La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 20 giugno 2016

Che ballottaggi!

 

milanistan_13466086_894496684010233_8772201097199731421_nDire che oggi sono triste è poco.

Triste ed anche incazzata…così va meglio.

Triste, incazzata e disillusa…perfetto.

Già, perché se a Roma il risultato era più che prevedibile (Giachetti altro non sarebbe stato che la continuazione dello statu quo, e la Raggi si è presa una bella gatta da pelare e mi auguro che ce la faccia, per i romani che meritano di meglio), il risultato di Milano è quanto di peggio avessi potuto pensare.

Fino all’ultimo ci avevo sperato. Credevo che dopo la batosta con Pisapia – e dopo pochi mesi dall’elezione non si trovava nessuno che ammettesse di averlo votato – i meneghini avrebbero capito la lezione e voltato finalmente pagina.

Invece no.

Innanzitutto quel poco più del 25% di persone che hanno votato Sala (il 51,7% del 51,8 dei votanti), hanno capito ben poco, se non seguire le direttive di partito,(e una parte erano anche extracomunitari parteggianti per la candidata islamica Sumaya  Abdel Qader che entra in giunta), ma quello che fa più rabbia è l’astensione.

Se non mi meraviglio dei M5S (non ce li vedevo a votare Parisi), mi stupisco invece dei radicali…cosa non si fa per una poltroncina: anche loro sono diventati come gli altri.

Ora a Milano non cambierà assolutamente nulla,anzi forse qualcosa peggiorerà.

Mi chiedo come, nella capitale della finanza, abbiano potuto votare un candidato che ha lasciato un buco stratosferico nei conti di Expo, che non ha pagato i fornitori di queste opere e che si è “dimenticato” (per colpa del commercialista?) di dichiarare alcuni redditi.

Tanto arrogante da rifiutare un paio di confronti con Parisi e rifiutarsi anche perché non conosceva in anticipo le domande che gli sarebbero state poste.

Mi chiedo come possano aver preferito un Sala che, nel suo programma, alla pari di Pisapia, ha la valorizzazione delle periferie, cosa che il suo predecessore non ha assolutamente fatto e che neppure lui sarà in grado di mantenere.

Ha dichiarato che Milano dovrà essere una città sicura come sotto Pisapia quando, proprio con il precedente sindaco, la microcriminalità è aumentata in modo esponenziale.

Poi la green economy…praticamente un bluff molto costoso e poco produttivo.

Infine, chicca di classe, la riapertura dei Navigli: certo, i navigli erano belli, romantici e tutto quello che si vuole, ma il traffico dove lo si devia? O dovranno andare tutti in bicicletta?

Infine la moschea (o le moschee, come chiedono vari islamici).

Fossero semplicemente dei siti di culto, perché no? Ma si è visto che sia qui in Italia che in altre parti d’Europa sono spesso luoghi di indottrinamento per “arruolare” tipi non molto raccomandabili… Vorrà dire che ci si preparerà ad una “MILANISTAN” governata da YUSSEF SALAH.

Ma il peggio è che il pallone gonfiato si farà forza del risultato milanese (e di quello di Bologna) per mantenersi in sella.

Auguri!