno – è ritornata l’usanza di un tempo e sulle strade è tutto un fiorire di stelle, cerchi luminosi, piogge di luce. La magia del Natale è anche qui,  in questa luminosità che sembra voler diradare le tenebre in cui la cattiveria di pochi vuole gettarci.


Punto di vista

Antonella Buscaglia, capogruppo grillina a Biella.
È irritata perché l’uccisione di un terrorista è pur sempre la perdita di una vita umana.
Le vittime di Berlino cos’erano? Pupazzi? Ed il poliziotto? Forse doveva farsi ammazzare lui? (Nel qual caso sarebbe passato per eroe, invece è “solo” un agente che ha compiuto il proprio dovere come hanno specificato gli alti papaveri che se ne stanno sicuri al calduccio e se escono usufruiscono della scorta).
L’imbecillità di certi grillini si manifesta ancora una volta.



Inviato dal Veloce promemoria


Uno di meno

Bene, il terrorista assassino di Berlino è stato ucciso qui in Italia, a Sesto San Giovanni, durante una normale operazione di controllo della nostra Polizia.
Uno di meno, ha fatto la fine che si meritava, magari convinto di andare a raggiungere il suo paradiso con le 72 vergini a disposizione che gli spettavano.
Mi chiedo come mai fosse rientrato in Italia, dalla quale era stato espulso dopo aver scontato 4 anni di carcere (costati bei soldini a noi contribuenti tra il recupero tramite la Marina Militare, costi per mediatori linguistici, avvocato gratis, detenzione, assistenza sanitaria) e dopo che la sua nazione di origine, la Tunisia, non lo aveva voluto indietro, il che denuncia la debolezza del nostro sistema che non è in grado di rispedire al mittente quanti vengano in Italia per delinquere.
Il dubbio (quasi certeza) è che qui in Italia ci siano varie basi logistiche dei terroristi che qui giungono indisturbati ed incontrollati e che , per agire altrove, non operino attentati nel nostro paese.
Questo atteggiamento ricorda tanto il “lodo Moro”: io ti lascio agire indisturbato, guardando dall’altra parte, tu in cambio mi lasci in pace.

Altra perplessità nei confronti del ministro e del prefetto che hanno diffuso l’identità dei due poliziotti che hanno fermato ed ucciso il terrorista. Solitamente quando vengono fatte determinate operazioni contro organizzazioni criminali le forze dell’ordine hanno il volto coperto dal passamontagna, non certo per difendersi dal freddo, ma per non essere riconosciuti ed evitare quindi ritorsioni. Questo ovviamente non era un blitz ma un normale controllo del territorio, ma il pericolo di ritorsione esiste comunque, ed infatti le prime minacce sono già pervenute nei confronti del giovane poliziotto ancora in prova che rischia la vita, mentre gli alti papaveri sono là a pavoneggiarsi. Senza contare l’ipocrisia del nostro sistema: se il morto non fosse stato identificato quale terrorista ma fosse stato un comune delinquent, il poliziotto sarebbe finito sotto inchiesta e molti “bravi cittadini” (i “soliti idioti ” dei diritti civili a 360°) si sarebbero indignati per la violenza delle forze dell’ordine.
Intanto Frau Angela ringrazia la polizia italiana: fossi in lei invece mi incazzerei di brutto, per aver permesso ad un pregiudicato con decreto di espulsione di essere libero di girare in Italia e quindi nell’area Schengen. Se il decreto di espulsione fosse stato messo in pratica sappiamo cosa non sarebbe avvenuto. Detto in breve, l’Italia è il ventre molle dell’intera Europa e di questo bisogna ringraziare i nostri ultimi governi.


Inviato dal Veloce promemoria


Il mago di Natale

S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.

Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.

Però non lo sono
che posso fare?

Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

(Gianni Rodari)

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( Ebbene sì, quella bambina sono io tanti e tanti anni fa 🙂 )


la Sòla

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Non siamo riusciti a rifilare la “sòla” al Qatar, che non ha sganciato un euro per la ricapitalizzazione di MPS.
I nostri “soloni” (non nel significato di saggi, ma proprio in quello di rifilatori di sòle) pensavano di riuscire a raccogliere i 5 miliardi necessari al salvataggio della più antica banca del mondo, invece la raccolta si è fermata a meno di un quinto della cifra necessaria, quindi la banca verrà salvata tramite la nazionalizzazione.
Ma i 5 miliardi sono diventati 20, perché non potevano salvarne una   lasciando affondare le altre (Antonveneta etc), quindi i soldini, anzi i soldoni, usciranno dalle nostre tasche, non so ancora in quale modo. (Il nostro governo ha una fervida immaginazione e qualcosa da tassare ulteriormente lo troverà senza dubbio).
Il giro è semplice (?): noi banche finanziamo un’azienda decotta (un nome a caso, Alitalia), poi noi banche andiamo in crisi per crediti inesigibili e chi paga il conto sono i cittadini che devono salvare il c..o alle banche. 
Per queste  i soldi si trovano sempre.
Se si parla di sanità,  ricerca, lavoro, impresa, scuola invece non si trovano mai.
E mi sorge il dubbio che uno zampino ce l’abbia messo pure il buon Silvio: io ti voto i 20 miliardi per le banche, tu governo ricambi dandomi una mano arginando Vivendi.


Ipocrisia

Alfano ha purtroppo confermato il riconoscimento tra le vittime della strage di Fabrizia De Lorenzo, esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia. Forse sarebbe stato meglio tacere, considerate le responsabilità che aveva come ministro dell’Interno con l’accoglienza a troppe persone “indesiderate” qui in Italia.


Riflessione.

Una delle ragioni per le quali ci dicevano che avremmo dovuto votare SÍ al referendum era la farraginosità del procedimento di approvazione delle leggi dovuto al bicameralismo perfetto.
Ora, pur avendo vinto il NO, in quattro e quattr’otto, ambedue le camere hanno approvato la legge che stanzia 20 miliardi di euro (mica bruscolini! ) per salvare MPS.

Allora, quando serve, i parlamentari sanno darsi una mossa!
Ecco, mi sento leggermente presa per i fondelli (per restare su termini accettabili) da questa gentaglia che ci rappresenta.
Non so gli altri, specie chi propendeva per il SÌ.


Inviato dal Veloce promemoria


Fuori dai piedi

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Oggi la frase del riciclato ministro del Lavoro Giuliano Poletti – nonostante le scuse tardive – appare quanto mai inopportuna.
Anche Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza di Sulmona, con laurea e master che al momento attuale risulta ancora tra i dispersi – purtroppo con pochissime speranze di ritrovarla ancora in vita – dell’attentato al mercatino di Natale a Berlino, era una delle tante che avevano scelto di lasciare l’Italia per costruirsi un futuro.

In pratica, era una che “si è tolta dai piedi”, modo ministeriale poco elegante di esprimersi,  per indicare chi, per scelta o per necessità,  è costretto a lasciare il nostro paese in quanto non trova sbocchi lavorativi e non vuole essere considerato “choosy ” o “sfigato”.
Una ragazza che, lontana da casa, aveva trovato la propria indipendenza e cercava di costruirsi un futuro migliore.

Una ragazza che non aveva parenti “politici” che le assicurassero un posto “sicuro” e di prestigio presso università, giornali o altro come tanti figli di papà (o di mamma).


Come lei, tante e tanti che è meglio “non avere tra i piedi” perché non intendono subire uno stato esoso e poco riconoscente, ma anche stupido, in quanto forma e sforna “cervelli” delle cui qualità usufruirà qualcun altro.

E questo era quello che Fabrizia aveva compreso, postando sul suo social il famoso pezzo tratto da “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana, gioventù della quale la ragazza faceva parte, gioventù che un attentato vigliacco le ha crudelmente strappato.

 


Pace agli uomini di buona volontà

 

 

 

berlino-attentato-camion21-1000x600Si avvicina Natale…L’ambasciatore russo è stato assassinato in diretta in Turchia. Un TIR ha compiuto una strage nel mercatino natalizio di Berlino, accanto alla Gedaechtniskirche: le luci natalizie delle bancarelle mescolate a quelle dei mezzi di soccorso.

