Statistica della felicità
Qualche giorno fa l’ISTAT ha scritto che l’indice di soddisfazione degli italiani è risalito dallo scorso anno, e che quindi siamo tutti più felici.
Certo è che le statistiche bisogna saperle interpretare: se il 41% delle persone oltre i 14 anni è più soddisfatto delle proprie condizioni di vita, significa per contro che un 59% non lo è per nulla.
Di questa totalità di persone, solo il 34,4% degli ultrasettantacinquenni è molto soddisfatto delle proprie condizioni come il 54,1 dei giocavi tra i 14 ed i 19 anni. Del restante 65,6% degli anziani e del 45,9 dei giovani rimanenti che ne facciamo? L’indice di soddisfazione quindi è parecchio “annacquato” da un buon numero di insoddisfatti!Aumenta pure la soddisfazione economica sempre tra la pololazione dai 14 anni in poi, dal 47,5 dello scorso anno al 50,5, Certo, poco è meglio di niente, però non mi sembrano cifre strabilianti da poter vantare pubblicamente: una metà circa della popolazione non è per nulla soddisfatta.
L’unico dato positivo sembrerebbe essere quello relativo alla sfera personale: il 90,1 è soddisfatto delle relazioni familiari, l’82,8 delle relazioni amicali e l’81,2 del proprio stato di salute, ma sembrano piuttosto dati espressi tanto per dire. E la fiducia negli altri? Solo il 19% delle persone dichiara di averne, e di questi tempi è ben comprensibile.
Gli altri indicatori? Mah, non so quale valenza abbiano: se il 31,6 persone dichiarano di avere un problema per la sporcizia nelle strade, credo che il restante 68,4 se ne sbatta altamente e non lo consideri un fatto rilevante, e così per altri indici statistici.
In breve: se si sbandiera ai quattro venti che la felicità della nazione è aumentata, e se si fa parte di quel fortunato 50% circa che asserisce di essere contento più per esasperazione che altro, tutto va bene e qualcuno magari ci crede pure…
Per chi volesse consultare l’archivio, ecco qui i link
http://www.istat.it/it/archivio/192991
Fai clic per accedere a Report-soddisfazione-cittadini.pdf
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