Nel bene e nel male
Qualche giorno fa è ricorso il 28 anniversario della morte di Enzo Tortora. Lo hanno commemorato in tanti, radio, giornali e televisioni, molti sui vari blog e siti facebook o di altri social network. Ebbene, al momento del suo arresto tantissimi giornalisti asserviti al regime si scagliarono contro quel galantuomo, ed uno dei pochi a prenderne pubblicamente le difese, mettendosi al suo fianco e sposando la sua causa fu proprio Marco Pannella. Questo perché allora si andava in carcere come presunti colpevoli senza che ancora fosse imbastita una parvenza di processo, e questo modo di agire non è certamente da paese civile. Non siamo certo ai livelli dell’habeas corpus tipico dei paesi anglosassoni, ma in materia di detenzione preventiva (oggi chiamata custodia cautelare) sono stati fatti notevoli passi avanti. E di questo bisogna essergliene grati, come per l’istituzione del divorzio. Certo, all’inizio ci volevano ben 7 anni di separazione legale per arrivare a spezzare il vincolo matrimoniale, poi piano piano questo termine temporale si è accorciato. Ma anche in questo caso ci è voluto lui, Marco Pannella per scuotere questa Italia ipocrita e bigotta, dove molti dei politici che erano per il NO al divorzio avevano di fatto una seconda famiglia.
L’aborto? Personalmente sono contraria ed ancora oggi mi sconvolgono le fotografie della Bonino che pratica l’interruzione di gravidanza con metodi rudimentali e non so quanto igienici. Però bisogna anche contestualizzare il periodo. Di mezzo c’è sempre questa doppia faccia dell’Italia, che da una parte proibiva gli anticoncezionali e dall’altra puniva severamente l’aborto. Oggi però l’aborto continua ad essere praticato, nonostante i mezzi per evitare le gravidanze ci siano, e pure numerosi e differenti: qualcosa non mi torna… L’aborto dovrebbe essere solo una soluzione estrema da valutare caso per caso; forse nelle scuole sarebbe più opportuno insegnare una sana educazione sessuale invece di far lezione sui transgender e cose simili.
Questa è una delle sue “rivoluzioni” del leader radicale riuscita male.
Poi non ho affatto apprezzato la candidatura e l’elezione sia di Ilona Staller che di Toni Negri al Parlamento; non mi è piaciuta la sua campagna contro il nucleare, che ci avrebbe risolto molti problemi energetici che ci costa ancora oggi fior di quattrini; non mi è piaciuta la sua presa di posizione sull’amnistia: le carceri saranno anche brutte, ma molti amnistiati hanno reiterato i delitti per i quali erano stati condannati.
Non mi è piaciuto quel suo barcamenarsi appoggiandosi a volte alla destra, altre alla sinistra, non tanto per un senso di “indipendenza” quanto di visibilità, anche se tempo prima si scagliava cntro la partitocrazia, probabilmente perché escluso da questo sistema.
Ed infine non mi è piaciuto il suo continuo ricorso all’istituto del referendum, per ogni questione (anche la più complicata, della quale la gente comune non capiva assolutamente nulla, tanto che il quorum via via si è abbassato nel corso degli anni e spesso neppure raggiunto), talvolta sotto il “ricatto” dei suoi scioperi della fame e della sete che ormai infastidivano più che interessare. Anche perché molti risultati raggiunti (ad esempio finanziamento pubblico ai partiti – responsabilità civile dei magistrati – abolizione di alcuni ministeri) sono stati disattesi oppure si è verificato il solito doppiogiochismo all’italiana, cambiando magari qualche termine ma lasciando invariata la sostanza.
Bisogna comunque riconoscere a Pannella che, pur con un partitino dalle percentuali a volte risibili, è riuscito ad influenzare la politica italiana dagli anni ’70 fino ad oggi e che ha ispirato, e non poco, le maggioranze governative con le sue battaglie.
Pensierino
È forse colpa del riscaldamento globale che oggi, 20 maggio, sto girando per casa intabarrata in una felpa di pile?
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Inviato dal Veloce promemoria
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