Qualche giorno prima un dodicenne indottrinato per bene ha cercato di farsi saltare assieme al proprio zainetto imbottito di esplosivo e chiodi. A Zurigo c’è stata una sparatoria nel centro islamico.

Qual è il periodo migliore per compiere attentati, se non questo che stiamo vivendo? Giorni che dovrebbero essere di pace e tranquillità, insanguinati dagli adepti di una “religione di pace” che invece seminano il terrore.

L’odio aumenta, da parte di chi compie gli attentati, ma anche da chi li subisce, però il mio odio ed il mio disprezzo sono rivolti a coloro che hanno permesso che si arrivasse a questo: politici, giornalisti, religiosi, intellettuali e pseudo-intellettuali, ossia i cattivi maestri che da anni ci tacciano di razzismo e predicano un’accoglienza indiscriminata. I migranti che arrivano sui nostri territori sono tutte indistintamente brave persone che con gli attentati non c’entrano per nulla, e dobbiamo esser loro grati perché sono quelli che ci pagheranno le pensioni e ripopoleranno i nostri paesi.

E come al solito, i mezzi di informazione esitano molto prima di pronunciare la parola TERRORISMO. I meno cauti parlano di “probabile attacco di matrice terroristica”, e non sia mai che venga fuori la parola “matrice islamica”. Se si ha paura di pronunciare questi termini, la battaglia contro il nemico è già persa.

Anzi, inizia la solita solfa: non sono veri islamici, sono depressi o squilibrati, colpa di chi vende le armi (anche di chi vende i TIR?) ed amenità del genere. L’Europol aveva già avvisato dell’eventualità di attentati nei mercatini, ma la Merkel ed i suoi hanno preferito minimizzare il pericolo per celare i legami tra il terrorismo e l’accoglienza senza alcun controllo.

Sono stanca di leggere e vedere persone uccise, violentate, distrutte, di vedere la nostra civiltà soccombere senza che nessuno faccia nulla per fermare questo scempio. In parte è anche colpa nostra, di quanti continuano a sostenere questi governi scellerati ed a votare personaggi che agiscono in quanto siamo noi che concediamo loro questo potere.

E chi si ribella a questo stato di cose, viene additato come razzista, guerrafondaio ed è lui la persona da combattere, non “gli altri”.


A Natale siamo tutti più buoni


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A Natale si diventa tutti più buoni.

Sicuri?

Un corno!

Ed è ben evidenziato nel film di Mario Monicelli “Parenti serpenti”, in cui recitano Paolo Panelli (il suo ultimo film), Pia Velsi, Cinzia Leone, Alessandro Haber, Marina Confalone.

Un film sull’ipocrisia del buonismo natalizio e sulla falsa facciata del perbenismo anche tra consanguinei, che evidenzia la mediocrità di certi personaggi.

Saverio, un appuntato dei carabinieri in congedo, e sua moglie Trieste, ormai anziani, festeggiano il periodo natalizio in casa propria a Sulmona invitando i loro quattro figli con le rispettive famiglie.

All’inizio le giornate trascorrono piacevolmente, ma un giorno a pranzo Trieste annuncia che lei ed il marito non se la sentono più di restare da soli ma nemmeno vogliono ritirarsi in una casa di riposo: avrebbero quindi deciso di lasciare la casa con tutti i suoi arredi a quello dei figli che si occuperà di loro durante la vecchiaia.

I figli allora iniziano a litigare tra di loro. Nessuno di essi vuole rinunciare alla vita che ha condotto fino a quel momento per occuparsi dei due vecchi, ma nemmeno vuole rinunciare alla quota della casa che spetta loro. Una guerra fratricida dove vengono scoperchiati molti segreti: l’omosessualità di uno dei figli, il professore Alfredo, l’unico celibe (Haber) che confessa di convivere da un decennio con un vigilante, o la relazione segreta tra i due cognati, Michele e Gina, sposati con due dei figli dei due anziani; l’impossibilità di avere figli dell’altra coppia, Milena e Flippo; l’aspirazione a diventare ballerina in “Fantastico” della figlia di Alessandro e Gina. L’unico “normale” sembra essere il piccolo Mauro, che fa anche da voce narrante del film.

