La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Parabola

Immagino un bicchiere, contenente del vino per 3/4.
Poi ci aggiungiamo dell’acqua.
Prima qualche goccia, poi qualche cucchiaino da caffè, poi cucchiai da minestra.
Il vino si diluisce ed il bicchiere va pian piano colmandosi.
Ad un certo punto il liquido inizierà a tracimare.
C’è un limite infatti al liquido che il bicchiere può contenere.
C’è anche un limite oltre il quale il vino, troppo diluito, perde il suo sapore.

L’Italia è come quel bicchiere.
C’è un limite all’accoglienza dei “profughi”, considerando che molti, troppi, non lo sono?
C’è un limite all’integrazione di altre etnie senza che le nostre peculiarità vengano cancellate?

Ecco, io ho fatto una domanda, ma so che non otterrò risposta.


Inviato dal Veloce promemoria

6 Risposte

  1. Ciao, samattina sono andata a fare la spesa: fuori ce n’era uno, con un telefono grande come me, poi sono arrivati 2 amici suoi ed hanno parlato per un po’, poi questi due sono entrati e hanno fatto rifornimento di vino rosso e birre a volontà, immancabile, anche nelle loro mani telefoni stratosferici…

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    30 Maggio 2016 alle 16:48

  2. Ti dico solo che l’altra sera sono stata minacciata da un parcheggiatore abusivo. Era notte ed ero sola e siccome in quel parcheggio c’è una mafia allucinante tra neri che ti mandano affanculo se invece di mettere la macchina dove dicono loro la metti nel posto accanto, ho avuto un po’ di esitazione ad aprire lo sportello e scendere dato che nei dintorni non vedevo nessuno se non loro che mi circondavano in attesa di spiccioli.
    Dopo 5 minuti sono scesa e mi sono sentita dire “perchè c’hai messo tanto? non volevi vedermi? Non volevi dirmi buonasera, non volevi trattarmi come una persona?”. Io, terrorizzata, gli ho detto “nono, è che ero al telefono perchè mi devo vedere con una mia amica” (anche se non si dovrebbe essere costretti a giustificarsi con parcheggiatori abusivi che pretendono la tua elemosina) e lui mi ha risposto “si si certo, te non volevi scendere per non darmi i soldi, dammi gli spiccioli” e io “non ne ho mi dispiace, devo andare” e lui, di tutta risposta, “cara te torni a casa a piedi stasera!”.
    Quest’ultima frase l’ha sentita anche la mia amica che, per fortuna, mi era venuta in contro e gli ha detto tipo “scusa ma che comportamento è questo?” e lui continuava a minacciarci di non farci ritrovare la macchina sana. Alchè lei gli ha detto che avremmo chiamato i carabinieri e lui continuava a brocciolare nella sua lingua…
    Non siamo più padroni di niente…ne delle nostre città, delle nostre attività, nulla! Con questo non voglio sembrare razzista, perchè non lo sono, però non sono tutte brave persone, c’è poco da essere buonisti…

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    30 Maggio 2016 alle 17:33

    • il razzismo è tutt’altra cosa. è sentirsi superiore a qualcuno per via del colore della pelle (nei confronti dei “colored”), per via della religione (nverso chi non professa la nostra fede), per via della salute (verso chi è inabile), o dell’orientamento sessuale (verso gli omosessuali) o solamente del sesso (tanti uomini nei confronti delle donne). La nostra è paura bella e buona, e di questo non dobbiamo vergognarci, ma cercare di reagire.

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      30 Maggio 2016 alle 17:46

      • Esattamente, infatti tutto mi sento tranne che razzista…però mi viene rabbia -e non poca- a pensare che ogni città e ogni paese stiano diventando il Bronx anche per colpa di loro o dello stato o di chi che sia…ma prima non era così, e mi rode! Che uno non sia libero nemmeno di parcheggiare…io boh…

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        30 Maggio 2016 alle 18:08

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