La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

I nodi al pettine

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Chi ha preso una solenne batosta è stato Luigi Di Maio, forse l’unico capace di attrarre quegli indecisi che mal sopportavano i “vaffanculo day” e le altre volgarità e violenze verbali dei pentastellati.

Bella presenza, faccia pulita, buon eloquio, sapeva reggere bene anche i contraddittori… poi va a cascare su una mail che “non aveva capito”, la sua prima gaffe a memoria mia.

Avanza così Alessandro di Battista, il mitico “Dibba” che di gaffes ne ha commesse a iosa e gira l’Italia in scooter munito di casco (nemmeno la soddisfazione di riallineargli le rotelle con una pacca ben assestata sulla zucca!), che invece se ne sta bene al caldo nella manica di Beppe.

Dice bene Raffaele De Dominicis, l’ultimo epurato dalla giunta capitolina senza neppure averci messo piede, in quanto presumibilmente indagato per abuso di ufficio anche se non gli è mai stato notificato l’avviso di garanzia. (*).

Il magistrato, che avrebbe dovuto diventare assessore al bilancio, avendone pieno titolo in quanto proviene dalla Corte dei Conti, ha testualmente definito il M5S un “asilo infantile”, ed ha pure bollato il minidirettorio che avrebbe dovuto controllare la Raggi  come “quattro che nemmeno hanno finito le scuole”.

Semplicemente i nodi stanno venendo al pettine: i pentastellati sono solo chiacchiere e distintivo, nessuna esperienza e solo una grandissima presunzione.

(*) In Italia un avviso di garanzia non si nega a nessuno, (come il titolo di cavaliere…)  ed il più delle volte si risolve in un nulla di fatto.

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