Così tra litigi e rinfacci vari, di comune accordo,i familiari decidono cinicamente di sopprimere i genitori simulando un incidente domestico, ma tutto verrà scoperto nel modo più banale:la lettura in classe del tema del nipotino che descrive in quale maniera ha trascorso le vacanze di Natale.

Un modo neppure troppo velato di denuncia di una certa provincia italiana, con i suoi scheletri nell’armadio, la grettezza, le gelosie, l’ipocrisia imperante che si evidenzia nel finale tipico di una tragicommedia.


La carne e il sospiro


luna-a2Io sono la tua carne,
la carne eletta del tuo spirito.
Non potrai mai visitarmi nel giorno
prima che il puro lavacro del sogno
mi abbia incenerita
per restituirmi a te
 in pagine di poesia,
in sospiri di lunga attesa.
Temo per il mio dolore,
come se la tua dolcezza
potesse farlo morire
e privarmi così di quel paesaggio misterioso
che sono i ricordi.
Sono piena di riti
e della logica dei ricordi
che viene dopo, quando si affaccia alla mia vita
il rendiconto della verità giornaliera,

il sogno affogato nell’acqua.
Sono misteriosa come tutti,
ogni mio movimento è un miracolo
e tu lo sai,
ma il grande passo
che io possa fare  è quello di venire da te
(un viaggio infinito  senza ristoro,
forse un viaggio che mi
 porterebbe a morire
perché io sono il canto e la lunga strada).
Il canto muore, va a morire
nelle viscere della terra
perché io sono la misura
del tuo grande
 spettacolo di uomo;
sono lo spettatore vivo
delle tue rimembranze ma anche l’insetto,
l’animale che sogna e che divora.
Prima della poesia viene la pace,
un lago sempiterno e pieno
sopra il quale
 non passa nulla,
neanche un veliero;
prima della poesia viene la morte,
qualche cosa che balza e rimbalza

sopra le acque; il lungo cammino
di una folla di genio
 e di malizia
che porta lontano,
ma io e te siamo soli
come si fossimo stati creati
primi e per la prima volta;
io e te siamo riemersi dal fango della folla
e giornalmente tentiamo di rimanere soli
in questa risma di carte
che è il grande spettacolo dei vivi.
Io e te siamo esangui,
senza voglia di finire questo incantesimo.
Incolori e indomiti,
 siamo soli
nel limbo del nostro piacere
perché io e te
siamo pieni di amore carnale…
Io e Te.

 Alda Merini

(da La volpe e il sipario, 1997)

 


Forcaioli


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Grillo che cavolo pretende?  Sceglie i candidati alla carica di sindaco mediante consultazioni sul web previo suo benestare (e firma di contratto) e poi li sconfessa. È successo a Parma con Pizzarotti  (che a detta di molti  ha fatto e sta facendo bene) e a Roma, dove invece la Raggi si sta rivelando un disastro, anche se a suo tempo Grillo l’aveva definita “una macchina da guerra”, e come la guerra sta seminando solo disgrazie.

A Livorno invece Nogarin resiste, nonostante un avviso di garanzia, perché segue pedissequamente le direttive del capo.
Il fatto però è questo: da quando è nato il M5S, i pentastellati hanno sempre urlato a squarciagola contro chi riceveva un avviso di garanzia equiparandolo ad una condanna, si sono dimostrati i più forcaioli di tutti insultando chiunque non fosse allineato ai loro princìpi sbraitando che i magistrati hanno sempre ragione, ma sopratutto, hanno riempito di insulti ogni indagato e chi invocava il rispetto dei diritti della difesa.

Quindi, essendo garantista, (lo sono stata nei confronti di Berlusconi e lo sono ora anche nei confronti di Sala, che ha ricevuto solo un avviso di garanzia e non è per adesso accusato di nulla) non lo sono affatto nei confronti dei grillini che adesso provano sulla propria pelle i risultati delle loro teorie.

C’è solo una cosa da aggiungere: la magistratura per anni ha cercato di estromettere un personaggio dalla scena politica a forza di indagini, intercettazioni, avvisi di garanzia ed ora che è fuori dai giochi hanno allargato il campo di indagine, andando a colpire proprio coloro che, al grido di “Onestà, onestà” si proponevano come paladini della legalità. Ora forse i pentastellati si renderanno conto che la magistratura italiana è politicizzata al massimo, oltre ad essere un ordine autoreferenziale ed auto controllato. Quindi chi si mette di traverso ad una certa parte politica, prima o poi finisce indagato, perché ciascuno ha qualche scheletro da nascondere…a meno che non abbia una certa tessera in tasca.

Molti italiani hanno votato il Movimento 5 Stelle “con la pancia”, credendo in buona fede che i suoi esponenti fossero tutti casti e puri. Ora le magagne stanno uscendo fuori piano piano, perché ciò che ha importanza non sono le buone intenzioni, ma i risultati, e questi si ottengono solo se si possiede la competenza ed una squadra che sappia portare avanti i progetti.

Credo che, col tempo, i grillini crolleranno sotto il peso della loro incapacità, già evidenziata nell’amministrazione di Roma, nonché della falsa “superiorità morale” che si sono attribuita autonomamente.


Desiderio di cose leggere

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Desiderio di cose leggere
Giuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste

e le case di un’isola lontana
color di vela
pronte a salpare –

Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca –

Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle –

(1° febbraio 1934)

Antonia Pozzi- Parole, 1938


Il “pezzo di carta”

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Cavolo, ora sembra che tutti vogliano “apparire” come laureati.

Iniziò il Trota, cui venne attribuita una laurea albanese (non ricordo in quale disciplina). Tecnicamente, avendola pagata, la possedeva…

Poi fu la volta di Oscar Giannino che, per questo, fu costretto a dimettersi dalla presidenza del partito da lui stesso fondato per aver millantato il possesso di un titolo conseguito negli Stati Uniti.

Adesso è la volta del nuovo ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli (*) che ha scritto di essere laureata in Scienze sociali, ma è solamente in possesso del diploma di assistente sociale, come recentemente ha corretto sul suo sito ufficiale.

Sembra che una laurea sia il passaporto per l’intelligenza e la capacità, cosa invece del tutto inesatta.

Ho conosciuto persone laureate totalmente inette e persone con la sola licenza elementare o al massimo il diploma di scuola media inferiore che univano l’intelligenza alla volontà di migliorarsi e di accrescere le proprie cognizioni. Non è certo una laurea a “formare” la persona, ma quello che è insito nella persona stessa. Una laurea si può anche conseguire a “calci in culo” con il minimo dei voti necessari, l’intelligenza e la voglia di migliorarsi NO, tanto che in alcuni stati esteri la laurea non ha l’importanza di cui gode in Italia, ma rappresenta un accrescimento della propria cultura. Ovvio che per determinate discipline, come medicina e materie tecnico-scientifiche, il percorso che porta alla laurea sia indispensabile, ma non è detto che, ad esempio, un laureato in medicina sia anche un bravo medico.  Poi consideriamo anche il fatto che molte delle nuove  facoltà sono perfettamente inutili. Inoltre le specializzazioni così richieste al giorno d’oggi producono laureati competentissimi nei loro campi ma assolutamente ignoranti in altri. Per non parlare della lingua italiana: moltissimi laureati (mi viene in mente un noto magistrato già in politica) si esprimevano in maniera sconclusionata e sgrammaticata, e questo dipende esclusivamente dalla persona, che nulla ha fatto per migliorare la sua conoscenza linguistica. Quindi non è il pezzo di carta in sé ad avere valore, ma la persona che lo possiede e che deve valorizzarlo.

 

(*) non me ne voglia IL PRESIDENTE della Camera, onorevole Boldrini: io continuerò ad usare il sostantivo maschile che si riferisce alla carica e non alla persona).


Maschere

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C’è una maschera per la famiglia,

una per la società,

una per il lavoro.

E quando stai solo, resti nessuno.

Luigi Pirandello – Uno, nessuno e centomila